Ida Trofa | Che le norme che regolano il terremoto di Ischia fossero un obbrobrio normativo lo sapevamo già. Che fossero ulteriore veicolo di disparità e sperequazioni, ora, è una certezza.
La legge, le leggi, se vogliamo parlare delle successive modifiche intercorse sulla ricostruzione e pianificazione ad Ischia sono un coacervo di contraddizioni che porteranno a contenziosi legali e caos.
Lo sa bene il Commissario Carlo Schilardi che in un recente documento ha ammonito gli Enti Locali sul grave rischio corso da chi muove le fila e alberga nelle stanze del palazzo. Lo vivono sulla propria pelle le vittime del sisma.
In una recente nota Schilardi si preoccupa, giustamente, di possibili contenziosi che potrebbero scaturire dall’eventuale diniego nei confronti di un’istanza di ricostruzione presentata da un cittadino nel rispetto delle disposizioni commissariali fin qui emanate. Su tutte l’ordinanza danni pesanti n 7. Perché solo via D’Aloisio resta zona rossa? E Perché solo, in questa zona, rispetto a tutto il resto del Cratere non è applicabile il contenuto ed i dettami dei provvedimenti commissariali ?
Da via D’Aloisio a Casamicciola (il comune più colpito dei tre comuni del Cratere) sono già giunte diverse diffide ad ottemperare agli obblighi di legge consentendo ai residenti avere parità di trattamento rispetto al resto della popolazione ed in attuazione del piano di messa in Sicurezza e dell’Emergenza Sisma stilato dal già Commissario Giuseppe Grimaldi.
La diffida alla immediata cessazione dei comportamenti volti ad ostacolare e privare i cittadini della disponibilità dell’immobile.
Secondo il piano Grimaldi, infatti, dovevano servire 150 giorni per la messa in sicurezza. Sono trascorsi tre anni dal sisma e ben 18 mesi dalla sciagurata dichiarazione della cessazione dello Stato di Emergenza guidato dall’allora commissario salernitano. Perché?
Perché non si è lavorato per consentire, con solerzia, la rimozione delle interdizioni, dei vincoli della zona rossa come è avvenuto nel resto del paese? Perché non lo si è fatto con il fondato rischio che in quelle zone la gente non ritorni mai più? Troppo spesso questo rischio si chiama vita. Centinaia di vittime silenziose di un terremoto nel terremoto che non ridarà mai serenità, normalità e i propri luoghi alla gente sopravvissuta a questa sciagura. E qui che ci si rende conto che i morti non sono serviti a far comprendere che le vite non contano. Ma questo sarà argomento di un prossimo approfondimento giornalistico. E’ più che concreta l’ipotesi che venga creata una class action tra imprese e residenti dell’attuale zona rossa per adire alle vie legali nei modi e nei termini di legge previsti. Sono troppi gli interrogativi ed i punti oscuri.
Ma leggiamo insieme il contenuto dei primi esposti a cui il commissario, per altro, ha già replicato, scrollandosi di dosso ogni addebito e rimarcando il ruolo del predecessore, giustappunto il redattore del Piano d’Emergenza Grimaldi, il funzionario prima chiamato al capezzale del sisma ischitano poi spedito altrove nel perverso gioco politico e nelle rivalse partitiche, destinato in altri affari anche dal governatore De Luca. Oltreché ovviamente le inadempienze degli enti locali quali enti attuatori degli interventi e delle opere a farsi. Insomma in Italia la burocrazia e soprattutto la politica piccola piccola che ci rappresenta, fa dei giri immensi e magari neppure ritorna.
La diffida: Ottemperate al Piano. Anche noi vogliamo aderire all’ordinanza n.7
Una Diffida alla immediata cessazione dei comportamenti volti ad ostacolare e privare la cittadinanza della della disponibilità del proprio immobile.
