Gaetano Di Meglio | Autunno caldo di Forio, con la politica locale che è in pieno movimento. Franco Regine ci ha raccontato del mal di pancia di un consigliere comunale, Gianni Mattera. Ma per analizzarlo meglio, dal punto di vista dell’opposizione che è l’altra parte cui la gente racconta il proprio disagio, incontriamo Stani Verde.
Cerchiamo di capire cosa sta accadendo. Cosa sai? E’ davvero solo un caso isolato, come dice qualcuno della maggioranza, questo di Gianni Mattera, o c’è dell’altro? A me sembra ci sia un forte dissenso all’interno della maggioranza.
«Io credo che la maggioranza di Francesco Del Deo e Francesco Del Deo abbiano un grande problema e non si tratta di mal di pancia. Se un consigliere comunale, eletto con la maggioranza del sindaco e soprattutto un consigliere che ha un grande seguito, inizia a dimostrare dissensi e palesare un malumore, penso non sia dovuto al mal di pancia di un consigliere, ma è il consigliere che sente sul territorio il disagio della cittadinanza che manifesta in base alle tante preferenze che ha avuto.
Questo porta, innanzitutto, in prima battuta ad aprire un dialogo, cercare di incidere per risolvere dei problemi. Quando ti trovi davanti un muro o addirittura a negare che nel paese ci siano dei problemi, a quel punto vi sono problemi.
Dall’esterno credo che la situazione sia questa. Ad oggi il problema è che non hanno un problema solo interno, ma hanno un problema con la cittadinanza. Molti consiglieri stanno palesando questo loro dissenso verso il sindaco, naturalmente non lo fanno in pubblico ma lo fanno parlando con i propri elettori, e lo stanno palesando perché tutti i giorni si trovano a doversi confrontare con cittadini che non sono scontenti, ma arrabbiati per come viene trattato il territorio».
TRE CATEGORIE DI CITTADINI
Facciamo qualche esempio, magari trovi confronto e conforto in quelle che sono le lagnanze dei consiglieri. La maggioranza, per come la vedo io, è divisa in due grandi tronconi: Mario Savio, il sindaco e Michele Regine, un po’ Mimmo Loffredo quando serve per qualcosa di strumentale, e tutto il resto dall’altra…
«Oggi io ho diviso i cittadini che sono arrabbiati in tre grosse categorie. C’è il cittadino che ha il coraggio di opporsi e con quel cittadino non valgono le minacce, sono i cittadini che manifestano il proprio dissenso in strada e oggi sui social, ci sono movimenti che si stanno formando e che hanno inquadrato un problema e si battono per quel problema; poi c’è il cittadino che purtroppo ha paura e quindi i vari “Mario Savio” con i loro modi di fare molto arroganti riescono a intimorirli e anche a zittirli, questo tipo di cittadino magari poi palesa questo malcontento in privato e quando si sente protetto; infine c’è chi ha votato questa amministrazione e ora si vergogna di averle dato fiducia o perché gli era stato promesso qualcosa e non è stato mantenuto, in pochi veramente, o perché avevano creduto nella buona fede di sindaco e amministrazione, addirittura qualcuno di questi addossa le colpe di tanti fallimenti di questa amministrazione all’opposizione, perché quasi ci accusano di non aver fatto nulla per migliorare la situazione. Io dico che non possiamo fare altro che denunciare e far presente cosa non va e cosa andrebbe fatto. Si sa che l’opposizione è un ruolo difficile e a volte mortificante, perché possiamo incidere ben poco, il popolo non ci ha dato il potere di incidere, le leggi attuali ci consentono di fare ben poco».
NEMICI DEL BENESSERE DEL PAESE
Nel consiglio comunale vince la legge dei numeri e quando la maggioranza decide di assumere delle scelte va avanti. Abbiamo letto e sentito alcune reazioni un po’ scomposte da parte della maggioranza che ti volevano tirare nella bagarre…
«Questo è un modo di fare di Francesco Del Deo, lui vuole creare la rissa per distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi e soprattutto è un metodo che lui ha trasferito anche a Lacco Ameno. La campagna elettorale di Forio è stata bruttissima e quella di Lacco Ameno l’ha rispecchiata proprio perché c’erano gli stessi attori dietro che muovevano le fila. E’ un loro modo di fare, gettiamola sulla rissa così non si parla dei problemi, facciamo di tutta un’erba un fascio, la campagna elettorale è scesa a livelli bassissimi e si nascondono i problemi. Sia interni, ho seguito un po’ dell’intervista del sindaco perchè poi non ce l’ho fatta più a sentire tutte le sciocchezze che dicevano, da quel poco che ho sentito ho capito questo: hanno dei problemi interni e quasi quasi, anche nelle interviste successive, volevano dare la colpa all’opposizione.
