domenica, Novembre 24, 2024

Terremoto. E Schilardi “annullò” i DURC pagati anche gli hotel senza requisiti…

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Due pesi e due misure: da una parte cavilli e norme bloccano la ricostruzione, dall’altra, invece, si “riscrivono” le norme...

Ida Trofa | Arriva la sanatoria Schilardi anche per l’assistenza alloggiativa negli hotel resa, esclusivamente, nei primi 15 giorni post evento. Il sisma paga gli albergatori anche senza requisiti, abusivi e non in regola con la contribuzione prevista. Si tratta di una assistenza fornita sine titulo, né parametrata su iter di legittimità normativa, dal DURC, ai vari format necessari per poter intrattenere rapporti con la pubbliche amministrazioni. Si tratta di spese poste a carico del terremoto e pagate con un colpo di spugna dal Prefetto Carlo Schilardi. Anzi con un colpo di decreto. Il decreto numero 264, mentre, al contrario, furono già dichiarate inammissibili e non liquidabili con fondi pubblici e post sisma dal cessato commissario all’emergenza Giuseppe Grimaldi.

Così il Decreto n. 264 del 26 settembre 2019, in 7 pagine e 5 articoli, detta i “Criteri, procedure e modalità per la rendicontazione delle spese per i servizi forniti dalle strutture alberghiere necessari durante la prima fase dell’emergenza per assicurare l’indispensabile assistenza e ricovero alla popolazione“. Ovviamente solo per il “Ristoro delle strutture alberghiere” cosiddette dal commissario alla ricostruzione di “fase emergenziale“.
Il decreto, in attesa di pubblicazione sul sito istituzionale del commissariato di Palazzo Armieri in via Nuova Marina a Napoli, è stato già trasmesso ai comuni del cratere ischitano.

Come sottolineiamo da tempo, sul terremoto di Ischia si gioca a gestire l’Emergenza dichiarata cessata, mentre non lo è e si usa il piano interventi Grimaldi. Si gioca a restare in carica.
Intanto, la ricostruzione latita e resta una sconosciuta.
Si pagano gli hotel senza requisiti per operare con lo Stato, da settimane, poi, alla voce sanatorie pro abusivismo, si attende la pubblicazione della famigerata ordinanza danni pesanti annunciata in pompa magna sul red carpet del sisma, il 21 agosto 2019, e poi persasi nei meandri delle interpretazioni e delle deduzioni sindacali e non.
Nelle stanze del potere giocano con la vita della gente e dei terremotati, con il futuro di una comunità in macerie ed ormai alla deriva, forse persa per sempre.

DECRETO n 264 del 26 settembre 2019
Pochi articoli, tante frasi fatte, i fondi dell’Emergenza cessata e una sola verità:Schilardi coni fondi del delegato Grimaldi e l’accordo del capo dipartimento di protezione civile, il concittadino Angelo Borrelli, paga tutto anche quel che non si potrebbe quando un privato imprenditore si trasforma in soggetto che intrattiene rapporti economici con il pubblico. Ma questo sisma sta diventando teatro e sfondo di ogni incredibile previsione ed ordinanza commissariale.

Come scrive Schilardi nei tratti salienti del suo decreto 264 già approvato 48 ore prima dell’entrata in vigore dal dipartimento di protezione civile e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri: “A seguito del terremoto la Protezione civile ha assistito circa 1500 persone nei comuni del cratere. In dette giornate come si evince dal documento del dipartimento della Protezione civile ( protocollo 0025958 del 7 maggio 2018) le persone sono state cautelativamente allontanate dalle proprie abitazioni dei centri abitati interessati dalle scosse e accolte prevalentemente nelle strutture alberghiere e assimilati dall’isola resesi immediatamente disponibili“.
Per il commissario è chiaro l’obbligo di legittimare l’intervento necessario nella fase di piena emergenza perché volto ad assicurare l’indispensabile assistenza ed il ricovero alla popolazione colpita dall’evento e tutelare la pubblica incolumità. Qui il Prefetto leccese richiama un’ordinanza del capo dipartimento Angelo Borrelli del29 agosto 2017, rilevando che “ la popolazione allontanata da abitazioni private a seguito del terremoto auto finito dilla suddetta assistenza alberghiera nei giorni successivi alla data del sisma per un periodo più prolungato in cui si è rimasti in attesa dell’esito delle verifiche di agibilità su domanda di sopralluogo presentate presso il centro di coordinamento comunale e della notifica delle ordinanze di rientro, ovvero di sgombero e messi a seguito delle suddette verifiche”.

Per Schilardi l’evento di sì grave portata ha messo a dura prova gli uffici comunali colpiti dal terremoto facendo registrare numerose difficoltà nel garantire la piena operatività e continuità nell’esercizio dell’attività tecnico a amministrative.
Ancora “viste le ripetute richieste pervenute dai sindaci dei comuni colpiti dal sisma di ristoro delle somme erogate per i servizi forniti dalle strutture alberghiere assimilate che hanno ospitato la popolazione sfollata a vario titolo dal 21 agosto 2017 e nei giorni successivi scrive il commissario per la Ricostruzione “si è ritenuto necessario liquidare le somme spettanti alle strutture alberghiere e assimilabili per l’assistenza alloggiativa fornita nel termine di 15 giorni successivi al sisma, fatto salvo l’esame la valutazione approfondita di ulteriori casi giustificati di permanenza fermo restando che nel piano generale nessun ristoro può essere concesso nel caso di permanenza in strutture alberghiere utili termini indicati nel dispositivo del presente decreto”.

Sentiti in data 17 settembre 2019 gli esperti a servizio del commissariato ed informati i sindaci Giovan Battista Castagna, Giacomo Pascale e Francesco Del Deo, dall’ultima riunione congiunta tenutasi presso la sede della struttura commissariale di Napoli il 9 luglio 2019, è stato cosi comunicato il provvedimento Schilardi al capo dipartimento della Protezione civile e dalla presidenza del consiglio dei ministri con nota protocollo 2462 del 23 settembre 2019.

Un provvedimento in un certo senso motivato con l’urgenza e l’emergenza, di buonsenso.
Un provvedimento che di fatto, però, legittima ogni nefandezza, albergatori in testa, a chi è rimasto fuori dalla zona rossa, nel perimetro verde, nel cuore e negli interessi di politici e traffichini vari che smanettano e smaniano permettere l’emani sui fondi del terremoto. Si legittima di tutto, mentre chi attende, magari, di ricostruire la propria casa, la propria azienda chiusa dal sisma, resta alle mercé di norme e luoghi comuni fondate su legittimità, abusivismo,condoni e sanatorie. Perché? Perché non ci pensa Schilardi anche per chi vuole solo ritornare a vivere la sua vita, la sua comunità,la sua casa o il suo hotel come tutti, anche se in zona rossa ?
Qui condoni e macerie sequestrate pesano sul futuro e sulle procedure e la cosa non sembra interessare a nessuno.

2 COMMENTS

  1. Con la scusante della somma urgenza si possono erogare soldi pubblici a chi non rispetta le norme (chi non rispetta le norme delinque). Lo scrive un ex prefetto nero su bianco.
    Allora con lo stesso criterio possiamo dire che nelle situazioni di urgenza la protezione civile per puro esempio potrebbe affidare appalti a delinquenti.
    Mha …..ma ci rendiamo conto?

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