sabato, Gennaio 18, 2025

Stagione turistica 2016: quanto è accogliente ischia?

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La stagione turistica 2016 è iniziata. Ed allora, quest’anno, come si atteggia Ischia in termini di accoglienza? O piuttosto: in termini di servizi e vivibilità dei luoghi, Ischia cosa garantisce?

“Mobilità, accoglienza, cultura e fascino”, è durante questo recente convegno svoltosi a Roma che  è emerso quanto agli stranieri ed ai turisti in generale piaccia la nostra Italia e con lei i luoghi belli come la nostra Ischia. Il gradimento conterebbe sulla leva di marketing più potente ed economica al mondo: il passaparola. Il 95% dei visitatori internazionali non solo è rimasto soddisfatto della propria esperienza tanto da volerla ripetere, ma è anche pronto a suggerire l’Italia come destinazione di viaggio a parenti e amici. Nel corso del convegno, si è voluto presentare il nostro paese visto con gli occhi degli altri, ed è stata presentata l’omonima ricerca condotta da Confimprese in collaborazione con Nielsen. 3.500 opinioni di turisti provenienti da 7 paesi (Francia, Regno Unito, Germania, Russia, Cina, Giappone e Stati Uniti) che hanno visitato l’Italia negli ultimi due anni.
Il buon clima, lo stile di vita e le occasioni di shopping di lusso sono tutti fattori di attrazione, ma ciò che veramente spinge gli stranieri a venire in Italia sono le città d’arte con i loro monumenti, le bellezze naturali e il buon cibo. Non stupisce che per l’83% dei visitatori Roma, Venezia, Firenze, Milano e Napoli siano mete imprescindibili. Molto apprezzate sono anche le località minori della Toscana, la costiera amalfitana e le isole della Campania, tra le quali spicca anche Ischia, i laghi (Garda, Como e il Maggiore su tutti), la montagna modaiola di Cortina e il mare di Romagna, Sicilia e Liguria.

Tutto bene, allora? Assolutamente no. Esprimere un parere positivo non significa non mancare di esprimere giudizi critici sul sistema turistico italiano ed in particolar modo sull’accoglienza, quella che fa perno sui trasporti, le infrastrutture ed il costo dei servizi, sulla cura e sulla tutela dei luoghi.

Come siamo messi ad Ischia?

La mobilità, se negli ultimi anni ha toccato fondo, quest’anno sembra piuttosto in rodaggio. La privatizzazione della Caremar, con tutte le problematiche occupazionali connesse di cui abbiamo ampiamente parlato, tuttavia ha smosso il torpore. Sembra cominciare a spirare il vento della concorrenza, quella vera. Più compagnie marittime private stanno organizzando nuove corse dedicate con servizi all’utente che in termini di accoglienza ci fanno ben sperare. Resta il gap dei costi troppo alti. I prezzi sono ancora fuori dal mercato globale! E resta il gap dell’organizzazione delle nostre aree portuali.

Chi viaggia in aereo apprezza certamente la puntualità del volo, la pulizia in aeroporto, il flusso veloce delle code ai controlli passaporti, le minime attese per il ritiro bagagli, la conoscenza delle lingue da parte del personale e l’economicità dei prezzi dei mezzi di collegamento con le città.

Chi viaggia in treno si soddisfa dell’alta velocità, ma anche qui, senza dubbio, non dei costi troppo alti dei biglietti sui treni regionali e della mancanza di sicurezza e puntualità.

Va da se che chi raggiunge il Porto di Napoli vorrebbe potersi beare di una prima accoglienza capace di distrarre le attese prima di imbarcarsi e ritrovarsi poi traghettato, a costi equi, su di un’isola con strutture portuali adeguate, sicure e non caotiche, cosa che non sono affatto i nostri piccoli porti. Quanto alla mobilità terrestre, anche qui, lasciamo davvero a desiderare. Il servizio TAXI presenta tariffe incomprensibili per uno che vive in città e l’EAVBUS, tra tipologie di mezzi obsolete e carenze linee, non riduce i disagi.

