Il racconto si snoda attraverso amori, passioni, riti irrinunciabili, violenze inaudite, ma anche diritti calpestati, bagliori rivoluzionari, storie letterarie non sempre scritte eppure raccontate con forza e lirismo.
Nel testo si alternano speranze e violenze, vita e morte, luce e lutto, come del resto nella storia della Sicilia di questi anni, che spesso ha ispirato e anticipato scenari che si sono imposti a cavallo di due secoli nel mondo. “Sipario siciliano” li racconta come un romanzo intimo.
Il libro è stato proposto da Antonio Monda per il Premio Strega 2025. “E’ un memoir che riesce a essere potente e nello stesso tempo delicato, profondo e leggero – spiega Monda -, locale e universale, dimostrando quanto ha affermato Goethe nella frase scelta dall’autore in esergo: “L’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna. E’ in Sicilia che si trova la chiave di tutto”. Sipario Siciliano è anche un vibrante atto di amore per la propria terra che supera l’angoscia per ciò che l’affligge, a cominciare dalla mafia, colorandosi a volte di un’ironia amara e altre di orgoglio. Esemplari in tal senso il capitolo sull’immagine di Corleone e la celebrazione di chi si è rifiutato di chinare la testa, come Placido Rizzotto. Leggendo la rievocazione del quotidiano “L’Ora” mi è venuto spontaneo pensare ai fermenti del New Journalism di Truman Capote e Gay Talese, ma poi, grazie anche alla rievocazione struggente di afrori e sapori, mi sono reso conto che l’unicità di questo libro è nella riuscita mescolanza continua di tragedia e nostalgia, rimpianto e speranza, pessimismo e anelito di rinascita”.
– Foto Aragno –
(ITALPRESS).
