Ida Trofa | Duro a morire, il vizietto della poltrona. Non c’è partito, né politico, che non abbia dichiarato guerra, sempre a parole, naturalmente, alle brutte abitudini. Salvo poi, ogni qualvolta se ne presenta l’occasione, farsi cogliere dalla solita provvidenziale amnesia.
Le brutte abitudini, specie quelle perpetrate sula pelle di chi avrebbe solo bisogno di competenza, capacità, cuore e concretezza, sono dure a morire. Le giravolte dei paladini del cucuzzolo è, ormai, l’indegna pantomima a cui assistiamo da quasi due anni.
Lo spettacolo che sta andando in scena sulle comunali di Casamicciola Terme ne è la dimostrazione più recente e lampante. Quando si dice che hanno perso ogni “Rispetto” per il paese. Quella che in parte avevamo già previsto quasi due anni fa.
Il terremoto fa venire la vista ai cecati! E qualcuno sollazza la presunzione di dover vincere perché predestinato alla vittoria da un non ben precisato potere divinatorio o chissà cosa.
Ne è venuto fuori una minestra disgustosa dove due ex sindaci, Castagna e Ferrandino, si sfidano credendo di poter vincere facile facile e qualcun altro, puntando sull’unicità di una scelta coerente, libera e senza compromessi cerca di dare un’alternativa credibile, Mennella e, in parte, Iacono, a chi davvero vorrebbe cambiare questo schifo. Quattro candidati sindaci si sfidano.
Due si rimpastano in fuga per la vittoria, altri due raccolgono i cocci di una politica disastrosa e becera. Il tutto si consuma, ovviamente, con il ripristino e l’uso appropriato delle antiche prerogative e dei vecchi e consunti rituali del potere locale.
Il che, a ben vedere, non può sorprendere particolarmente. Insieme ai Comuni, le tragedie sono state le palestre nelle quali Casamicciola ha partorito i suoi peggiori mostri, quelli con cui politici navigator senza coscienza né dignità, si esercitano ad amministrare e gestire il potere.
Il 26 maggio sarà la prima volta alle urne dopo il drammatico terremoto del21 agosto 2017. In lizza concorrono gli stessi candidati sindaci di 5 anni fa con una estemporanea grillina. Giovan Battista Castagna, Luigi Mennella, Arnaldo Ferrandino e Caterina Iacono si presentano agli elettori. Ma se i candidati sindaci rappresentano una costante, la variabile sta nel terremoto e le sue mille facce. Qui vedremo tante maschere e pochi volti.
Il sisma sta alle elezione, come “Ciao Darwin” a Madre Natura: è una battaglia tra quote rosa. Il popolo di Casamicciola dovrà scegliere nella corsa alle urne anche i suoi consiglieri d’elezione, il popolo degli sfollati, tra questi, potrebbe anche decidere di puntare e riconoscere le sue icone. Gente a cui affidare istanze, sogni, desideri ed attese.
Tutti costoro saranno chiamati a decidere se votare altrove, senza farsi condizionare dai vessilli e dai presunti abiti da terremotato d’eccezione, o se puntare su una candidatura di casacca.
In tema sismico gli elettori potranno essere chiamati ad una scelta. Ovvero se riconoscere la propria fiducia alla serietà e concretezza di Filomena Senese candidata di Giovan Battista Castagna o puntare sulla semplicità e la schiettezza sobria di chi ci mette sempre la faccia come Concetta Iaccarino candidata con Luigi Mennella, oppure, ancora, di dar credito alle chiazzate, mai scevre di sceneggiata fini a se stesse, di due candidate della lista numero 2 della scheda elettorale.
Costoro hanno mostrato, in questi lunghi mesi, un interesse morboso per il sisma, volto a soddisfare il proprio io e sfruttare il palcoscenico del terremoto Ischia per lunghe vacanza in ed oltre oceano, acquisti di auto di lusso, utilitarie, shopping mirato e party. Sciacqua rosa e viva Agnese, con i fondi del terremoto!
