domenica, Settembre 1, 2024

Stani Verde: “Denunciano anche i congiunti per fermarci, ma non ci riusciranno. Andiamo avanti”

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Forio terra calda. Forio terra di denuncia. Con il Sindaco di Forio, Stani Verde, proviamo a commentare questo inizio d’estate calda a Forio.

Sindaco, volevo partire da un aspetto politico: ha azzerato le deleghe a consiglieri e giunta. Ci sono ulteriori iniziative, ci sono aggiornamenti sulle decisioni che sta prendendo?
“A un anno dall’inizio del nostro mandato, ho ritenuto opportuno azzerare le deleghe, anche perché era necessario un rimpasto. Adesso ho le idee più chiare su chi ha più tempo da dedicare alla politica, chi ha più propensione verso una delega piuttosto che un’altra. Quindi, oggi posso rimodulare le deleghe nell’interesse della collettività e dell’azione politica. Sarà una cosa che farà bene a tutti, all’Amministrazione, che avrà un nuovo impulso, e agli stessi amministratori, che si potranno dedicare alle deleghe per le quali hanno più affinità o dove possono dare di più”.

Ci sono novità in merito ai cambiamenti che ci potrebbe “spoilerare” o è ancora troppo presto per anticipare qualcosa?
“Non posso spoilerare ancora nulla, perché non sarebbe corretto nei confronti della squadra. È un’azione che stiamo facendo insieme, confrontandoci, e da questo ne uscirà una nuova. Sarà sempre la stessa squadra, ma rinnovata anche nelle motivazioni, perché ogni tanto fare rotazione fa bene anche per questo, per stimolare nuove motivazioni e mettere in competizione, in modo sano, chi magari prima aveva una delega piuttosto che un’altra. Questa sana competizione nella nostra amministrazione sta dimostrando di portare buoni risultati”.

Quanto hanno influito le elezioni europee in questa scelta?
“Molti hanno legato questa mia scelta alle elezioni europee, ma non sono state il motivo per il quale ho deciso di azzerare la giunta. Tuttavia, c’è un dato politico e quindi le deleghe verranno ridistribuite anche in base ai vari collegamenti dei consiglieri con i partiti politici. Quindi, dove c’è più affinità. E’ inutile dare la delega, ad esempio, per i rapporti con la Regione a chi appartiene a un partito che oggi non è al governo regionale. Allo stesso modo, può essere per il governo nazionale. Si tratta di un senso di affinità con le istituzioni più alte rispetto a quelle comunali. Tra l’altro, non ho mai negato che ci fosse questa necessità politica”.

L’altro elemento che in qualche modo non può prescindere da questa intervista è il momento che vive Forio con questa pioggia o pressione, chiamiamola come vogliamo, di denunce. Alcune sono firmate, altre sono riconducibili a Punzo e a Colella, però immagino di aver capito che ce ne sono anche diverse che utilizzano i due. Che idea si è fatto soprattutto del clima?
“Per quanto riguarda le denunce, mi aspettavo un inizio difficile sotto questo punto di vista, perché noi abbiamo avuto il coraggio, come amministrazione, di andare a sviscerare tante questioni che non erano chiare. E quando si vanno a toccare degli equilibri, delle cose, naturalmente ti fai dei nemici. E questo riguarda chi magari c’è dietro a delle azioni, a delle denunce, e quindi potrebbe essere riconducibile alle denunce anonime, apocrife, che arrivano anche quelle a bizzeffe. E poi c’è l’altro aspetto, quelle denunce le firmate, e qui sono aspetti molto più gravi, perché non si può chiedere a un sindaco determinate cose e se queste richieste non vengono assecondate, partono le denunce. Questo naturalmente sono cose che io potrò sviscerare in altre sedi e lo farò. Abbiamo le prove di quello che diciamo. Naturalmente, per chi come me è stato ribattezzato il sindaco “dell’ora legale”, rifacendosi al film di Ficarra e Picone, nel famoso film il sindaco che voleva fare le cose giuste e che poi all’improvviso si è trovato gli stessi votanti contro, perché alla fine quando si fanno le cose giuste magari si fanno delle scelte impopolari, tocchi gli interessi personali. Quando succede questo, quando vuoi prendere la strada giusta, capita anche questo. Soprattutto però, ripeto, eravamo pronti, sapevamo quello che stavamo facendo, sapevamo che avremmo scatenato l’ira di chi vede lesi i propri interessi. Sapevamo che avremmo scatenato l’ira di chi magari pensava con noi di poter fare i fatti propri. E invece non è così, perché ci muoviamo sempre e unicamente nel bene superiore, che è quello dell’ente pubblico”.

