A Casamicciola accade anche questo. Da giorni (in verità da anni) si dibatte sul costone che sorge alle spalle della Casa Cantoniera e della centrale TIM di Casamicciola Terme. Una storia di pericolo che va avanti da anni e che, come molti sanno, è al centro sia di un lungo contenzioso giudiziario antico sia di un contenzioso di responsabilità più recente collegato alla frana.
Se per quello “antico” si aspettano i tribunali, per quello recente, invece, si attende un’ordinanza del Commissario Legnini che detterà i tempi per la riapertura della SS270.
Senza entrare, per ora, nei particolari, è interessante, però, raccontare come non sia stata possibile attuare una soluzione moderna e temporanea per evitare di riaprire la strada, sempre a senso unico.
Nei giorni scorsi, infatti, quando l’Università di Firenze con il prof. Casagli, è arrivata ad Ischia, si è provato ad installare dei sensori wifi che riuscissero a determinare una soglia di pericolo e, solo in quel caso, attivare una sbarra che impedisse la circolazione. Volete sapere perché non si è potuta perseguire questa strada? Facilissimo, il proprietario dell’abitazione sovrastante la Casa Cantoniera non ha consentito l’accesso ai professori e ai tecnici di Casagli per l’installazione dei sensori.
Nella prossima ordinanza di Legnini, secondo quanto si apprende, ci sarà una articolo dedicato che prevederà l’accesso con la forza pubblica nella proprietà privata che è rimasta chiusa ai tecnici dell’emergenza.
Lo stesso film che blocca la pulizia dell’alveo La Rita. Anche qui, infatti, la Città Metropolitana non ha potuto eseguire l’accesso alle aree. Certo, nulla come la vicenda imbarazzante della “pianta di limone” sostenuta e protetta dal sindaco Castagna per qualche voto, ma qui siamo a livelli di gravità molto più elevati! TUTTO, SEMPLICEMENTE, ASSURDO!
Il paese dei cachi…
Ma non avevano avuto un ingiunzione di sgombero? O no? Dagli articoli precedenti sembra di si.