domenica, Dicembre 29, 2024

Silvio d’Ischia. Domenico De Siano: “Mi ha insegnato l’entusiasmo, l’ottimismo, e credere nelle “lucida follia”

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Gaetano Di Meglio | Silvio Berlusconi, il più influente e controverso politico italiano degli ultimi trent’anni, imprenditore di enorme successo e presidente del Consiglio per quattro volte tra il 1994 e il 2011, capace di accentrare sulla sua figura la vita pubblica di un intero paese per quasi un ventennio e di dividerlo profondamente, è morto oggi a 86 anni. Berlusconi aveva da tempo una leucemia ed era ricoverato da venerdì scorso all’ospedale San Raffaele di Milano.
Il suo rapporto con Ischia, per gli aspetti politici, giudiziari (che non toccheremo) e legislativi passa inevitabilmente per uno dei politici ischitani di maggior successo, il senatore Domenico De Siano. Uno degli “uomini” del Presidente Berlusconi, coordinatore del partito in Campania e suo amico fino a sposarlo con la Pascale.

Senatore De Siano, lei è stato uno degli uomini più vicini a Silvio Berlusconi. In un momento storico, uno dei 21 uomini di Silvio Berlusconi, nominato coordinatore di Forza Italia in Campania per commentare quella che è la scomparsa del Cavaliere. Nonostante l’ultimo tempo non sia stato proprio amichevole, c’è una storia e una relazione personale che va oltre.
“Io ho avuto la fortuna e il privilegio di poter attraversare un lungo periodo della mia attività politica con il presidente Berlusconi. Ho avuto il privilegio di poter ragionare e chiacchierare con lui nel corso di questi anni di tanti argomenti. Oltre a giudicarlo come un imprenditore eccezionale nella sua attività privata, a considerarlo uno statista perché ha dimostrato con fatti concreti di essere una persona al di sopra degli altri, ho avuto il privilegio di essere suo amico e di ricevere tanti insegnamenti che porterò per sempre con me”.

Silvio Berlusconi è stato attaccato da molti per le sue posizioni, non toccheremo quello della magistratura perché per l’isola d’Ischia è secondario. Silvio Berlusconi è l’uomo dei condoni, la parte che più tocca l’isola d’Ischia da vicino, sicuramente con l’ultima legge quella del ’94. È stato l’uomo che aveva compreso anche la nostra esigenza di avere una risposta dallo Stato.
“Sì, lui con la sua azione politica, in maniera estremamente concreta, ha cercato di tenere unito il Paese, di far sì che l’Italia, dalla Sicilia alle Alpi, fosse una nazione unita. Lui era convinto e sosteneva sempre, lo diceva come battuta, “Io sono un napoletano nato a Milano”. Con questa battuta intendeva dire tante cose. Lui riconosceva una diversità culturale tra il Nord e il Sud ed anche una disparità di trattamento che c’è stato nel corso dei decenni. Era estremamente sensibile a determinati problemi, come quello del condono edilizio che per tanti anni è stato un cavallo di battaglia di Forza Italia e il presidente Berlusconi l’ha sostenuta in maniera concreta. Basti ricordare il famoso decreto che non fu convertito per qualche voto alla Camera dei deputati di qualche anno fa”.

Senatore, lei ha sposato Berlusconi. Rivedendo le foto, tra tutti i sindaci che potevano vestire in quel momento la fascia tricolore, scelse lei.
“Sì, come ho detto, ho avuto il privilegio di essere anche amico del presidente Berlusconi. Mi ha insegnato tanto dal punto di vista imprenditoriale: l’entusiasmo, l’ottimismo, credere in quella che lui sosteneva essere una lucida follia, prendendo spunto da quelli che erano i concetti di Erasmo da Rotterdam. Quel momento resterà un ricordo estremamente significativo.”

La sua carriera politica è legata a Berlusconi.
“Io sono solo berlusconiano doc”.

Qualche ricordo di Arcore?
“Ho diversi ricordi. Una delle prime volte che sono stato dal presidente Berlusconi ad Arcore ero insieme ad altri 2 o 3 parlamentari campani ed io ero il coordinatore regionale. Siamo stati a pranzo con lui e in quel periodo era a dieta e mangiava solamente l’insalata, quella roba estremamente dietetica. Noi mangiammo il pasto normale e c’era la pasta con il tartufo. Venne il cameriere che tagliava il tartufo bianco e lui guardava, mentre noi mangiavamo tutto. Era un piatto saporito e Berlusconi ci disse “Complimenti, vi siete mangiati 6.000€ di tartufo”, io gli risposi “Presidente, glieli hanno regalati i tartufi”. Feci una controbattuta e lui mi rispose “Sei sempre pronto”. Questo è un aneddoto. Quello che mi colpiva di Berlusconi era la lucidità, la conoscenza, la razionalità che aveva sulla politica estera. Era un fenomeno. Berlusconi era un fenomeno su quella che era la politica economica del Paese. Era una persona eccezionale, al di sopra degli altri”.