Uno straniero su cinque, rispetto all’indagine su citata, sarebbe rimasto deluso dal rapporto qualità/prezzo dell’hotel dove ha soggiornato (soluzione di alloggio scelta dal 68%) e, soprattutto, dalla mancanza del wi-fi gratuito.

Un dato che vale in pieno anche ad Ischia dove negli ultimi anni, a parte qualche eccezione, ed a parte il low-coast di qualcuno garantito con la drastica riduzione del personale e dunque dei servizi all’ospite, in generale, tra servizi improbabili e tecnologia quasi pari a zero, siamo davvero fuori dalla filiera globale del turismo. Cosa aspettarsi da chi ancora preferisce scaricare in mare senza impianti di depurazione?

Nei giorni scorsi è giunta la delegazione Cinese. In effetti di delegazioni straniere negli ultimi anni ne abbiamo viste molte. Ma come per quelle del passato, anche oggi, chi l’accoglienza è andata a farla con la fascia tricolore, sa bene quale accoglienza vera offrire loro? I visitatori più severi sono proprio i giapponesi ed i cinesi, critici verso ogni sorta di tariffe e di mancanza di cortesia da parte degli operatori vari: dai trasporti agli hotel e d’altro canto attirati soprattutto dallo shopping di qualità, fattore di attrazione anche per i russi, quelli che abbiamo perso e che abbia cercato di andare a recuperare quest’anno con la campagna di Russia. I cinesi non si fanno mancare nulla tra abbigliamento, accessori di lusso e opere d’arte, acquistando nelle vie centrali delle città più fashion quali Milano, Roma e Firenze. Su questo fronte Ischia come sta lavorando oltre alla chiusura di non pochi esercizi commerciali dai grandi brand?

Diciamo che il nostro turismo è ancora calibrato su ciò che piace ai Tedeschi ed agli inglesi: natura cibo, clima e paesaggi? Ma la nostra accoglienza crederete davvero che possa limitarsi alla visita alla Mortella o al Castello Aragonese? Dalla pulizia delle spiagge a quella delle pinete, come ci siamo organizzati?

Nelle nostre 6 amministrazioni oggi ci si prepara al cartellone degli eventi estivi per attrarre turisti e la cosa, anche se andrebbe concertata per evitare sovrapposizioni, seppur contribuisca a ravvivare il territorio di folclore e tradizioni, senza una buona accoglienza in termini di servizi lascia il tempo che trova.

L’accoglienza è purtroppo una parola troppo spesso abusata anche ad Ischia. L’accoglienza non è  solo il tema centrale per chi si occupa di turismo, ma su di un’isola come la nostra, dovrebbe piuttosto essere intesa come l’essenza stessa dell’esperienza turistica e dunque l’elemento su cui concentrare ogni sforzo, pubblico-privato, affinchè tale si dimostri.

Su questo punto, in Italia in generale e sull’isola in particolare, si dedicano ancora pochissima attenzione, pochissima progettualità e pochissime risorse.

E’ un po’ come se fossimo abituati a pensare che nelle problematiche turistiche sia la Promozione ad essere centrale quando non lo è affatto. Ci sono tantissime destinazioni in giro per l’Italia ed il mondo che hanno turismo anche senza fare promozione, destinazioni che sono state scoperte dai turisti, e che possono contare su flussi turistici senza averli promossi. Sarà forse una provocazione, ma se il turismo è comprovato che possa vivere anche senza promozione, non è la stessa cosa rispetto all’accoglienza. Senza accoglienza il turismo è destinato a morire.

2 COMMENTS

  1. Una sola parola coddraddistingue ischia,per il traffico,per i servizi pubblici,per i collegamenti con la terra ferma e le sue tariffe,per i suoi depuratori sempre evocati e mai realizzati,e non ultima ,anzi ,per la sua politica sia turistica che fattiva.UNA FETENZIA

  2. Ma perché fanno ancora turismo ad Ischia? Ah sì quello dei gruppi a prezzi stracciati si salva solo qualche albergo per il resto pseudo albergatori se li vogliamo chiamare così hanno rovinato tutto. Per fortuna che hanno i nostri cari napoletani a salvargli la faccia. Buffoni

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