Ida Trofa | Legnini è il super commissario di Italia, si occuperà di tutti terremoti italiani e anche quello di Ischia. La norma cambia, ancora. Il sisma di Ischia vive l’ennesima fase di mutamento. Ve lo avevamo a detto già. Come abbiamo più volte anticipato attraverso queste pagine e in particolare da mercoledì 26 gennaio sino a quando non verrà realizzata la struttura centrale che deriverà dalla legge delega del 24 gennaio, il Commissario è Giovanni Legnini. Il dott. Carlo Schilardi ha cessato le sue funzioni. Parte dei suoi uomini continueranno il proprio operato sino al 28 di febbraio. Altri sino al 31 dicembre 2022.Poi si vedrà. Oggi faremo i bravi. Racconteremo i fatti attraverso le parole dei protagonisti (quasi tutti). Sic! L’appuntamento, vero, è a domani quando vi racconteremo i retroscena.
Il Grande Cratere mangia anche il piccolo Cratere dimenticato
Unica vera certezza: non è la “svolta”, né tantomeno la soluzione alla stasi di una ricostruzione mai decollata, mossa solo a piccoli passi.
Un dato chiaro per Ischia è che la Regione Campania prova a rientrare con la sua mastodontica struttura garantendo posti, lavoro e voti per il prossimo decennio ai tanti funzionari bramosi di restare al capezzale di Ischia. Tutto con i soldi del terremoto di Ischia.
Ma questo lo sapevamo già. Anche se non avrà fatto del tutto bene i conti. Per la popolazione, di fatto, non c’è nulla di concreto ed attuabile nell’immediato in termini ricostruttivi. Vivremo in un limbo prima che… Ci vorranno almeno 18 mesi se tutto va bene. Poi ripiomberemo nella prossima elezione e nel prossimo rimpasto di potere. Per ora il Grande Cratere mangia il piccolo cratere d’Italia. L’ennesima macchina burocratica sterile ed inconcludente, salvo smentite, messa su per appagare l’ego dell’ultimo governo “paonazzo” che parla di voler gestire la ricostruzione post sisma italiana. E i territori appesi all’ennesima speranza che resterà disillusa. Il governo di Mario Draghi non ha confermato gli obbrobri del passato, consapevole delle criticità esistenti perseverando nella mancanza di continuità gestionale. Insomma, una questione tratta con leggerezza, che mira solo a preservare atavici sistemi e caste di stato, la Protezione Civile, gli uffici romani e regionali, i funzionari di governo, ma che non pensa al cittadino. Senza farsi il minimo pensiero su quanto tempo ci metteranno ancora per mettere su di nuovo tutto questo pachidermico impianto. Film già visti. Terremotati e dimenticati. Riesumati solo all’occorrenza.
Ricostruzione & Modello unico per norme e governance. Commissario possibili solo in casi complessi
Un modello unico per le ricostruzioni post-sisma; riorganizzazione di funzioni e competenze con una governance multilivello; istituito lo “stato di ricostruzione”, l’ufficio speciale per la ricostruzione e le conferenze di servizi speciali; confermate le deroghe al codice appalti. Sono questi alcuni dei punti in cui si articola il disegno di legge delega al Governo per l’adozione di un “Codice della ricostruzione” che cambia il terremoto di Ischia e dovrà vedere la luce nei 18 mesi successivi all’approvazione della delega. Un’operazione non semplice per rimettere ordine in una materia molto variegata e dai diversi livelli di produzione normativa con l’obiettivo di attuare un coordinamento delle procedure e delle attività successive a quelle di protezione civile nei territori colpiti da eventi sismici, che tenga conto, speriamo, delle particolarità dei territori stessi, così da potere uniformare a livello pianificatorio e organizzativo le diverse ricostruzioni.
Il nuovo modello dovrà prevedere l’attribuzione delle funzioni tra le diverse Amministrazioni coinvolte, Stato, regioni, province autonome ed enti locali, distinguendo fra funzioni di indirizzo politico e di gestione amministrativa, nonché differenziando le responsabilità, i compiti e i poteri. L’organizzazione dei processi di ricostruzione dovrà essere attuata attraverso una governance multilivello che operi a livello centrale, regionale e locale. Con la possibilità di nominare Commissari straordinari se gli eventi sismici colpiscono territori anche di regioni diverse e il processo di ricostruzione risulti complesso; in questo caso il codice dovrà definire i criteri e i presupposti per la nomina dei medesimi Commissari. Importante è l’introduzione di uno “stato di ricostruzione di rilievo nazionale”, durante il quale può essere attribuita al Capo della struttura di missione o ai Commissari straordinari, se nominati, il potere di ordinanza che potrà esplicarsi anche in deroga al codice dei contratti pubblici, in osservanza però ai principi generali e UE.
