Da alcuni anni sono un assiduo frequentatore del delizioso borgo di Succhivo, degna anticamera del salotto di Sant’Angelo. La bella stagione volge ormai al termine e si avvicina quella delle piogge. Mi chiedo per quale arcano motivo la pioggia, evento naturale e benefico, sia, quasi sempre, per Succhivo, un incubo. Con una pioggia appena un po’ abbondante la strada si trasforma in un vero e proprio fiume in piena per cui diventa impossibile attraversarla a piedi, scendere da un autobus alla fermata, transitare con un mezzo a due ruote. Bisogna quindi, in un tale frangente, mettersi al riparo, lontano dal fiume in piena, e, con biblica pazienza, aspettare, come Noè, che, terminata la pioggia, le acque si ritirino. Mi chiedo se c’è qualcuno o qualcosa che abbia la competenza e la responsabilità di far qualcosa per liberare Succhivo, i suoi abitanti ed i suoi ospiti da questo incubo.
G. Balestriere