Le decisioni della classe politica isolana non smetteranno mai di stupirci e quando parliamo di tasse e aliquote siamo sempre più abituati a vessazioni e aumenti che lasciano l’amaro in bocca. Ma a leggere le aliquote approvate dal consiglio comunale di Lacco Ameno lo stupore viene sostituito immediatamente da sdegno e rabbia.
Carmine Monti, e la sua amministrazione, ha deciso di applicare, per quanto riguarda la tassa sui rifiuti nota come TARI, un regime di aliquote che, rispetto a quelle del 2013, vedono aumenti vertiginosi e mirati su alcune categorie.
Un salasso, un vero e proprio dissanguamento per i contribuenti lacchesi che, tra la prima scadenza di ottobre 2014 e la seconda di gennaio 2015, dovranno sborsare, in alcuni casi, più del doppio rispetto alla scorsa annualità.
Scendendo nel dettaglio vediamo come i denti da “vampiro delle tasse” di Carmine Monti & Co siano affondati per bene sui portafogli di tre categorie in particolare: parliamo dei ristoratori (ristoranti, trattorie, pizzerie e pub), dei bar, caffè e pasticceria e degli esercizi che commercializzano ortofrutta, pescherie, fiori e piante e pizza al taglio.
Aumenti spropositati e totalmente iniqui che vedono per i ristoranti, trattorie, pizzerie e pub, un aumento di oltre il doppio rispetto all’anno scorso. Chi, ad esempio, ha una pizzeria nel comune di Lacco Ameno lo scorso anno pagava di TARI 16,16 euro a mq del 2013, con le nuove tariffe di questo anno si ritrova a pagare 42,59 euro a mq. Concretamente un esercizio del genere di 100 mq se prima versava per i rifiuti 1.616,00 euro ora ne deve versare 4.259,00.
Non è migliore la situazione dei bar, caffè e pasticcerie: le nuove tariffe prevedono il pagamento di 33,64 euro contro i 16,16 del 2013. Anche qui un aumento che supera di poco il raddoppiamento della tariffa applicata. Se nel 2013 una pasticceria di 100 mq ha pagato 1.616,00 euro, ora dovrà sborsare 3.364,00.
Ma non finisce qui. La terza categoria colpita violentemente da questa ondata di aumenti TARI decisa dall’amministrazione di Lacco Ameno, e cioè gli ortofrutta, le pescherie, i fiorai e i venditori di piazza al taglio, pagheranno 27,60 euro a mq contro i 19,33 del 2013. Una spesa quasi raddoppiata per questi esercizi commerciali che, sempre secondo l’esempio che abbiamo sviluppato per le precedenti categorie, su un locale di 100 mq pagheranno 2.760,00 euro invece dei 1.933,00 euro dello scorso anno.
Una vera e propria cura dimagrante forzata che colpisce maggiormente queste tre categorie che soffrono già gli effetti della crisi economica che attanaglia l’isola e non solo.
Ma una domanda è lecita: perchè accanirsi su queste tre categorie e aumentare le aliquote fino a raddoppiarle, invece di spalmare questi aumenti in modo equo anche sulle altre voci, andando ad attenuare la pressione fiscale su alcuni soggetti?
Tutto questo per conservare un posto a Piazza Santa Restituta e per far risparmiare il vicesindaco e il consigliere che gestiscono i bed and breckfast. Un cappio al collo che Carmine Monti si dovrebbe portare sulla coscienza. Nel paese, e lui lo sa bene c’è chi è costretto a pagare dai 18mila euro dello scorso oltre 40mila euro quest’anno. Un vero e proprio attacco e rapina istituzionalizzata.
Siamo ancora in tempo, il Sindaco Carmine, però, potrebbe ancora in autotule modellare le tariffe evitando questo salasso straordinario. La decisione di ritirare il provvedimento e modificarne le aliquote potrebbe essere un atto importante e che porterebbe nel paese una ventata di giustizia. Sì, giustizia sociale, questa sconosciuta!
importante articolo di tema economico con cui Il Dispari ha evidenziato le gravi difficoltà ( a volte insuperabili ) di chi gestisce un’ attività dando anche lavoro a tante persone che hanno famiglia. Per il commento girerei al Sindaco di Lacco Ameno Dott. Monti Carmine una importante riflessione del segretario Ggia di Mestre Giuseppe Bortolussi già “messa in campo” nello scorso anno con il debutto TARES : “come è possibile dover pagare un importo così pesante quando negli ultimi 5 anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5% e l’incidenza della raccolta differenziata che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento è aumentata del 30% ? ( da: “la nostra vita di rompiscatole che fa le pulci al fisco ) avremo risposta? forse tramite Il Dispari sì.