Faccio una piccola premessa, non sto indicando nessuno ma provo a inquadrare in maniera più larga la vicenda. In qualche modo abbiamo capito che questo momento possa esser figlio del cambiamento più importante che ha fatto, la defenestrazione di Enzo Rando, in qualche modo uno dei dirigenti più influenti e che aveva tantissimi incarichi. Anche secondo lei questo ha alimentato la vicenda. Ripeto, non sto dicendo assolutamente che Enzo Rando sia responsabile di nulla! Sto solo provando ad inquadrare questo clima anche in considerazione di una mia convinzione: se le denunce sono così precise al millimetro è evidente che qualcuno attinga a fascicoli o a comunicazioni che non sono alla portata di tutti.
“Allora, non mi piace parlare di persone nello specifico e non voglio che possa sembrare un attacco alla persona, però mi sembra una domanda alla quale non mi sottraggo. Censurando non è stato defenestrato, è stato lui a dimettersi, salvo poi dopo mesi riproporsi per il ruolo di responsabile di posizione organizzativa. Io, nel frattempo, dopo le sue dimissioni, ho fatto una scelta diversa, sono andato in una direzione diversa. Ho chiesto un sacrificio enorme ai nuovi dirigenti e ora che ho trovato un equilibrio non potevo cambiare né cambiare nuovamente. Si è presentata questa richiesta di comando presso un altro comune e noi l’abbiamo accolta”.

Forio è stata da sempre la patria delle denunce. Provo a ripercorrere brevemente almeno la cronaca recente. Ricordiamo che, per esempio, all’inizio del primo mandato di Francesco Del Deo, si arrivò addirittura a un arresto eclatante concordato tra l’Amministrazione e l’Autorità giudiziaria. All’epoca si parlava di questa presunta estorsione: “Faccio annullare le elezioni se non assumi”. Mi limito a tratteggiare solo alcuni dettagli…
“Penso che sia una situazione simile sotto certi aspetti a quella che ha vissuto Francesco De Leo, anche se a me non è stato detto esplicitamente che mi avrebbero fatto saltare l’Amministrazione. Ricordo di aver sentito qualcosa, ma non conosco i dettagli. Di fatto, c’è una forte pressione, come per dire: se non mi accontenti, ti denuncio. A questo proposito, però, non penso di poterne parlare in un’intervista. Forse il mio errore è stato quello di non aver fatto come ha fatto Del Deo, di aver concordato con le autorità competenti la registrazione e l’arresto in flagrante. Fermo restando che non so se siano vere le cose che sono successe a Del Deo, ma so che è stato fatto in quel modo. Io, invece, distratto dalle tante cose da fare, impegnatissimo con tutta l’Amministrazione nel dover risolvere tantissimi problemi, non ci ho proprio pensato. Ho sottovalutato questi aspetti e ora ci troviamo una marea di denunce. Però, ben vengano, se servono a chiarire delle posizioni”.

La domanda sul suo ruolo. Immagino che viva tra due fuochi: il fuoco di quelli che stanno con lei e che in qualche modo richiedono protezione politica per quello che succede, perché immagino che le pressioni arrivino ai membri della maggioranza e a congiunti. Tuttavia si accende un tema politico: il sindaco cosa fa? Dall’altro lato, però, ci sono tutti gli altri cittadini che non sono coinvolti nella vicenda e che ovviamente le chiedono di essere il sindaco della legalità. Se c’è qualcosa che non va, bisogna ripristinare questa legalità violata. Come sta vivendo questa fase? Come la sta affrontando? Le è stata già manifestata?
“Devo dire la verità: tutti i membri della maggioranza stanno affrontando questa situazione con grande serenità e tranquillità. Naturalmente, la serenità viene meno quando ad essere attaccato non è il consigliere comunale, l’assessore o il politico di maggioranza per la sua azione politica, ma quando magari è un parente, un cugino, un nipote o anche un familiare stretto. Quindi, quando si viene attaccati per cose che nulla hanno a che vedere con l’azione amministrativa, questo è brutto, perché poi se iniziassimo anche noi a fare lo stesso, si scatenerebbe una guerra senza esclusione di colpi ed è quello che io vorrei evitare, perché non è bello, è una cosa da vigliacchi. Io dico sempre e lo ripeto a tutti: se abbiamo sbagliato qualcosa o fatto degli errori nella nostra azione amministrativa, ben venga che ci si accorga e se abbiamo sbagliato, ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Altra cosa è attaccare il parente di turno, cercando di intimorire o di far desistere magari questa Amministrazione nel continuare il proprio percorso di rinnovamento”.