Voglio tranquillizzare su questo, noi non andiamo a pescare da nessuna parte, non abbiamo bisogno di destabilizzare il sindaco perché già gli atteggiamenti di Mario Savio, di Michele… gli atteggiamenti dispotici fanno questo gioco. Non abbiamo bisogno di pescare dall’altro lato perché siamo una coalizione talmente forte, talmente unita, oltre che da principi e da un ideale politico siamo uniti anche da una forte amicizia e il nostro movimento sta creando un interesse così grande che il gruppo è diventato quasi difficile da gestire, però si dice sempre che i problemi di abbondanza non sono mai problemi… Ci stiamo strutturando perché il nostro movimento è diventato così grande e dobbiamo gestire al meglio tutte le istanze che ci arrivano e tutte le idee che arrivano. Un fiume di idee che metteremo a disposizione della cittadinanza.
Loro hanno questa necessità di attaccarci perché devono trovare un nemico da combattere. Loro si devono preoccupare di altro, oggi non è l’amministrazione di Francesco Del Deo con quei pochi che gli sono rimasti, contro Stani Verde, o contro il gruppo di Stani Verde. Oggi è l’amministrazione Del Deo contro il paese di Forio, perché il paese si è reso conto che loro sono i nemici del benessere di Forio. E’ tutta quella parte del popolo che non chiede favori, i professionisti che non hanno bisogno di raccomandazioni per lavorare, gli avvocati che non hanno bisogno di andare ad elemosinare i 200, 300 euro dei vari affidamenti, tutti quei tecnici che non hanno bisogno di elemosinare al Comune per portare avanti risultati per i propri clienti… si troveranno contro tutti quei genitori preoccupati per il futuro dei propri figli che non si accontentano del posticino nelle strisce blu per un mese o due mesi, che non si accontenteranno di questi posti anche per un anno tramite assistenza sociale o fondi regionali ed europei, sono genitori che vogliono garantire ai loro figli un futuro certo e non l’elemosina di pochi mesi di lavoro».
IL CASO PALAZZETTO
Forio è al centro di una crisi politica ma anche una crisi identitaria dovuta un po’ alle scelte, diciamo, improvvide di questa amministrazione. Ne citiamo tre per provare ad analizzare come sia l’amministrazione dei dispetti e dei regali senza senso: dispetto al Forio Basket con il Palazzetto ancora fuori uso, con Vito Iacono in contrasto politicamente con Del Deo; il waterfront con la fontana che non si capisce, ma il problema del waterfront è la demolizione delle attività presenti nel secondo lotto che non si sa come andrà a finire; e poi dal Green Flash all’Albatros sembra che Forio finisca e la periferia appare abbandonata al suo destino.
«Partiamo dal Palazzetto dello Sport. Vito Iacono credo non abbia bisogno di essere difeso perché lo sa fare da solo. Politicamente ci siamo trovati agli antipodi, ma non posso non dire che Vito Iacono sia una persona per bene, poi può decidere di fare una scelta politica piuttosto che un’altra, è una persona che fa bene lo sport a Forio e sarebbe, a prescindere, la sua associazione una risorsa da difendere. Questa amministrazione parla sempre di essere vicina ai giovani, ma non si fa nulla per loro e nel caso specifico vengono danneggiati. Io credo che sia una ripicca politica stupida ed è il solito modo di fare di Francesco e Mario Savio, stile “se non stai con noi stai contro di noi, se stai con noi devi dare un segnale forte”. Vito Iacono e le persone che girano attorno al Forio Basket sono persone che fanno parte della prima categoria che dicevo e non si piegheranno mai. Loro sanno che stanno facendo una cosa buona e restano fermi sulle loro posizioni. Si devono vergognare il sindaco e l’amministrazione che non mettono in condizioni i giovani di divertirsi e fare sport».
