Nonostante la situazione economica sia in leggera ripresa, il ricorso ai prestiti è sempre molto gettonato, soprattutto per quanto riguarda gli interventi nella casa o per l’acquisto di beni mobili di “prima necessità”, come auto ed elettrodomestici. La prima condizione per ottenere credito in maniera semplice è quella di avere un occupazione stabile, cha sia in una grande o piccola azienda. Gli istituti di credito che erogano prestiti a dipendenti non tengono conto del numero di dipendenti di un azienda, ma piuttosto della stabilità dell’azienda stessa.
Nel corso di questi ultimi anni, in seguito a cassa integrazione, chiusure di stabilimenti, precariato e altro, la valutazione di una richiesta di finanziamento è stata influenzata anche dal giudizio attribuito alla ditta in cui il richiedente è assunto.
Poca stabilità dell’azienda potrebbe determinare incertezze economiche per il dipendente, ovvero rischio di irregolarità nel pagamento delle rate. Pertanto non è scontato che un cliente, regolare nelle banche dati, ottenga in automatico un prestito personale.
Se parliamo invece di cattivi pagatori, ecco che le cose si rendono più impegnative. L’alternativa prestiti per chi è segnalato in banca dati per segnalazioni negative, sono la cessione del quinto e/o delega di pagamento. Questi due prestiti non tengono conto della storicità del cliente come buono o cattivo pagatore, ma valutano esclusivamente i dati reddituali, anzianità di servizio e la stabilità della ditta. Ne consegue che i dipendenti di piccole aziende potranno incontrare maggiori difficoltà nel caso di richieste di prestiti con trattenuta in busta paga.
Come detto prima, per chi è segnalato in banca dati ed è dipendente di una piccola azienda, esiste comunque la possibilità di valutare positivamente una richiesta di prestito tramite cessione del quinto. Tenuto conto che i parametri di valutazione subiscono costanti variazioni, è difficile dare indicazioni più precise; ad oggi possiamo affermare che fra i requisiti minimi da soddisfare, evidenziamo il numero minimo di dipendenti che non dovrà essere inferiore a 10 e 3 anni di assunzione.