I lavori per eliminare il fenomeno dell’“acqua alta” alla Riva Destra, già partiti in ritardo dopo il contenzioso al Tar, rischiano di riservare ulteriori grane all’Amministrazione comunale di Ischia. L’intervento, sicuramente necessario, è nel mirino dell’associazione ambientalista “P.A.S. Pan AssoverdiSalvanatura” per l’impatto ambientale sulla zona e l’assenza dello studio d’incidenza. Ricadendo peraltro la fascia costiera nell’Area marina protetta. L’associazione ambientalista punta il dito anche contro l’opera collegata, che ha già suscitato polemiche e proteste tra gli ischitani, ovvero la “passerella” di collegamento tra la Riva Destra e San Pietro, che fa sorgere timori sul destino della “Spiaggetta dell’Acquario”.
Nella nota indirizzata al responsabile dell’Ufficio tecnico, al segretario comunale, al direttore dell’Amp “Regno di Nettuno” e per conoscenza all’Ispettorato per la Funzione Pubblica e al Difensore Civico della Regione Campania, il “P.A.S.” chiede la sospensione dei lavori nel tratto della spiaggetta in attesa di un incontro chiarificatore. La missiva ha ad oggetto «Progetto per la mitigazione del rischio “acqua alta” sulla riva destra e riqualificazione del Porto d’Ischia. Nonché per la realizzazione di una passerella pedonale in legno-ferro, per il collegamento tra via Porto e via F. Buonocore. Rup ing. Luigi De Angelis. Impresa “Operazione s.r.l.” (già al centro di un contenzioso al Tar Campania, Sez. I, Pres. Salomone – deciso con sentenza del 7-2-24 – per l’aggiudicazione dell’appalto). Mancanza dello “Studio d’incidenza” (conforme alle Linee Guida Naz. – Conferenza Perm. Stato-Regioni 28-11-2019, rep. 195)».
Scrive l’associazione ambientalista: «Con riferimento alla progettazione “de qua” – in corso d’opera – di forte impatto ambientale, destinata – previa modifica delle esistenti scogliere (ved. Ord. Uff. Circ. Mar. Ischia n. 74 del 18-6- 24, a firma del T.V. Antonio Magi) – a cambiare il waterfront e le visuali panoramiche di uno dei punti più suggestivi dell’isola d’Ischia, di rilevante valore paesaggistico, archeologico, per la biodiversità (di cui la popolazione è venuta a conoscenza dai mass media) e che, malgrado la coda della pandemia “SarsCov2”, avrebbe meritato, nella fase istruttoria (2021) un maggior coinvolgimento delle forze sociali, delle categorie produttive, degli stakeholders, l’intestata associazione ambientalista/culturale, senza fini di lucro, portatrice d’interessi adespoti, riconosciuta – sin dal 1995 – come “ente di volontariato, d’utilità collettiva” (D.P.G.R. 1 marzo 1995 n. 1463), iscritta al Registro Unico Naz. Terzo Settore si pregia rappresentare quanto segue, condividendo, in larga parte, le perplessità degli abitanti della zona di “San Pietro” (vedasi rassegna stampa allegata).
SOSPENSIONE URGENTE DEI LAVORI
«Fermo restando la linearità della partecipazione procedimentale e delle procedure V.I.N.A.S. (valutazione incidenza ambientale strategica) visto che l’intera fascia costiera isolana, rientra, ai sensi della Direttiva CEE 92/43 (cfr. DD.PP.RR. 357/97, 120/2003) nell’area SIC/ZSC n. 118030010 “fondali marini di Ischia, Procida, Vivara” (D.M. 3 aprile 2000, D.M. 21 maggio 2019).
In particolare, ai cittadini, che hanno sollevato la protesta, stannoa cuore le sorti della caratteristica “Spiaggetta dell’Acquario”, che sorge nei pressi della Stazione Zoologica “A Dohrn”, via Porto 127 e l’attiguo “Bagno Emiddia” (dai grafici allegati al progetto in epigrafe, non si evince se il lembo di arenile, sarà “sacrificato” alla grossa “pedana” in oggetto ed alla sottostante “massicciata”). Difficile, peraltro capire – come sostiene il pittore Massimo Venia – l’utilità di una bretella di collegamento tra la “rive droite” e via Francesco Buonocore, posto che quest’ultima zona risulta facilmente raggiungibile da Piazza Croce.
Stupisce che l’Amp “Regno di Nettuno”, nulla abbia eccepito sull’inosservanza del D.L.vo 152/2006; dell’alleg. 1 “Intesa Stato-Regioni” 28 novembre 2019, rep. n. 195; G.U. n. 303 del 28-12-19. Alla luce di quanto sopra, la scrivente associazione propone l’indizione di una riunione, presso la casa comunale, aperta agli enti esponenziali ed agli organi di stampa, nel corso della quale – alla presenza dei tecnici che stanno coordinando i lavori ed eventualmente del sindaco – siano chiariti gli aspetti che preoccupano l’opinione pubblica, riservandosi idonei interventi, presso le competenti Autorità. Nelle more dell’incontro, chiede la sospensione urgente dei lavori, nel tratto descritto (spiaggia libera dell’Acquario).
Superfluo, infine, ricordare che l’omissione della necessaria valutazione ambientale, comporta l’annullabilità degli atti conseguente alla violazione di legge: art. 11, comma 5, D.L.vo 3-4-2006 n. 152». Non è la prima volta che il “P.A.S. Pan AssoverdiSalvanatura” fa emergere “anomalie” nei lavori del Comune d’Ischia. Nel 2019 fece scoppiare il “caso” della rimozione degli antichi basoli vesuviani nel corso dei lavori al Pontile Aragonese. Oggi apre il fronte… del porto.