Dopo il terremoto del 2017, Berlusconi venne ad Ischia e dimostrò sensibilità. Ricordo che Forza Italia fece anche una convention dove tutto il partito si ritrovò proprio a Lacco Ameno. Era un segnale importante, riusciva a comprendere i momenti.
“Berlusconi era, tra l’altro, un grande comunicatore. Quella era una dimostrazione concreta della sua sensibilità e attenzione. Era un momento particolarmente complicato per il Paese e per Forza Italia. Eravamo all’opposizione in quel periodo, quindi, basta pensare solamente a quale era il ruolo del presidente Berlusconi e di Forza Italia in quel momento storico. Questo testimoniava l’attenzione e la sensibilità di una persona che era al di sopra degli altri rispetto a un problema serio come quello del Sud, come quello di Forza Italia sull’isola di Ischia. La dimostrazione concreta fu proprio la manifestazione nel sud del paese, a Ischia, di Forza Italia che si accingeva alle elezioni nazionali del 2018”.

C’è una domanda in conclusione. La notizia della morte di Berlusconi ha avuto una risonanza mondiale. Molti ovviamente si stanno chiedendo cosa succederà dopo Berlusconi. Lei che conosce tutta Forza Italia oggi riesce a pensarlo?
“Credo che ci sarà molta fibrillazione, conoscendo quelli che sono i personaggi. Ne parlavo prima con un mio amico napoletano e dicevo di Berlusconi ce n’è uno solo. Poi il nostro era un partito strutturato in maniera particolare rispetto agli altri. Era un partito legato al suo leader in maniera esclusiva, legato al suo gruppo. Non esistevano i congressi, non esistevano i tesseramenti, non esisteva nulla. C’era il leader che dettava la linea e l’organizzazione che rispondeva esclusivamente al leader. C’è all’interno di Forza Italia, nel panorama politico nazionale di Forza Italia, una persona con quelle caratteristiche, con quella leadership come il presidente Berlusconi? Non credo proprio. Credo purtroppo, e non è un bene per il Paese, che Forza Italia si accinge a vivere un momento di grosse tensioni al proprio interno. Non so quello che succederà e non so chi prevarrà. Però penso che ci siano grosse fibrillazioni dalla prossima settimana in poi”.

Dopo il cambio che non lo ha visto più essere coordinatore regionale e neanche candidato alle scorse elezioni, lei non ha mai ufficialmente preso le distanze da Forza Italia, non ha mai parlato contro gli amici. Ha rivendicato quelle che erano le sue verità. Mi sembra di capire che ci sarà un possibile ritorno.
“Nella mia vita politica e nella vita di tutti i giorni, cerco sempre di essere coerente, innanzitutto con me stesso. Se per una vita ho sostenuto determinate idee e la validità di quelle idee, di quei valori a cui mi sono sempre ispirato, non posso da un giorno all’altro, semplicemente perché ho subito un torto, cambiare la mia idea. Le mie idee rimangono le stesse. Io resto leale e fedele a quelle idee, a quei valori e riconoscente. Ho avuto modo di dirlo, non oggi che il Presidente è mancato, non sono ipocrita, ma il giorno dopo che non ero stato candidato. Io ho solo tanta riconoscenza nei confronti del presidente Berlusconi”

Faccio un passaggio che può sembrare lontano. Silvio Berlusconi, come il sindaco Mennella, altra figura importante della sua carriera politica, per arrivare a Lacco Ameno. Si sentono voci, firme, non firme. Che sta succedendo?
“Io sono un consigliere di minoranza. A Lacco Ameno faccio l’opposizione in consiglio comunale con altri miei amici. Il giudizio sull’amministrazione è estremamente negativo e fallimentare. Io mi auguro, nell’interesse del Paese che si possa porre fine a questa agonia il prima possibile, nell’interesse di tutta la nostra comunità. Al momento noi siamo minoranza, quindi non posso rispondere, non so nulla”.

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