Le liste, così, è evidente, sono state formate al fine di carpire anche il voto di chi vive da diciotto mesi l’ansia di un paese che non c’è più. Va detto che Fenina e Tetta ci sono state sempre, non hanno mai lasciato quei luoghi. Qualcun altro, invece, li ha destinati a discarica di famiglia, location da chiudere e concentrato di ogni propria vigliaccheria.
Tra le quote rosa, lo scacchiere sismico è chiaro.
Non possiamo, però, nel tema non inserire l’altro “amico dei terremotati”, quello che non lo dice né si sbatte in petto e che però incassa i 35 euro al giorno previsti per le quote alloggiati. E’ lui Gianfranco Mattera, assessore a tutto tondo con Giosi Ferrandino Sindaco ora con una messe di voti da La Sentinella fino all’Hotel Letizia, chiamato alla dura impresa di riconfermare il sindaco uscente Giovan Battista Castagna (Gianfranco Mattera va detto già cinque anni fa era candidato solitario con Castagna risultando primo dei non eletti con 199 preferenze personali e senza corre in coppia con nessuna candidata ).
Mentre il comitato che fa riferimento ad Arnaldo Ferrandino e che perseguiva gli interessi delle aziende a lui vicine, denunciava alle forze dell’ordine, al Prefetto, alla protezione civile e ai commissari vari, la gente semplice ed orgogliosa del Majo e di La Rita (la cosiddetta zona rossa dalla quale le loro aziende rimanevano, grazie alle manine regionali, miracolosamente fuori) c’è chi ha resistito alle ingiurie e alle vigliaccheria degli arnaldiani. Encomiabile, senza se e senza ma, è la resilienza di persone come Fenina e Tetta, come Franco E’Coraggio e tutte le donne e gli uomini della “Riscossa” che hanno tenuto vivo quel luogo, impedendo che morisse per sempre. Che morisse per esser il giardino delle aziende di Arnaldo &Co, tenute aperte e indennizzate con i mancati introiti nonostante le RESA e le ordinanze di sgombero. Vero Ignazio Barbieri?!
C’è chi è rimasto, invece, nonostante tutto e tutti, per dare una speranza, per dire che non moriremo lontani da questi luoghi.
I sodali di Arnaldo, li denunciavano perché ostinati a rimanere in quei luoghi al grido di “questa è la nostra terra”. Loro combattevano difendendosi in una baracca. Gente dalla scorza dura, d’altri tempi e d’altra moralità!
A loro, nonostante la presenza in liste diverse, Casamicciola dire grazie, se ancora oggi, Casamicciola Alta potrà avere un futuro in quei luoghi e per quei luoghi che qualcun’altro vuole chiudere per sempre.
Confucio sosteneva che chi non prevede le cose lontane, si espone a infelicità ravvicinate. Ma lo sguardo corto dei politici italiani rende infelici noi e non loro.
Esempio da manuale: il voto prossimo venturo. Atteso che i due partiti dal potere contrattuale maggiore s’azzuffano, s’insultano, si tirano dispetti per il potere. E allora tutti pronosticano nuove elezioni a breve, però nessuno ricorda che si può scegliere condannando gli accordi di potere e gli incesti elettorali, perché Casamicciola non sia condannata ad un altro risultato sgangherato.
Si dovrà scegliere se mettere mano, adesso, per dare una opportuna svolta a Casamicciola, e lo si dovrà fare adesso, non all’ultimo minuto. Per una somma di ragioni, ammesso che dall’altro del proprio ego qualcheduno che si atteggia a poter guidare un paese, lo abbia compreso: qui ne va della vita di migliaia di persone. Proviamo a mettere in fila, per una volta, tutto senza inforcare quella combina cosi tanto per farlo.
ww.ildispari.it
Le battaglie a, Casamicciola sono sempre uguali… Non cambia mai nulla, battaglie tra poveri!
Un po’ come in una guerra in famiglia, laddove si suggerisce sempre cosa fare e poi, mai nessuno è capace di idee valide per un paese alla deriva da sempre.