Lei pensa che sia questo l’obiettivo? Fermarvi?
“Ci vogliono fermare, ma non ci riusciranno. Non ci riusciranno perché per fermare Stani Verde servono nove consiglieri che devono votare la sfiducia. Se dovesse arrivare questo, naturalmente sarò costretto a fermarmi, altrimenti vado avanti perché ritengo che ciò che sto facendo sia giusto e lo sto facendo con massima trasparenza. Io non nascondo niente, tanto è vero che anche quando ci sono i controlli, ormai sono all’ordine del giorno, noi siamo ben felici di collaborare, anche se siamo stanchi perché facciamo le pulci all’azione amministrativa, non facciamo le pulci a parenti e amici. Se un consigliere comunale, un assessore o il sindaco ha favorito un proprio parente e quindi ha sfruttato il proprio ruolo per favorire un parente per qualsiasi motivo, ben vengano i controlli, però tutto il resto mi sembra assurdo. Però noi non ci fermiamo. Io vado avanti per la mia strada”.

Sindaco, Forio è sempre un paese caldo, e il sangue “turco” ribollente c’è sempre. Mi limito alle tante manifestazioni di protesta che si sentono, ma una in particolare mi impone di farle una domanda su quello che è stato il caso di giornata, cioè l’area di scarico merci alla Chiaia. Alcuni cittadini si sono ribellati, hanno occupato la strada. Immagino che abbiate avuto un confronto. Come nasce l’idea di quell’area e qual è la risposta da dare ai cittadini che reclamavano i posti auto?
“La risposta è questa: qualche settimana fa il consigliere con delega all’urbanistica Salvatore Serpico, l’assessore al turismo che vive proprio in zona e il sindaco hanno fatto una riunione con i cittadini e i ristoratori della zona e si era ritenuto opportuno creare un’area di carico e scarico merci. Abbiamo fatto ciò che era stato previsto e concordato in quella sede, ma adesso alcuni cittadini lamentano il fatto che quest’area di carico e scarico merci riduce i posti auto in zona. I lavori, che non erano stati progettati da noi ma che stiamo realizzando, hanno ridotto ulteriormente i posti auto e quindi questo ha scatenato l’ira dei residenti. Ciò non toglie che non possiamo accettare una protesta del genere. Hanno bloccato la strada, hanno fatto delle azioni e hanno detto delle cose gravi, al limite della querela. E questo è gravissimo, soprattutto perché quella azione era stata concordata e necessaria, perché la zona della Chiaia è un caos di macchine in doppia fila e di mezzi che arrivano senza avere un’area di carico e scarico merci. Abbiamo provato a regolamentarla. Oltre a questo, stiamo cercando dei parcheggi all’esterno di quell’area che permettano ai residenti di parcheggiare fuori da quella zona e la nostra idea è quella di liberare completamente la spiaggia dalle auto, perché quella zona che potrebbe essere una delle più belle e importanti dell’isola d’Ischia oggi è ridotta a un parcheggio disordinato e a un caos, oltre naturalmente al pericolo per chi frequenta la spiaggia, per i bambini che frequentano la spiaggia, ma soprattutto immaginate se vogliamo fare turismo: non possiamo pensare di fare turismo in quel modo, con quell’assembramento di auto ovunque. Questa è la mia visione. Andrò in questa direzione.

Stiamo già lavorando per trovare delle aree di parcheggio alternative. L’area di carico e scarico merci, mi diceva Salvatore Serpico, doveva essere divisa in due zone; quindi, quella zona che è stata tratteggiata doveva essere più piccola e poi ce ne sarebbe dovuta essere un’altra più avanti, ma non ci è stato dato neanche il tempo di correggere l’operatore che stava facendo questa azione: siamo stati letteralmente aggrediti. Ma questo non lo posso consentire, soprattutto non lo posso consentire a chi ha delle responsabilità perché, se quella zona oggi non è il fiore all’occhiello del Comune di Forio è per delle responsabilità politiche che noi adesso andremo a correggere, facendo dei lavori importanti a fine estate, perché adesso abbiamo dovuto interrompere i lavori che avevano iniziato per permettere agli operatori di poter fare la loro stagione tranquillamente. Ci sono dei responsabili che non hanno previsto di dotare la propria abitazione di parcheggio e adesso vorrebbero parcheggiare ovunque la propria auto”.