L’oggetto è chiaro e parla dell’esecuzione dei lavori per il ripristino dell’agibilità dell’edificio sito in Casamicciola Terme alla via D’Aloisio n. 60 e stato di attuazione dell’intervento urgente “Rimozione maceria alla Via Serrato e lavori di messa in sicurezza alla via D’Aloisio”, identificato con il codice 01/U/01 nel piano Grimaldi.
L’atto rappresenta quanto segue: “L’immobile di che trattasi, notevolmente danneggiato dal sisma del 21 agosto 2017, sin dal giorno successivo è rientrato nella perimetrazione della cosiddetta “Zona rossa”, come delimitata con l’ordinanza Sindacale n. 58/2017. L’immobile, tutt’ora ricompreso in tale zona, nonostante le successive altre ordinanze di riduzione dell’area emanate che non hanno, di fatto, mutato tale stato, è raggiungibile solo attraverso il transito di via D’Aloisio.
Ciò posto, lo scrivente suo malgrado, oltre ai notevoli danni morali e materiali – con enorme perdita di fatturato e attività di impresa – che sta subendo dalla sera del 21 agosto 2017, continua ad essere oltremodo penalizzato dalla costante inerzia e dalla totale inefficacia ed inefficienza dell’azione amministrativa di codesti Enti. Difatti, lo scrivente, si trova nell’impossibilità di realizzare l’intervento strutturale sul proprio immobile, ai sensi dell’ordinanza del Commissario Straordinario n. 07/2019, relativa all’esecuzione dei c.d. “danni pesanti” in quanto, ancora oggi, a più di un anno dalla disposizione di attuazione del già Commissario delegato all’emergenza, non trova alcuna soluzione l’intervento di messa in sicurezza delle strade Via D’Aloisio e via Serrato. Nel merito, è opportuno ricordare che tale intervento, per altro inserito da subito nel “Piano degli interventi urgenti” redatto dal Commissario delegato Giuseppe Grimaldi ex OCDPC n. 476/2017, è stato formalmente posto in attuazione il 30.01.2019 – per l’importo complessivo di euro 731.361,85 – con la sottoscrizione della convenzione attuativa tra lo stesso Commissario delegato ed il Sindaco del Comune di Casamicciola Terme che prevedeva, quale tempistica di attuazione dello stesso, l’affidamento dei lavori da parte del Comune entro il 30 maggio 2019 e l’ultimazione degli stessi entro il 27.10.2019. Sono trascorsi mesi da quella che doveva essere la data ultima di messa in sicurezza della strada ma nulla risulta in tal senso, se non la palese ed evidente inerzia che, unitamente alle continue violazioni e negligenze che sono state e che si protraggono in ordine alle condizioni poste dalla convenzione di attuazione dell’intervento, continua ad arrecare grave nocumento allo scrivente. Pertanto, si chiede di conoscere con tempestiva urgenza lo stato di attuazione del richiamato intervento di messa in sicurezza delle strade Via D’Aloisio e via Serrato in ragione dell’intervento strutturale condominiale da realizzarsi sul proprio immobile.
In caso di ulteriori ritardi ed inerzia lo scrivente riterrà ogni soggetto coinvolto responsabile in solido di ogni ulteriore danno subito e subendo per la mancata messa in sicurezza dei siti in oggetto con la conseguente impossibilità di accedere a tutti gli strumenti normativi a disposizione per la ricostruzione del proprio immobile e per l’accesso a possibili forme di indennizzo“.
Certi di un celere riscontro, i cittadini per ora si sono visti rispondere dagli uffici romani e da palazzo Armieri con un laconico: “Non è colpa nostra! Tenteremo di rimediare!“
Ma allora di chi è questa colpa? Chi ha imbrigliato e bloccato il terremoto e l’auspicata Ricostruzione? Chi comanda questa baracca chiamata “Sisma Ischia 2017“? Quasi puerile il tentativo di avere argomenti, trovare un senso li dove un senso non c’è.