lunedì, Novembre 25, 2024

Stani Verde: «Non accettiamo ricatti e sopraffazioni»

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Il primo cittadino difende le iniziative tese a cancellare privilegi e abitudini radicate e sbagliate nel nome del benese del paese. Ammonendo: «Non c’è posto per anarchia e zone franche»

Dopo la protesta alla Chiaia scaturita dalla realizzazione dell’area di carico e scarico merci, il sindaco di Forio Stani Verde ha postato un commento che vuole chiarire le linee su cui intende operare l’Amministrazione. Iniziative che se anche non sono gradite a tutti, sono tese a rendere il paese più vivibile e a migliorarne l’immagine. E ribadisce che si andrà avanti in quest’ottica, senza temere alcun tipo di reazione ma restando aperti al dialogo e alla collaborazione di tutti. Stani esordisce: «A Forio non c’è posto per anarchia e zone franche!

In questi giorni caldi di luglio, con non poche difficoltà, devo ammettere, abbiamo iniziato un percorso amministrativo che sappiamo essere in salita. Ne abbiamo tracciato le prime linee guida appena insediati, abbiamo osservato i fenomeni e le circostanze e, come fa un buon padre di famiglia, oggi stiamo passando alla fase operativa. Quella che urta le suscettibilità, accende gli animi e, in qualche modo, tocca piccoli e grandi interessi personali. Siamo partiti dalle cose più difficili, quelle che chiedono un cambio di abitudini radicate e sbagliate: abbiamo deciso di fare sul serio contro chi deposita i rifiuti fuori orario e contro chi non raccoglie le deiezioni canine. Due atteggiamenti che trovo, sinceramente, incivili! E se qualcuno storce il naso e qualche altro non comprende l’importanza dei propri gesti sbagliati, ce ne faremo una ragione. Non possiamo fare quello che ci piace e, soprattutto, quello che, come si dice, “si è fatto sempre”.

Non personalizzerò la polemica e non raccoglierò le singole posizioni, ma credo che da parte nostra sia necessaria anche una precisazione nel merito delle scene che abbiamo visto ieri mattina alla Chiaia. A qualcuno vanno bene le auto in doppia fila? Vanno bene i camion dei rifornimenti parcheggiati in maniera poco sicura? A qualcuno fa piacere vivere nel caos? A noi no! Non ci piace alla Chiaia, non ci piace a Citara, a San Francesco, a Panza, a Monterone, nel Centro di Forio. Non ci piace e, soprattutto, Forio non si merita caos e disordine.

Mi è dispiaciuto vedere amici che ieri mattina si sono raccolti alla Chiaia chiedendo il ripristino del caos e dei singoli privilegi senza neanche darci il tempo di poterci rendere conto dell’errore che, effettivamente, era in corso. Forio non si merita certe scene! Così come Forio non si merita di essere governato da anarchia e zone franche. Non possiamo più permettere che esistano piccoli gruppi di persone che influenzino lo sviluppo di Forio, delle imprese di Forio e di alcune zone del nostro territorio.

La zona della Chiaia va liberata dalle auto! È questo il nostro obiettivo! Prima di fare questo passo avanti verso il miglioramento della zona, però, siamo ben coscienti che dobbiamo trovare delle soluzioni alternative valide. Per questo, a breve, individueremo un parcheggio poco distante dalla zona per consentire ai residenti di poter vivere meglio la propria zona. Sarà una vittoria per tutti! Per loro in primis. Sogno una Chiaia senza auto che deturpano il panorama del mare di Forio, senza il traffico che rende invivibile tutta la zona, senza auto in doppia fila, senza correre il rischio di essere investiti. Una Chiaia moderna, accogliente, turistica!

Certo, se non avessimo avuto amministrazioni che ⁠negli anni hanno chiuso gli occhi e hanno permesso questo disastro, oggi staremmo in una condizione migliore. Il passato è sempre stato il luogo dove individuare gli errori commessi, è il futuro dove, invece, si trovano sviluppo e progresso! La mia amministrazione è aperta, trasparente, pronta al dialogo e sa anche riconoscere quando si è commesso qualche errore, per questo non accetto i comportamenti di chi utilizza il ricatto o la sopraffazione come strumento di confronto. Forio ha bisogno dell’apporto di tutti! Anche di chi, in virtù del futuro di Forio, deve rinunciare a “come si è fatto sempre”».

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