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Daily 4ward di Davide Conte del 12 luglio 2024

Ha scritto bene l’amico Aldo Morra, commentando il mio post di plauso a Jasmine Paolini senza per questo esimermi dall’esaltare la classe e lo stile di Donna Vekić, che ho visto giocare per la prima volta e che mi ha letteralmente impressionato per la sua naturalezza e compostezza: “La croata dall’aspetto e dalle movenze regali, incredula davanti alla grinta, al cuore ed al sorriso di una scugnizza impertinente ed irrispettosa… che impresa!”.

Eccomi, quindi, ad andare oltre la scaramanzia che due giorni fa mi ha suggerito di scrivere solo di Lorenzo Musetti e della sua vittoria ai quarti contro Taylor Fritz, senza neppure menzionare la giovane toscana che al momento di andare in macchina era ancora in campo a distruggere per 6/1 6/2 l’americana Emma Navarro. E mentre oggi Lollo si gioca l’appuntamento con la storia nel tentare di spuntarla in semifinale contro un vero diavolo del tennis come Novak Djokovic, Jasmine è già concentrata sulla sua finale di domani che la vedrà opposta ad una tra la Krejčicova e la Rybakina, con quest’ultima a mio giudizio ampiamente favorita (mentre scrivo sta conducendo il primo set 5-2).

Vedete, la grandezza di questi due ragazzi non è stata solo quella di distrarci dalla delusione per la sconfitta pur meritata di Sinner ai quarti contro Medvedev. Io penso che entrambi abbiano saputo vestire alla grande i panni dei leader, meritando a pieno titolo l’attenzione che il pubblico italiano sta rivolgendo loro fino all’ultimo scambio. Anch’io, pur appassionato di tennis, non ricordo di aver più seguito da anni per intero, fino a ieri, una partita femminile di uno slam, neppure quando giocavano mostri sacri del calibro di Serena Williams, Steffi Graf o Maria Sharapova. Probabilmente riuscii a vedere le finali di Flavia Pennetta e Francesca Schiavone nei loro unici exploit, rispettivamente agli US Open e al Roland Garros, ma senza appassionarmi e soffrire come, invece, è successo ieri per Jasmine e ieri l’altro per Lorenzo.

E allora, poiché sognare è gratis, perché non continuare a crederci fino in fondo? Il tennis è ancora uno sport dove, rispetto a pochi dubbi sulle super dotazioni fisiche di pochi, la verità viene sempre fuori dal risultato del campo e dalla capacità dei singoli atleti di rispettare e mantenere attive il più a lungo possibile, comunque un pizzico in più del loro avversario, le tre fasi più importanti di questo sport meraviglioso: quella mentale, quella fisica e quella tecnica. Per cui, bando alle chiacchiere: tutti ai teleschermi da oggi a domenica, incrociamo le dita e, per chi ci crede, anche una preghierina per i nostri beniamini proprio non guasta.
Sempre viva il tennis, amici Lettori!

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