IL WATERFRONT E LA FONTANA
Per il waterfront?
«Ecco, il waterfront rispecchia il loro modo di fare. Se stai con me io ti sposto la fontana dove non dà fastidio, se stai contro di me devi demolire anche dove non c’è necessità perché non ti sei piegato al nostro volere.
Possiamo anche aprire un capitolo sulle modalità di affidamento dei lavori, ormai anche un bambino sa a chi vanno affidati i lavori a Forio…».
Questo anche per il verde pubblico…
«Verde pubblico, waterfront, pluviali, vecchi finanziamenti delle scuole, manutenzione dei rubinetti, delle fontane, Molo Borbonico… se stai con loro, ti dimostri “servo sciocco” e abbassi la testa davanti ai loro soprusi, riceverai un piccolo contentino, briciole dei tuoi diritti un po’ alla volta. E quindi la fontana va spostata…».
Dove sarebbe dovuta andare la fontana?
«La fontana sarebbe dovuta andare nella parte antistante i locali giù, tra via San Gaetano e i locali di via Marina. Poi è stata spostata perché dava fastidio agli operatori della zona… naturalmente hanno anche le loro ragioni, però la fontana si sposta solo se voti l’amministrazione o non ti lamenti per i disagi che ci sono stati.
I lavori infiniti… a volte io andavo al cantiere e non capivo se era aperto o no perché vi erano pochi operai. Ma nessuno si è lamentato oppure osa lamentarsi, altrimenti arrivano le ripercussioni».
PANZA ABBANDONATA
Panza è abbandonata?
«A Panza il sindaco crede ancora di poter vendere le chiacchiere. In un pezzo della sua intervista ho sentito che parlava di 7-8 milioni di euro spesi a Panza… per me in otto anni sono pochi perché sarebbe 1 milione di euro all’anno. E se pensiamo alla ristrutturazione di un albergo con 1 milione di euro fai poco, figuriamoci un paese… è un budget irrisorio, però sono tanti ma non si vedono i frutti di questi investimenti.
Se andiamo a Sorgeto, parte più turistica di Panza, ci troviamo in un luogo che non sembra turistico. Nemmeno una delle peggiori periferie napoletane è ridotta in questo stato. L’altro giorno sono stato in un paesino fuori Napoli per una visita medica e mi sembrava di stare a Panza: strade rotte, il vede pubblico tenuto male, strade sporche, caos anche a livello di traffico… noi siamo messi peggio di qua, ho pensato. Ed è triste sapendo che sono stati spesi tutti quei soldi.
Faccio un esempio. C’è una transenna fatta con dei pali di legno prima di arrivare alla baia di Sorgeto dove passano tanti turisti e penzola nel vuoto. Lo abbiamo detto tante volte anche in Consiglio, lì c’è un alto rischio di saltare nel vuoto. Sono anni che lo segnaliamo e la situazione non è cambiata. Allora se non riusciamo neanche a mettere in sicurezza un posto altamente turistico, come possiamo sperare che in una strada secondaria possa andare meglio?».
Questa è un po’ la cifra di questa amministrazione. Ma torniamo alla politica. C’è fermento politico, vi sono incontri e chat…
«In questi giorni ho notato che c’è un fermento, dovuto sicuramente anche a fibrillazioni interne che non abbiamo creato noi e non siamo nemmeno interessati a capire cosa succede a casa loro, perché noi siamo interessati a casa nostra. Ho avuto una serie di incontri, ho parlato con tantissime persone e a tutti ho spiegato che Insieme per Forio è un gruppo fatto di diverse anime, ci sono all’interno diversi gruppi che sono le liste che hanno formato la coalizione e siamo aperti ad ascoltare tutti. Naturalmente ho anche spiegato una cosa: c’è un fermento enorme e naturalmente noi ci troveremo anche davanti a delle scelte. Non aggregheremo semplicemente per la forza dei numeri, ma chi verrà a sedersi al nostro tavolo, come fatto in questi giorni, ci deve portare anche progetti, una idea del paese che vuole sviluppare insieme a noi, dei programmi. Non dobbiamo unirci solo per la forza dei numeri, siamo aperti a discutere con tutti e con chi non è stato artefice, in questi anni, di tutti i soprusi che ha dovuto subire la cittadinanza e dei disastri che abbiamo dovuto subire».