La notizia dei bandi per consentire la realizzazione di ben 18 assunzioni presso l’EVI Spa ha destato qualche ombra fin dai primi momenti.
Partiamo dalla trasparenza. La manovra, attesa da tempo e caldeggiata dai nuovi sindaci e non solo dai comuni dell’isola, è stata resa pubblica senza grandi riflettori. Tutt’altro. Altro che riflettori: l’azienda dei sindaci, nell’era della propaganda e della diffusione di notizie istituzionali, ha ben pensato di lasciare questo compito alla sola pubblicazione degli atti sui vari albi pretori dei comuni. Una manovra per tenere al sicuro le procedure ed evitare che in molti ne potessero venire a conoscenza.
Se non fosse così (e crediamo che non lo sia), ci saremmo attesi dal presidente Mario Basentini il solito comunicato stampa con cui annuncia le sue iniziative e richiama gli interventi realizzati a Sant’Angelo e a Lacco Ameno. Sono la prova che, quando all’EVI vogliono far sapere le cose, sanno come fare.
Archiviato questo particolare, la notizia è stata trovata e resa nota da queste colonne, e i riflettori si sono accesi. Quello che non è chiaro, però, è il resto della manovra, che ora vi raccontiamo.
Vi avevamo informato che “Le domande possono essere presentate esclusivamente online attraverso il portale https:// candidature.software-ales.it entro le ore 12:00 del 28 febbraio 2025”. Benissimo, dagli uffici dell’EVI hanno scelto una procedura trasparente e accessibile per la partecipazione alle selezioni.
Ieri pomeriggio, alle ore 18.00 (mentre scriviamo), ci siamo collegati alla piattaforma ALES per prendere visione delle procedure e capire come inviare una potenziale candidatura. Sorpresa: sulla pagina della piattaforma sono apparse le procedure aperte da “EVI SPA” e da “Società di Servizi VDA”. Solo sette procedure, peccato che per l’EVI, a differenza della società della Valle d’Aosta, i bandi non siano disponibili. Certo, si può comunque compilare la propria candidatura, ma non si può leggere il bando. Perché? Chi parteciperebbe a una selezione senza conoscere il contenuto, ovvero il bando, a cui partecipa? Si è trattato di un errore nel caricamento degli allegati? Un semplice errore materiale o, invece, di una manovra preordinata? Anche in questo caso siamo convinti che sia stato un semplice errore di caricamento e che dagli uffici dell’EVI, dopo la lettura di questo articolo, provvederanno a caricare quanto necessario per garantire una partecipazione ampia, trasparente e leale a tutti quei potenziali candidati interessati ai concorsi. (L’errore del mancato caricamento dei bandi è stato poi corretto dopo la pubblicazione del nostro articolo)
Tuttavia, chi ha letto i bandi – ovviamente in altro modo, non scaricandoli dalla piattaforma su cui è obbligatorio collegarsi per inviare la propria candidatura – non ha potuto non imbattersi in un particolare di non poco conto che, alla luce della valutazione dei singoli, potrebbe avere un peso significativo.
In particolare, abbiamo preso ad esempio la “Selezione pubblica per titoli e prova orale, per la copertura a tempo pieno e indeterminato di n. 6 posti di Addetto Operazioni Clientela”. Per la valutazione dei candidati, la Commissione dispone complessivamente di 50 punti: 10 punti per i titoli di studio e di carriera e 40 punti per la prova orale. Già questa divisione ci sembra un po’ sbilanciata, nel senso che lascia molto spazio alla discrezionalità della commissione. Anche questo dettaglio, tuttavia, crediamo sia determinato dalle norme in vigore.
Nei 10 punti assegnati per i titoli di studio e per la carriera, è interessante notare che il titolo di studio (in questo caso diploma di scuola secondaria di secondo grado) potrà valere al massimo 3 punti, mentre gli altri 7 punti possono derivare dall’esperienza lavorativa del candidato.
Ciò che ci ha incuriosito è il criterio di valutazione della carriera dei candidati. Secondo il bando, questa viene calcolata fino a un massimo di 7 punti, attribuendo “0,1 punti per ogni mese di esperienza lavorativa pregressa come dipendente nello stesso profilo messo a concorso”.
Ora, sappiamo tutti che l’EVI, prima di questi concorsi, ha proceduto con contratti di lavoro interinale e, alla luce di questa situazione, riteniamo non chiara la posizione dei “vecchi” dipendenti che lavoravano per la SPA pubblica tramite somministrazione di lavoro. Questi dipendenti, che hanno ricoperto varie mansioni per anni e sono ancora in servizio, riceveranno 0,1 punti per ogni mese di esperienza nello stesso profilo del concorso a cui parteciperanno?
Facendo un calcolo approssimativo e basandoci sulla memoria, se qualcuno ha già beneficiato di contratti interinali per sette anni, oggi si troverebbe con 8,4 punti (facendo un semplice calcolo matematico). Qualcuno li ha avvantaggiati? Non lo sappiamo e vorremmo non crederlo. Tuttavia, è sempre l’EVI. E la storia parla da sola.