Come c’era da attendersi il nuovo caso “Colombaia” fa discutere e vede scendere in campo l’opposizione. La decisione del rup arch. Marco Raia di affidare un incarico esterno di supporto a se stesso per espletare la procedura di concessione a titolo oneroso della villa non poteva certo passare sotto silenzio. E presta il fianco a numerose critiche e polemiche, oltre che far nascere sospetti.
Tanto che il consigliere di minoranza Stani Verde va giù duro. E già in riferimento ai tempi lunghi per aggiudicare la concessione sottolinea che «per la Colombaia ri-partiamo con il piede sbagliato».
Una critica a tutto campo, quella di Stani Verde, che innanzitutto contesta la regolarità della scelta di affidare quell’incarico. Richiamando la normativa in materia, che stabilisce i casi in cui è possibile avvalersi di questa “collaborazione”. Infatti «l’art. 31 del D.Lgs 50/2016 stabilisce che l’incarico di supporto al rup può essere conferito solo nel caso di appalti relativi ad opere che richiedano necessariamente valutazioni e competenze altamente specialistiche», sottolinea il consigliere. E non sembra proprio questo il caso… La giustificazione riportata nella determina di Raia, anzi, rinfocola dubbi e sospetti, visto che sostiene che «si rende necessario procedere all’affidamento dell’incarico di supporto al Responsabile del procedimento, onde conseguire, nei tempi e con le modalità ritenute migliori, gli obiettivi posti».
Dunque un incarico che non fonda su alcuna necessità concreta e giustificata, ma che comporta una spesa ulteriore, il che fa ancora una volta arrabbiare l’opposizione: «Come al solito il sindaco Del Deo e la sua Amministrazione si confermano spendaccioni a danno dei contribuenti ed a favore di pochi eletti – attacca Stani Verde -. Con il solito trucchetto dell’assistente al rup, sfidando la legge e gli inquirenti (distratti?), mettono a segno un altro colpo a danno dei contribuenti. Intanto la Colombaia, anziché essere valorizzata, si conferma essere una gallina dalle uova d’oro per chi non ha a cuore la storia ed il patrimonio culturale del proprio paese ma pensa solo a non perdere occasione per alimentare clientele politiche e portafogli. Purtroppo è questo il modo di amministrare di Del Deo e anche in questo caso non si smentisce».
Come già evidenziato, un aspetto che balza agli occhi è la eccessiva lunghezza dei tempi per concretizzare una iniziativa varata nel 2018 con l’iniziale volontà di concedere la “Colombaia” in comodato d’uso gratuito. Per poi cambiare idea dopo un anno e passare alla concessione a titolo oneroso, con ulteriore perdita di tempo. Un po’ troppo anche oggi, ai tempi della pandemia. E certamente non è stata l’emergenza sanitaria, in questo caso, a rallentare la procedura, ma ben altri motivi.
Per il rappresentante dell’opposizione «questo modo di agire, questo “balletto” di tempi, decisioni e retromarcia è una vergogna. Come si fa dopo tanti anni a non aver ancora dato in concessione un bene che potrebbe rappresentare una risorsa importantissima per il rilancio di Forio? Un bene, non dimentichiamolo, pagato con i soldi dei foriani. Del Deo e i suoi funzionari hanno dimostrato ancora una volta la loro incapacità. Mentre a parole si strombazza la volontà di valorizzare la villa, nei fatti si aspetta l’occasione giusta per “piazzarla” nella maniera che si ritiene più opportuna e conveniente. Ovvero “regalarla” al privato vicino… Altro che fare il bene del paese! Non contenti di portare Forio allo sfascio, continuano con le loro strategie».
Troppe le cose che non vanno, come dimostrato anche dalla scelta del sindaco di snobbare la proposta veramente vantaggiosa e affascinante pervenuta già nel 2018 dalla casa di produzione cinematografica statunitense Oscar Generale Procuctions. Una circostanza che già la diceva lunga sulle intenzioni di Del Deo…
Ebbene, Stani Verde dà corpo a tutti i dubbi e sospetti che suscita questo incarico di supporto al rup Raia: «Una vergogna assoluta in un momento di crisi come quello attuale sperperare oltre 10mila euro per redigere un bando che potrebbe far gola ad un famoso cliente del novello assistente al rup. E il conflitto di interesse dove lo mettiamo? Ancora una volta Del Deo e soci vogliono svendere un pezzo di Forio e della sua storia per conseguire i propri obiettivi. Sarebbe ora che andassero tutti a casa!».
In attesa di ulteriori sviluppi, purtroppo i foriani vedono ancora una volta allontanarsi l’occasione di un vero recupero e valorizzazione della villa che fu di Visconti.