Un adeguamento soltanto parziale. Così l’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, bacchetta e castiga il Comune di Forio, reo – a distanza di quasi un triennio dall’entrata in vigore della normativa sulla “Trasparenza Amministrativa” (D.lgs n. 33/2013) – di non essersi ancora messo al passo coi tempi.
La normativa obbliga le Pubbliche Amministrazioni a pubblicare on line sui siti istituzionali tutte le informazioni necessarie a consentire ai cittadini il controllo sull’attività dell’Amministrazione. E i cittadini, in presenza di omissioni da parte delle P.A., possono procedere a segnalarli all’Autorità Nazionale Anticorruzione che, nell’ambito delle proprie competenze, può procedere anche a sanzionare gli enti inadempienti. Tale attività è poi oggetto di rendicontazione periodica, che può essere visionata dal cittadini sull’apposita pagina web nella quale l’ANAC pubblica gli aggiornamenti.
A Forio non sono stati capaci di provvedere a rendere realmente trasparente il sito. Morale della favola? Milleduecento euro di multa cadauno per i componenti della giunta, mille per il segretario.
E’ quanto emerge dal comunicato dell’11 febbraio 2016, con cui l’ANAC ha reso noto l’avvenuto aggiornamento della pagina con la rendicontazione periodica degli esiti dell’attività di vigilanza sulle segnalazioni istruite nel 2015 e dell’elenco dei provvedimenti d’ordine in materia di trasparenza.
«Dall’istruttoria è emerso che il comune – scrivono i giudici della Corruzione -, alla data di avvio del procedimento sanzionatorio, non aveva adempiuto all’obbligo di adozione del codice di comportamento e che lo stesso si è attivato con notevole ritardo, sebbene già nel PTPC 2014-2016 si dava conto dell’elaborazione in corso del codice stesso. Come ribadito della delibera n. 75 del 24 ottobre 2013 da questa Autorità, l’adozione del Codice di comportamento da parte di ciascuna amministrazione rappresenta una delle “azioni e misure” principali di attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione a livello decentrato, secondo quanto indicato nel Piano nazionale anticorruzione. A tal fine, il Codice costituisce elemento essenziale del Piano triennale per la prevenzione della corruzione di ogni amministrazione e la tardiva adozione dell’atto di cui trattasi non sana la violazione commessa»
«Ritenuto – si legge nella motivazione dell’ANAC -che la sanzione resta a carico dei soggetti tenuti al dovere d’azione violato (sindaco, vice sindaco e assessori), in parti uguali tra loro e con il vincolo della solidarietà, in ragione della loro pari responsabilità – materiale e psicologica – nella causazione dell’illecito; ritenuto, altresì, che debba distintamente considerarsi la posizione dell’assessore [omissis], nominata solo in data 18.2.2015 e, dunque, a pochi mesi di distanza dall’effettiva adozione del Codice di comportamento.»
L’Autorità ha pubblicato un prospetto sintetico di rendicontazione dal quale risultano, suddivise per comparto, le amministrazioni monitorate e, per ciascuna di esse, le inosservanze accertate e gli esiti delle verifiche, condotte dalla struttura operativa dell’Autorità, sull’ottemperanza alle richieste di adeguamento e agli eventuali provvedimenti di ordine.
In particolare, nel corso del 2015, precisa l’ANAC di aver attivato n. 135 procedimenti di vigilanza su segnalazione che, a seguito di apposite verifiche sui siti web,hanno dato luogo a n. 34 archiviazioni per intervenuto adeguamento del sito web dell’ente monitorato e n. 101 richieste di adeguamento del sito web alle previsioni del d.lgs. 33/2013.
A fronte delle n. 101 richieste di adeguamento trasmesse agli enti monitorati sono state effettuate n. 89 verifiche di secondo livello che hanno evidenziato i seguenti esiti:
n. 69 enti hanno adeguato pienamente il sito web istituzionale alle previsioni del dlgs 33/2013 in conformità alle indicazioni dell’Autorità; n. 14 enti hanno adeguato parzialmente il sito web istituzionale alle previsioni del d.lgs. n. 33/2013 in conformità alle indicazioni dell’Autorità (tra questi, appunto, il Comune di Forio); n. 6 enti non hanno adeguato il sito web istituzionale alle previsioni del d.lgs. n. 33/2013 in conformità alle indicazioni dell’Autorità. Nei venti casi in cui è stato rilevato il mancato o parziale adeguamento del sito web istituzionale dell’ente monitorato l’Autorità ha adottato i relativi provvedimenti di ordine di adeguamento in attuazione della delibera n. 146/2014. Risultano, poi, n. 12 procedimenti da ritenersi “in lavorazione” per scadenza non ancora intervenuta (n. 6) o per verifiche di approfondimento tutt’ora in corso (n. 6).