Gaetano Di Meglio [foto Pasquale Gargano] | A terrazza Dispari Severino Nappi, candidato per la Lega alle prossime elezioni regionali. Capiamo il passaggio da Berlusconi a Salvini.
«Io sono grato al Presidente Berlusconi per aver costruito un progetto per l’Italia, ma quella stagione è finita e bisogna focalizzare l’attenzione su esigenze forti in questa parte del Paese che deve ripartire da una politica saldamente radicata sul territorio, come la Lega che, la sua storia lo racconta, è legata al territorio. Ora la Lega ha fatto una scelta di cambiamento, da partito territoriale a partito nazionale, investe sul Sud e chiede di costruire una classe dirigente nuova, diversa, con competenze e valori, con proposte per innervare un progetto nazionale. La Lega, oggi, è il primo partito del Centro Destra ed è la guida di un percorso di rinnovamento indispensabile nel Paese. Vediamo che stiamo attraversando un periodo particolare per il nostro Paese e per la nostra economia, basti pensare a questa estate così strana a Ischia con locali ancora chiusi, realtà economiche che non apriranno».
Ti senti come lo Juventino napoletano?
«Non bisogna fare confusione. Io tifo Napoli e la Lega non è la Juventus. Qui parliamo di un partito politico che ha una prospettiva importante che deve essere valorizzata da persone del sud. E’ una occasione straordinaria di cambiamento, è un partito che non ha scheletri, è un partito che ha voglia di ricostruire e lo sta facendo con selezione. Io sono onorato di poter dare il mio contributo, il contributo di chi viene dal mondo delle professioni e si è sempre impegnato prima nella vita sociale e professionale, ora in quella pubblica, per dare un aiuto dove prima vi erano politici di professione in un Sud che arranca perchè, forse, fino ad ora non ha avuto una rappresentanza adeguata».
Mi rendo conto che la politica è diversa e non dobbiamo fare il tifo, ma come si può superare tutto quello che è stato il passato, la parte “folkloristica” della Lega…
«Non bisogna confondere i cori da stadio della domenica con i partiti. La Lega nasce come Lega Nord e fa molto bene sul territorio, costruendo una classe di amministratori che hanno consentito a quei territori di andare avanti. Immaginiamo che quel modello, come Zaia, si può avere qua. La Lega è un partito federale e ora ci troviamo una Lega Campania forte, che si presenta con uomini della Campania che hanno idee e ci mettono la faccia. Se poi vogliamo fare folklore, ricordiamo che De Luca tifa per la Juventus, come tutti sanno… De Luca è un signore che pochi anni fa insultava i napoletani… quella roba lì è il calcio ed è una passione per tutti, ma non bisogna pensare che metta in discussione il futuro delle nostre comunità che vanno amministrate da uomini che ci mettono la faccia. Se la politica riesce ad andare oltre le chiacchiere, sono valori aggiunti».
EMERGENZA ED ELEZIONI
Di campagne elettorali ne hai fatte diverse, cosa significa farla quando l’elettore è sotto l’ombrellone?
«Questo è un atto di incoscienza e mancanza di rispetto per i problemi dei cittadini. Oggi abbiamo attenzione e preoccupazione per il nostro futuro, dovremmo parlare di altro, come la scuola che deve ripartire, l’economia che stenta a muoversi… Francamente parlare di elezioni solo per consentire a queste persone di provare a sfruttare l’onda lunga della paura di pochi mesi fa è veramente un atto irresponsabile che porta nomi precisi, da Conte a De Luca. In questi giorni è stata emessa una nuova ordinanza che prolunga l’emergenza e si pensa di fare l’elezione nello stesso tempo… se avessero dignità ritirerebbero il decreto, se avessero vera dignità si dimetterebbero».
Parliamo dell’isola d’Ischia e della Regione Campania. Pensi di poterti impegnare in quella che sia una versione diversa che ponga l’isola al centro di un dibattito serio? I 60mila abitanti di Ischia dovrebbero valere di più di altri…
«Ischia è un motore dell’economia regionale e nazionale. La responsabilità più grande è quella di essere marginale rispetto a questi temi. E’ evidente che deve cambiare l’approccio nella vicenda Ischia, secondo me pensando ad uno sforzo verso argomenti ineludibili. Mi riferisco ai trasporti, allo scarico della acque, all’urbanistica, la mancata destagionalizzazione che non viene nemmeno approcciata… temi che sono stati affrontati da me 5 anni fa e poi mai più affrontati… E’ significativo che per un’isola come questa non si siano trovati gli strumenti per favorire una stagione turistica dopo una vicenda particolare come il coronavirus. E’ il segno del disinteresse che evidentemente deve essere tradotto in una azione diversa. Bisogna interrogarsi sul perché Ischia non ha goduto dell’attenzione che merita. Ischia è un valore aggiunto della Regione. Ischia è un’isola straordinaria, ma il salto importante è quello di aprire una discussione, non escludo che Ischia diventi una delega del nuovo governo regionale, turismo e accoglienza sulle isole, una rete di bellezze. Non c’è un piano di programmazione sull’offerta turistica».
IL TEMA SISMA
Leggevo poco fa un intervento, tuo, in cui tracci la linea di quello che potrebbe essere uno sviluppo per la ricostruzione…
«Ischia ha pagato un doppio prezzo. Col terremoto si è danneggiata l’immagine dell’isola e poi, invece di cogliere l’occasione per affrontare l’argomento condono e regolamentazione di ciò che è accaduto negli anni, non si è fatto nulla».
Ricordo che fu un emendamento della Lega ad impedire il contributo per la ricostruzione alla parte di immobile condonato… ti impegni affinché questo comma sia stralciato dall’art. 25?
«Io ho depositato una proposta di legge che serviva a regolamentare questi fenomeni, ma l’amministrazione De Luca non l’ha calendarizzata. Ma io mi domando: dove erano i parlamentari del Sud e campani? Possibile che nessuno sia stato in grado di spiegare il problema? Solo in questa regione vi sono 50 deputati del Movimento 5 Stelle…. La questione del condono e dell’edilizia in Campania va spiegata per quello che è, regole che nascono da lontano, all’epoca di Bassolino, e le pratiche che si accumulavano negli uffici. La nostra terra non è terra di abusi. Io penso che la Lega riuscirà ad avere rappresentanza anche in Campania e avrà al suo interno uomini e storie che saranno in grado di spiegare al resto del territorio come stanno le cose. La Lega è un partito che rispetta il territorio, sono gli altri partiti che devono interrogarsi sul perché non sono riusciti a spiegare tali problemi ai propri segretari».
Un appello al voto…
«Dobbiamo pensare ai prossimi 5 anni come una occasione per cambiare la nostra Regione. Cito solo due numeri per capire perchè cambiare pagina. Già prima del lockdown la Campania era ultima per occupazione e per spesa dei fondi a livello europeo. Queste sono responsabilità di De Luca. Noi immaginiamo un grande piano non clientelare o posticcio, immaginiamo una relazione con imprese e territorio. C’è bisogno di una rete e di persone che lo sappiano fare. Chi pensa che la politica sia un lavoro e uno strumento per guadagnarsi qualcosa perché non sa fare altro nella vita, deve lasciare il passo a chi vuole fare il bene della comunità».