Ida Trofa | Società sportive litigiose e a rimetterci sono gli sportivi veri, sovente i bambini che dovrebbero essere protetti e tutelati dagli adulti. Invece, troppo spesso, a muovere certe dinamiche – che di sportivo hanno ben poco – sono i danari, gli interessi, le gelosie e la politica. Martedì in tanti, tra questi piccoli appassionati, non hanno potuto partecipare al previsto allenamento di calcio e hanno trovati i cancelli del centro sportivo del Tabor chiusi.
Alla base della chiusura un dissidio tra le diverse società calcistiche che rivendicano a vario titolo lo sfruttamento del terreno di gioco. Fulcro della controversia che ha spinto il capo dell’UTC, l’Ing. Michele Maria Baldino, a disporre il temporaneo stop è la recente polemica scaturita dall’autorizzazione resa ad una neonata società di calcio. I “vecchi” fruitori del campo non hanno gradito il permesso all’uso dello “Di Meglio-Monti” scatenando un’accesa contesa con l’ente locale, l’ufficio tecnico ed in particolare con Baldino. Una polemica, ovviamente politica, che ha visto la chiamata alle armi delle diverse fazioni politiche, vicesindaci, primi cittadini, consiglieri di maggioranza e di opposizione. Ovviamente ex.
Non è servito protestare per una presunta interruzione di pubblico servizio, non ci sono più i politici a gestire la cosa pubblica ma il commissario prefettizio che di sicuro ha cose più importanti a cui pensare che le beghe pallonare in versione sagra paesana. Veramente il paese ha ben altro a cui pensare… Così la levata di scudi delle società sportive (di sport c’è ben poco in verità) non ha fatto altro che inasprire le posizioni del comune, proprietario del complesso, che ha stabilito, almeno per il momento, il fermo ad ogni attività e la chiusura almeno per 24 ore ed in particolare per il giorno 6 settembre.