Gaetano Di Meglio | Da una parte c’è un governatore dalla Regione che conta. Dall’altra, invece, uno che ama fare solo sceriffate.
Da una parte c’è una comunità che viene rispettata, almeno dai rappresentanti più prossimi, e dall’altra, una che viene rappresentata da politici a cui piace farsi agitare da graziose signore, politici repressi poco capaci e da intrallazzatori vari.
Da una parte c’è Livorno e la sua Regione Toscana. Dall’altra, l’isola di Ischia e la Regione Campania.
La prima dignitosa e con voce in capitolo, la seconda sciatta e mal governata.
Mercoledì prossimo, il giorno dopo la manifestazione di piazza, grazie alle pressioni dell’ANCIM e dei sindaci (non dei comuni di Lacco Ameno e Casamicciola), il governatore della Regione Campania, alle 15.30, incontrerà una folta delegazione di primi cittadini per discutere del riconoscimento delle isole campane come “zona disagiata”. Una riunione a cui prenderanno parte anche il direttore generale dell’ASL Napoli 2Nord Antonio D’Amore, il dottor Mario Florenza dell’ASL Napoli 1, l’assessore alla sanità Paolo Falco e altri.
Un incontro a cui farà da appendice (come un evento di secondo piano!) una fugace riunione con i primi cittadini di Ischia.
Che dire, le problematiche (serie) della sanità caprese sono più importanti di quelle del terremoto che ha colpito l’isola d’Ischia lo scorso 21 agosto.
Ma torniamo al paragone con cui abbiamo iniziato.
Lo scorso 20 ottobre (ripeto, 20 ottobre!) il governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, scrive al premier Paolo Gentiloni affinchè, all’interno della legge di conversione del decreto fatto ad hoc per la calamità toscana “la sospensione dal pagamento di tasse tributi, concessa con il decreto legge 148 del 16 ottobre scorso, sia resa omogenea in tutti e tre i Comuni colpiti dall’alluvione”.
Pensate un po’… i nostri sindaci incontreranno il governatore Vincenzo De Luca il prossimo 8 novembre per iniziare ad illustrare le problematiche del sisma e del territorio. Un ritardo così grande che mette imbarazzo anche a raccontarlo.
Ma cosa diranno i nostri primi cittadini al governatore De Luca? Parleranno degli affari sfumati dopo lo stop imposto dal Commissario Grimaldi alle somme urgenze o parleranno di altri problemi?
Cosa potranno dirgli? E’ un vero e proprio rebus perché, ascoltando le ultime dichiarazioni rese dal governatore che “pensa solo a Salerno”, sembra che De Luca sia completamente all’oscuro di quali possano essere le nostre esigenze.
“La situazione è complicata – dichiara De Luca -. Io manderò un appello a tutti i gruppi parlamentari e forze politiche perchè in occasione dell’approvazione della Legge Finanziaria si facciano delle modifiche necessarie. Credo che occorra ampliar al dotazione finanziaria per Ischia, ci sono risorse mi dice il commissario Grimaldi fino a fine dicembre, ma noi abbiamo bisogno di risorse anche per il prossimo anno. Mi dicono che c’è anche una disparità di trattamento per l’esenzione fiscale tra il territorio di Ischia e gli altri territori terremotati, questa cosa francamente è inaccettabile».
“Mi dicono”, “mi raccontano”, “mi sembra”: tanta fuffa che non serve alla causa. Eppure De Luca ci ha abituato ad essere puntuale a preciso nelle sue interviste (a volte). Il collega toscano di De Luca, Enrico Rossi, oltre 14 giorni fa, scriveva a Gentiloni e non faceva appelli ai “gruppi parlamentari” bensì suggeriva modifiche chiare e certe ad una legge che già esiste. Noi, per i motivi già espressi, forse, saremo un emendamento a quella legge!
E non ce ne meravigliamo. Siamo quelli che hanno buttato nel cestino l’occasione, propizia, di quantificare il danno che abbiamo avuto dalla scossa delle 20:57 del 21 agosto perché i sindaci dovevano farsi agitare, come bandierine sceme, da ex politici, discutibili ingegneri e qualche “espertino” di altre calamità. Ma fateci il piacere!
