Sarà un film già visto, per l’isola che non riesce a registrare il sistema dei collegamenti marittimi e che tornerà a soffrire – dal 1° novembre – per l’ormai certa soppressione del celeberrimo lotto C, quello che – prevedendo le corse delle 2:20 da Ischia per Pozzuoli e delle 4 nel senso opposto (tranne i festivi e il giovedì) – risulta cruciale per gli autotrasportatori, in particolare gli ortofrutticoli. Che hanno già minacciato il blocco del porto del porto di Ischia da lunedì. Qualcosa di molto simile a quanto avvenne due anni fa, quando una rumorosa e partecipata protesta immobilizzò per alcuni giorni il porto di Ischia. E alla vigilia di una nuova protesta, che solo un intervento deciso e risolutivo dell’assessorato ai Trasporti della Regione potrebbe ormai scongiurare, interviene anche il combattivo Nicola Lamonica, presidente Autmare, con una lunga nota che ripercorre le tappe di una lunga vicenda non priva di paradossi e contraddizioni. «Se non ora, quando? – si chiede in apertura Lamonica – Ancora una volta viene messa in discussione il nostro diritto alle corse notturne per le quali stiamo lottando per un loro consolidamento fin dal 7 ottobre 2010 , data della scadenza dei termini contrattuali con la Medmar. Da allora nessun altra gara, solo proroghe su proroghe sempre a trattativa privata, fino al 2 agosto 2012 allorquando le corse notturne venivano divise in tre lotti e messi a gara per servizi fino al 31 dic. 2012. Tra questi il lotto C che prevedeva una compensazione economica da parte della Regione. Alla scadenza, ulteriori vuoti e proteste con un’imponente manifestazione sulla banchina d’Ischia da parte degli autotrasportatori del settore alimentari e quello del settore ittico ortofrutticolo nei giorni 15 e 16 gennaio del 2013 (la precedente protesta è del 10 luglio 2012) con un accordo privato in Regione verificatosi fragile il giorno dopo per effetto di una prevedibile ulteriore interruzione di pubblico servizio denunciata con forza da Atec.
In data 21 novembre 2013 – ricorda ancora Lamonica – un’ulteriore svolta al negativo; vengono istituite solo alcune corse notturne, quelle del lotto C con compensazione e sempre a trattativa privata, in attesa di una ulteriore promessa di gara europea che pur annunciata mai veniva realizzata.
In queste ore – prosegue Lamonica – le cose si stanno ripetendo e come nel passato, con una Regione che marca ritardi non indifferenti; le ragioni dell’armatore stanno prevalendo ancora una volta su quelle degli isolani e dei lavoratori pendolari e la Medmar già si fa sentire negando la bigliettazione dal 1 nov. 2014 in poi; fatto denunciato con forza nella vivace e partecipativa assemblea promossa, nella serata del 28 ottobre, dagli autotrasportatori dell’alimentazione all’ingrosso ed al dettaglio al bar Calise, nella pineta d’Ischia, alla quale ha partecipato anche Autmare. Si va verso lo sciopero delle dette categorie!
Fin qui la cronistoria – riassume il presidente di Autmare – e ora che fare? La domanda iniziale (se non ora, quando?) – continua la nota – è rivolta alla Regione, ai Sindaci, ai Sindacati, alle forze politiche e, in modo particolare, a quelle che siedono in Consiglio Regionale. Tutti, in uno con una chiamata ad hoc della cittadinanza, dovrebbero scongiurare un’ulteriore trattativa privata tra la categoria dei trasportatori e l’Assessorato regionale e riflettere sulla necessità di avere servizi notturni scorporati dagli interessi sia pure legittimi degli armatori privati affidando gli stessi, almeno quelli del dichiarato lotto C, alla società Caremar al 100% pubblica, previa revisione degli orari e delle spese da contenere nei limiti di cui all’attuale sovvenzione.
E’ ora che si discuta di Caremar come società utile e che i soldi pubblici siano impegnati non per far girare a vuoto le navi e/o per tenerle ferme nei porti ma per garantire alle isole i servizi essenziali!
Con opportune e condivise variazioni di orari, che siano di soddisfazione dei lavoratori e dei sindacati per quanto di loro competenza, ne verrebbe fuori il rilancio della società pubblica, che oltretutto ha navi di grande pregio per i servizi di cui sopra, con grande serenità e certezze per tutti.
Se non ora, quando? E’ l’ora della svolta! Ed è anche ora che i Sindaci e le forze politiche regionali di maggioranza e di opposizione – conclude Lamonica – si diano da fare per sconfessare accordi sottobanco e dare nella trasparenza alle isole flegree quello che occorre per l’approvvigionamento mattutino che non è cosa da poco e soprattutto non è da affidare, come è stato fatto finora, ai profitti di qualcuno».
Insorge anche l’Autmare di Lamonica dopo l’annuncio degli ortofrutticoli e l’atec