Ultima domanda sull’aspetto foriano e poi ci spostiamo su quello che sono le polemiche inter-isolane, perché immagino che in qualche modo anche lei abbia seguito questo lungo ragionamento, una sorta di j’accuse di Vito Iacono, tra politica e sport, sui lavori che si stanno facendo al Palazzetto dello sport. C’è questa preclusione verso il basket perché è la società del consigliere di minoranza Iacono? O invece sono circostanze che magari si sommano e poi fanno pensare a una preclusione?
“No, assolutamente no, perché il Forio basket, se andiamo a vedere le richieste che hanno fatto per gli orari e le disponibilità al Palazzetto dello sport, sono stati accontentati nelle loro esigenze. Se non sbaglio, è una delle associazioni che ha più ore e più spazio all’interno del Palazzetto dello sport. Guai a chi tocca i ragazzi, guai a chi tocca chi fa sport, e quindi io non posso che apprezzare gli sforzi che fa Vito Iacono, perché posso solo immaginare gli sforzi di tempo, anche di risorse economiche, per mantenere una struttura del genere, anche perché una squadra di basket è importante. Però i lavori andavano fatti, i lavori andavano fatti e purtroppo andavano fatti a luglio, perché poi c’è il mese di agosto, si rischiano le interruzioni, sono difficili gli approvvigionamenti e c’era questa necessità di provare a completare i lavori prima di settembre, perché poi a settembre ricominciano le attività sportive”.

Abbiamo letto la richiesta del sindaco di Casamicciola, Giosi Ferrandino, al tavolo del prefetto per una gestione diversa dei traffici speciali e, in qualche modo, allargare i traffici non solo a Casamicciola. Tutti quanti abbiamo pensato a Ischia, qualcuno ha detto: “Ma c’è anche Forio”. Tutto questo ragionamento, a cui voi come Comune avete partecipato al tavolo con l’architetto Lamonica, qual è la sua posizione nel merito? Ne ha parlato con Ferrandino e con gli altri sindaci?
“Non ho avuto modo di confrontarmi con gli altri sindaci, perché la convocazione è arrivata, se non sbaglio, venerdì, comunque con pochissimo preavviso. Ha partecipato in remoto l’architetto Lamonica, che è il nostro responsabile del demanio. Noi non siamo interessati direttamente, come Forio, come porto di Forio, anche perché il nostro non è un porto, è un approdo. Non ci sarebbe la possibilità di far attraccare in sicurezza i traghetti, né tantomeno di far transitare i mezzi pesanti in quell’area. Quindi non siamo direttamente coinvolti. Per quanto riguarda il porto di Ischia, naturalmente è un problema di tutti, è giusto parlarne. Quindi mi aspetto che gli altri sindaci mi chiamino per capire come possiamo essere utili”.

Il mese scorso si è verificato il crollo all’ospedale Rizzoli, un momento drammatico ma ormai superato. Potrebbe sembrare che questa vicenda sia archiviata, ma non abbiamo sentito la sua opinione su questo aspetto. Vorremmo quindi conoscere la sua posizione.
“Ti spiego: non amo le passerelle, sarei potuto andare lì, all’esterno dell’ospedale, a fare foto e a rilasciare interviste. A me piace fare le cose, mi piace essere agile. Più volte abbiamo chiesto ai vertici dell’Asl di interloquire con loro. L’abbiamo fatto in maniera congiunta con tutti gli altri sindaci e stiamo aspettando che ci convochino per poter parlare in maniera seria dei vari problemi e delle soluzioni che potremmo prospettare”.

In conclusione di questa lunghissima intervista, vorrei tornare su un fatto che l’ha visto protagonista qualche settimana, quando abbiamo pubblicato la notizia su un suo potenziale ingresso a gamba tesa sulla gestione dell’ufficio di piano. Almeno, avevo letto di una nota che chiedeva informazioni sulle cooperative. Abbiamo ricostruito, per quanto ci è stato possibile, che aveva ricevuto una risposta negativa e maleducata, almeno fuori dalla grammatica istituzionale. Come è andata a finire?
“Devo dire la verità: gli uffici hanno riscontrato prontamente la mia nota. Sembra che sia stata interpretata come un’entrata a gamba tesa perché ho richiesto in maniera ufficiale alcuni atti. C’è un fondo di verità in quello che dici, infatti avevo chiesto delle informazioni e qualcuno dagli uffici ha detto al Sindaco di scrivere. Io ho scritto, non ho fatto nient’altro. Però è stato subito chiarito che c’era stato un equivoco. Non è stata un’entrata a gamba tesa, anche perché in un’ottica di collaborazione cerchiamo di remare tutti nella stessa direzione”.

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