«E poi credo – continua De Luca – che dobbiamo approvare una normativa specifica per la ricostruzione a Ischia perchè la quantità di vincoli e problemi amministrativi che abbiano sull’isola è enorme e non ha paragone con altre zone terremotate di Italia. Anche qui c’è bisogno di un intervento legislativo». Fa ridere sentire il buon De Luca giocare sulla pelle degli ischitani. Abbiamo visto la fine ingloriosa che hanno fatto le leggi sul tema dell’abusivismo varate dalla Regione Campania.
E poi, per finire con la demagogia, De Luca incalza: «Abbiamo un problema relativo ai doppi turni, vedremo anche come Regione di stanziare qualcosa ma è evidente che c’è bisogno di interventi strutturali. La situazione è delicata, non dobbiamo drammatizzare ma abbiamo il dovere di lanciare un grido di allarme perchè mi arrivano segnali preoccupati da parte dei sindaci, autorità scolastiche e famiglie. Dobbiamo garantirci per lo meno le stesse risorse e lo stesso trattamento che hanno avuto le altre zone terremotate. Lotteremo nei prossimi giorni con l’approvazione della legge finanziaria, l’accoglimento di queste richieste» Fuffa!
Come può risolvere il problema dei doppi turni il buon De Luca se il nocciolo della questione è nelle mani del suo nemico politico, il sindaco di Napoli e metropolitano Luigi De Magistris?
I sindaci girano a vuoto…
Ma è opportuno sottolineare come nascono certi eventi e certe richieste, perché, non è giusto essere presi in giro.
Martedì mattina due sindaci (Casamicciola e Lacco Ameno) prendevano in giro i cittadini all’ex Capricho. Altri due (Ischia e Forio) incontravano, a Roma, il Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno del Governo Gentiloni, Claudio De Vincenti.
Eggià, questa è la situazione.
I sindaci della nostra isola incontrano un ministro della Repubblica Italiana, uno che siede allo stesso tavolo con Paolo Gentiloni nel Consiglio che decide le sorti della nostra nazione e parlano del tribunale e della zona disagiata.
Altri due, invece, quelli che hanno i problemi seri e che avrebbero dovuto cogliere l’occasione dell’incontro in capitale per illustrare le nostre esigenze a chi decide, scrivono a De Luca (meglio tacere sull’appello a Berlusconi… uno che non sta in parlamento e che non si può candidare!), il governatore della Regione Campania, affinchè faccia pressione sul governo.
Ma il 31, lo ripetiamo, non si era a colloquio con il ministro? Un membro del governo? Si!
E soprattutto, fanno a gara, a chi è più bravo a mettersi in mostra. Giacomo Pascale, nel mentre alimenta la solita, squallida, clientela lacchese (l’ultima in ordine di tempo si chiama palestra affidata a “nero”) si fa promotore di un incontro (ovviamente a rimorchio di un altro già organizzato come detto, ndr) con il governatore De Luca “tenuto conto delle imminenti scadenze, per i relativi provvedimenti legislativi che il Governo dovrà assumere” e non si preoccupa di parlarne con il Ministro De Vincenti? Assurdo!
Ma non vi stupide. Pascale, attaccato da qualche poca attenta cittadina agitata da notizie errate, ha dovuto dare il contentino al popolo che lo aveva accusato di non aver “protestato” con De Luca.
Una mossa che, nei fatti, viene smentita e mostra tutta la sua inefficienza.
Fino a quando i primi cittadini seguiranno le “agitazioni” del popolo saremo sempre costretti a vivere di stenti e ad essere una zona della nostra nazione di “Serie B”. Abbiamo bisogno di pugno fermo e di governo severo dell’emergenza. Ma non viviamo questa condizione.
Siamo di “serie B” e non sarà colpa del governo, ma sarà colpa nostra. Gli altri alzeranno le mani e ci diranno: “lo avete chiesto voi”.
Vogliamo parlare del blocco del fabbisogno? Della scema pantomima delle scheda B? A Livorno hanno presentato al Governo la stima del danno oltre 450mila “partite IVA”. Quasi mezzo milioni di aziende per un danno, quasi “certificato” di oltre 26 milioni di euro.
Noi ci giriamo i pollici fino al 31 dicembre. Perché? Perché i sindaci dovevano andare dietro a questo e a quello. Povera Casamicciola! Povera Lacco Ameno!