[intro]Gli episodi per i quali erano a giudizio sei imputati risalgono a undici anni fa[/intro]Sono passati ben undici anni dai fatti “incriminati” nei confronti di numerosi imputati che gestivano lo smaltimento di fanghi termali per conto di aziende isolane e secondo la Procura erano “costretti” a modificare la documentazione per renderli facilmente smaltibili presso siti debitamente autorizzati. Una questione che per la verità non si è mai affrontata per intero durante il processo dibattimentale che vedeva sul banco degli imputati Vincenzo Pesce, Lucia Pesce, Luigi Galano, Antonio Pastena, Giovanni Antonio Sbrighi e Salvatore Mattera. Un processo “ballerino” per essere passato all’attenzione di diversi magistrati giudicanti che avrebbero dovuto approfondire la complessa tematica sullo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, così come vengono classificati quelli raccolti nella stragrande maggioranza dei casi sull’isola d’Ischia. Recuperati in quelle strutture alberghiere che hanno stabilimenti termali o in quelle attività terapeutiche che svolgono cure per pazienti sofferenti di dolori articolari.
Il giudice non ha ascoltato quei testimoni che il pubblico ministero intendeva chiamare a deporre, né la difesa ha avuto la possibilità di controinterrogarli per chiedere spiegazioni su alcuni aspetti investigativi e su come avessero classificato i “prodotti” gestiti dagli imputati, che li raccoglievano presso delle strutture ricettive per poi trasferirli in discariche autorizzate, a seconda della pericolosità o meno. Erano stati accusati di aver modificato la tabella in maniera tale da poterli smaltire in un certo modo, mentre l’accusa sosteneva che ciò avrebbe prodotto un’attività illecita. Il giudice non è entrato per nulla nel merito della questione. Si è soffermato solo alla lettura dei capi d’imputazione e a calcolare il tempo trascorso dalla presunta consumazione del reato all’udienza di trattazione. Constatando in via predibattimentale che non vi erano più le condizioni per mantenere “appeso” questo processo, dando la parola alle parti per le conclusioni.