domenica, Febbraio 2, 2025

Spintoni e mazzate, salta il “rave” delle Fumarole

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Il ristorante Nicola alle Fumarole, dopo aver dato il meglio di se nelle recensioni peggiori del web e, parallelamente, selezionato una fascia d’utenza medio alta ma non per questo, per forza, elegante è al centro del dibattito di questi giorni per aver cambiato nuovamente target di riferimento e di aver aperto ad una selezione, particolare, di giovani. Alle Fumarole, dove un tempo si trascorrevano ore di relax pagato a peso d’oro, ora si organizzano piccoli “rave”: feste di giovani ragazzi e ragazze che ballano, bevono e si divertono senza quei limiti che, evidentemente, si possono avere in altre location.

La posizione isolata e soprattutto la limitazione dell’accesso – garantito solo via mare per la maggior parte – aiuta, appunto, questa certa soluzione.

Quello che è successo al termine dell’ultimo “rave” (anche se il termine non è adatto ma ci piace usarlo perché definisce bene il contesto e suoi contorni), però, forse, ha segnato la fine delle iniziative. Come al solito, la brama di fare delle iniziative e la necessità di inseguire quel denaro auspicato prevale su quelle che sono le comuni regole del buon vivere e che esistono appunto per evitare certi epiloghi.

Gli organizzatori o gli “host”, non saprei come definire i Di Meglio, hanno pensato solo al vil denaro e, forse, hanno tirato troppo la corda.

Uno dei dettagli più interessanti dell’evento è certamente l’arrivo in barca. Diciamocelo, questo limite fa figo. Ma è resta un limite e come tale sarebbe dovuto essere valutato. Così capita se per l’andata è una questione di trasporto più comoda per il ritorno, invece, è molto diverso.

I battellieri di Sant’Angelo, una delle perle del nostro turismo che abbiamo, hanno prestato la loro opera e hanno completato diversi trasferimenti senza problemi. La prima sera, la seconda fino a quando, però, dopo l’ultima serata, con gli animi un po’ più caldi, con qualche alterazione riscontrabile ad un semplice posto di blocco, si è corso qualche rischio. Il ritorno, dicevamo, rispetto all’andata è un vero e proprio esodo. Non c’è ne la gradualità dell’arrivo né la serenità d’animo dell’arrivo e così capita che trovi quello più esagitato che sale a bordo della lancia dei battellieri e impedisce l’ingresso a bordo di altri giovani convinto che doveva conservare il posto ai suoi amici più in dietro nella fila: Apriti e cielo e piovono mazzate.

Una scena indegna per ogni situazione e che, però, avrebbe convinto gli amici di Sant’Angelo a non voler più eseguire questo tipo di trasporto che, è evidente, diventa improponibile da realizzare con i taxi boat che trasportano 12 persone alla volta. Certo, sarebbe anche il caso che qualcuno controllasse tutte le altre regole che servono per realizzare eventi del genere. E sia chiaro, noi siamo a favore di questi eventi. Ma con il rispetto delle regole e con l’organizzazione migliore sia per la sicurezza dei partecipanti, sia per quelle che sono le esigenze logistiche in generale.

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