A Stani D’Orta, presidente del Comitato CASAmicciola, abbiamo chiesto di commentare l’incontro di martedì a Santa Maria Maddalena.
– Un incontro con le istituzioni fortemente voluto dai comitati dei cittadini. Quale impressione ne hai ricavato?
«Le risposte sono state soddisfacenti, diciamo che i responsabili hanno assunto degli impegni. Da parte nostra, saremo pronti ad intervenire nel momento in cui quegli impegni non verranno mantenuti. Si sono impegnati ad ascoltarci e a confrontarsi con noi tra un mese, dunque ci aspettiamo che mantengano questo impegno».
– Avevi lanciato un appello al governo sulla vicinanza, c’è un primo decreto, ci sono le prime risorse. Il Commissario Legnini ha tracciato una sorta di roadmap, un po’ come dicevi anche tu in questa fase, per quello che si può fare in questo momento. Sei soddisfatto di quanto si sta facendo? Cosa serve ancora alla città?
«Sicuramente il governo ha fatto un primo step importante a due mesi da un evento tragico come quello da cui siamo stati colpiti. E’ sicuramente uno step degno di nota. Ovviamente abbiamo bisogno di altri, come abbiamo fatto presente anche ai rappresentanti del governo. Il senatore Cantalamessa, l’onorevole Patriarca ci hanno assicurato che non ci abbandoneranno, vigileranno che i soldi che sono stati impegnati verranno spesi correttamente. Perché il nostro motto è che ogni euro distolto e mal speso è un euro tolto alla sicurezza dei nostri figli e noi questo assolutamente non permetteremo più che avvenga. E’ già accaduto troppe volte in passato, perciò ci ritroviamo con il territorio in questo stato. L’intervento di Giulivo secondo me è stato, anche a ragione, un invito alla cittadinanza a fare la propria parte. Perché per quanto riguarda il territorio, a Casamicciola, ma io direi sull’isola in generale, non sempre si è agito rispettando l’ambiente».
IL TEMA DELLA SCUOLA
– Su quell’intervento di Giulivo che idea ti sei fatto?
«A mio avviso puntava anche il dito su quello che non è stato fatto negli anni addietro, e sicuramente non è stato fatto nulla da parte degli Enti preposti, partendo dal Comune a salire. E ci sono state da parte di tanti cittadini azioni antropiche sbagliate che hanno portato a una cattiva messa in sicurezza del territorio, una cattiva gestione del territorio che ci ha portato alla situazione attuale. Giulivo l’ha detto, ha puntato il dito, sicuramente contro i cittadini, ma anche contro le istituzioni che non hanno fatto le cose in passato. Ma anche per tale motivo sono nati tanti comitati, questa interlocuzione che si è creata è costante, è volta anche ad informare chi magari non conosce la situazione reale e per essere in contatto continuo con le istituzioni. Anche se comitati e associazioni sul territorio già erano presenti, in particolare le associazioni sono numerose, come ad esempio la Caritas, e La catena alimentare. E agli incontri partecipano anche i rappresentanti dei sindacati. Purtroppo adesso in questo momento critico ai cittadini manca una rappresentanza politica al Comune.
La cittadinanza ha ritenuto opportuno di far presente quelle che sono le nostre necessità in modo da far rinascere e ripartire questo paese, perché questo è un paese duramente colpito, come diceva il Commissario, un unicum in Italia: un’alluvione, un terremoto, un’altra alluvione in soli 13 anni è una cosa unica.
Se non prendiamo coscienza e non si avviano i progetti necessari, se non si va nella giusta direzione, questo paese rischia di scomparire, perciò adesso noi ci battiamo a 360 gradi. Non ultimo, nel nostro intervento abbiamo parlato della scuola, un tema importante, perché la comunità è fatta dalle persone, dalla scuola, dalle attività economiche. Se uno di questi tasselli viene a mancare, viene a mancare la comunità, viene a mancare il paese. Questa è una preoccupazione forte che c’è in ognuno di noi e di qui la costituzione di queste associazioni, di questi comitati, che è anche un modo per stare uniti. E’ un segnale forte che vogliamo dare alle istituzioni, al Commissario, che noi vogliamo essere resilienti come lo siamo stati in passato. Però abbiamo bisogno di vedere, non dico la luce in fondo al tunnel, ma il tunnel dov’è, in modo da cominciare a percorrerlo e poter vedere il futuro. Un futuro che al momento non è roseo per il paese. Ci rendiamo conto che gli interventi richiederanno tempo e sforzi immani, però noi vogliamo essere resilienti e continuare a vivere questo territorio».
– Tra due mesi a Casamicciola si vota. Un momento comunque importante ed anche un pericolo che potrebbe manifestarsi per i comitati, la strumentalizzazione da parte della politica. So che voi nello statuto avete in qualche modo segnato questa vostra apartiticità. Però c’è una sfida che sicuramente va raccolta…
«Sicuramente. Come ben sai e come hai detto abbiamo la nostra apoliticità, la nostra apartiticità è stata manifestata in maniera forte, nel nostro statuto. Dico ancora di più: noi abbiamo sancito dei punti nello statuto, che chi comunque fa parte del direttivo si deve assumere l’impegno a non prendere parte alla prossima tornata elettorale; e chi ha fatto parte delle precedenti amministrazioni non può avere un ruolo attivo nel direttivo di questo comitato. Però sicuramente la tornata elettorale è un momento importante per la comunità. E la comunità deve scegliere i propri rappresentanti che si candideranno e dovranno assumere un impegno forte. E’ un impegno che dovrà essere preso con serietà, perché altrimenti il paese non potrà venire fuori da questi problemi. Dovranno impegnarsi a portare avanti le problematiche che ci sono e a risolverle. Senza questo impegno, il paese non avrà sicuramente un futuro».