Gaetano Di Meglio | Ieri pomeriggio, come annunciato da più parti, il governatore della Regione Campania ha incontrato i sindaci delle isole campane, una delegazione del comitato Risorgeremo Nuovamente composta da Annalisa Iaccarino e Arnaldo Ferrandino insieme ad una folta rappresentanza della sanità regionale. Una riunione che, oltre alla firma dell’accordo tra le nove municipalità dell’arcipelago con ANCIM e Regione, ha trattato, in maniera ampia, la problematica terremoto di Ischia.
Oggi pomeriggio, come ha ben chiarito il buon De Luca, alle 15.00 presso Montecitorio sono stati convocati tutti i gruppi parlamentari campani per poter illustrare l’emendamento Ischia da presentare alla legge di stabilità in fase di approvazione.
Il testo che sarà presentato agli onorevoli campani dal governatore De Luca sarà redatto dal commissario Grimaldi sulla scorta e sulla base di due testi predisposti e consegnati al governatore De Luca nella giornata di Ischia. Un primo tempo, quello di cui pubblichiamo un ampio stralcio in basso, è la proposta sottoscritta dei sei primi cittadini dell’isola. L’altra proposta, invece, è stata redatta e dettagliata dal comitato Risorgeremo Nuovamente. Per Grimaldi, convocato da De Luca per oggi pomeriggio a Roma, sarà stata una lunga notte di lavoro.
FACCIAMO CHIAREZZA.
Prima di proseguire nel racconto o di ricordarci in quanti siamo a pagare le “pene” del territorio è opportuno essere onesti. Abbiamo bisogno di diversi interventi legislativi ad hoc sulle nostre particolarità. Interventi che certamente non saranno e non potranno essere inseriti nella legge di stabilità che è in approvazione alla Camera. Non illudiamoci ma, soprattutto, non illudiamo chi, invece, aspetta risposte. In questo momento il parlamento è chiamato ad approvare la conversione in legge di un Decreto Legge. Una pratica limitata rispetto a tutto quanto abbiamo bisogno e, soprattutto, dobbiamo capire che siamo in piena fase emergenziale e che, ad oggi, non è stato ancora nominato il commissario per la ricostruzione. Va da se che se lo Stato non identifica chi è responsabile per la ricostruzione, allo stesso modo, non potrà recepire nessuna richiesta. Sarà il commissario, una volta nominato, a chiedere al parlamento, quali regole dovranno essere scritte o riscritte. Quali deroghe dovranno essere considerate e quali, invece, no. Il decreto per la ricostruzione di Amatrice è arrivato otto mesi dopo il sisma. Otto mesi dopo.