lunedì, Novembre 25, 2024

Terremoto. Forza Italia: “Pronti a sostenere regione ma De Luca sblocchi le risorse europee già disponibili”

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c.s. | “Abbiamo espresso al Presidente De Luca la nostra più totale disponibilità a sostenere in maniera bipartisan le ragioni dei cittadini e delle imprese dell’isola di Ischia colpite dal sisma: risorse adeguate, strumenti celeri e la sospensione delle scadenze tributarie per un anno, così come avvenuto per altri territori colpiti da calamità. Riteniamo infatti che quei cittadini e quelle imprese vadano trattate esattamente come quelle di altre parti d’Italia che hanno subito le medesime tragedie. Tutto questo rinvia anche alla vicenda della ricostruzione degli immobili oggetto di condono edilizio che non può essere derubricata a sotterfugio per aiutare i soliti campani irregolari ma che deve essere considerata una questione di dignità al pari di quella analogamente riconosciuta e reputata tale in occasione del terremoto dell’Emilia Romagna del 2013 e di Amatrice lo scorso anno”.

Così i parlamentari campani di Forza Italia, Paolo Russo, Carlo Sarro ed Amedeo Laboccetta, a margine dell’incontro tenuto oggi, in rappresentanza del Coordinatore regionale, di tutti i parlamentari di Forza Italia della Campania e del Gruppo parlamentare nazionale, presso la sede della Regione Campania a Roma.

“I parlamentari di Forza Italia – proseguono Russo, Sarro e Laboccetta – sono pronti a sottoscrivere e sostenere questi emendamenti a condizione che il Presidente De Luca garantisca subito, in coerenza con le vigenti norme europee, l’impiego di risorse europee per 100 milioni di euro attraverso lo strumento dell’accelerazione della spesa, col cofinanziamento regionale del solo 5%, da far utilizzare direttamente ai comuni interessati dal sisma. Cosa, questa, già accaduta nel 2013 per Piedimonte Matese, allora col cofinanziamento del 25%”.

“De Luca – concludono i parlamentari di Forza Italia – non può chiedere a Roma pari dignità per cittadini e imprese se prima non sblocca quelle risorse disponibili che l’Europa consente già di investire”.

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