È previsto anche che debbano essere coordinate le attività di competenza del Dipartimento della Protezione Civile e della Struttura di missione. Per ogni “stato di ricostruzione” si prevede che sia istituita una Cabina di coordinamento per la ricostruzione, presieduta dal Capo della struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri, o del commissario straordinario interessato. Alla Cabina in parola partecipano il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, i Presidenti delle regioni interessate, nonché un rappresentante dei comuni per ciascuna delle predette regioni, designato dall’ANCI regionale di riferimento. Nello stato di ricostruzione dovranno essere disciplinati i termini e le procedure della cessazione e il conseguente passaggio al regime ordinario, prevedendo la definizione delle attività che, all’esito della cessazione dello stato di ricostruzione, si possono espletare in regime ordinario e la possibilità, per un periodo di tempo non superiore a 24 mesi, di mantenere le contabilità speciali. Prevista anche l’istituzione, presso ogni regione interessata dal processo de quo, di un apposito ufficio denominato “Ufficio speciale per la ricostruzione” e di conferenze di servizi speciali o permanenti. Dovranno essere previste anche modalità per effettuare i controlli e i poteri sostitutivi ed eventualmente sanzionatori in capo alla struttura della Presidenza del Consiglio.
Oltre agli gli interventi di ricostruzione pubblica e privata e gli interventi di mitigazione del rischio, devono favorire la ripresa dal punto di vista economico.
Al legislatore delegato si affida, inoltre, anche il compito di promuovere un programma di studi e indagini idro-geognostiche e sui dissesti e fenomeni franosi così da avere informazioni per un’adeguata ed effettiva gestione del territorio (una altra realtà che il Sisma di Ischia aveva contemplato già e che unitamente al doppio Stato Emergenza-Ricostruzione e agli aiuti economici alle imprese fa scuola nel merito del redigendo modello unico). Infine, un criterio è dedicato alle misure e agli strumenti che possono favorire il coinvolgimento di risorse economiche di provenienza privata, forme di microcredito agevolato e di finanza etica o altra modellistica di carattere innovativo come le polizze assicurative.
LE PAROLE
Il Commissario Carlo Schilardi: “Non bisogna spaventare le persone. Avranno quello che gli tocca”
Nelle dichiarazioni rilasciate ieri a Il dispari compare la dimensione di uomo che continua a ragionare da Prefetto, senza il livore dell’epurato politico. Così Schilardi continua a mantenere lo stile che lo ha caratterizzato in questi 1190 giorni di “noi” “Non ci sono stop. Il vecchio continua a lavorare pienamente in prorogatio fino all’insediamento del successore. Non credo ci saranno blocchi. Quando si chiude un ciclo, se ne apre un altro. Quando cessò l’emergenza tutti erano preoccupati. Alla fine, non c’era nulla da preoccuparsi. Non bisogna spaventare le persone.
Avranno quello che gli tocca. Le cose andranno avanti normalmente. La struttura è stata messa su. Più o meno dovrebbe essere confermata. Finché non entra in funzione il nuovo, il vecchio va avanti. Lunedi saluterò e continuerò a lavorare in remoto. Non ci sono problemi. Daremo la massima collaborazione nonostante gli impegni. Io non mollerò per garantire la continuità, tra nuovo e vecchio, per non creare danni alle persone. Non c’è nessun deserto ad Ischia. Sono rare le aree dove non si può ricostruire, Non è che si può radere tutto al suolo. La regione ci ha già chiesto ed ottenuto, ieri mattina lo studio delle aree dove abbiamo avviato al ricostruzione con le 200 pratiche finanziate. Gli servirà per il prosieguo e la pianificazione. Non c’è da preoccuparsi, non è che faranno come il grande urbanista francese che rase tutto al suolo per creare dei boulevard”.
Il Commissario Giovanni Legnini: “Non vedo rischi. Questo percorso di riforma è stato condiviso”
Così Giovanni Legnini all’indomani del passaggio con il Decreto delega sul modello unico: “Col nuovo dipartimento ricostruzione più rapida. Il varo di questa struttura consentirà di recuperare il tempo perduto. Si prefigura un quadro organico dei principi e delle norme che devono sovraintendere ai processi di ricostruzione. Ogni volta che si verifica un evento sismico viene emanata una disciplina speciale, con modelli e procedimenti differenti tra loro. È sempre accaduto purtroppo, dal Belice all’Irpinia, fino ai giorni nostri. Un codice, con la nascita di un Dipartimento delegato alle ricostruzioni presso Palazzo Chigi può preservarci dai ritardi e dalle lentezze che caratterizzano i processi di ricostruzione. È un fatto che la ricostruzione pesante, quella più impegnativa, prima di 3-4 anni non decolla e questo accade perché ogni volta si è costretti a istituire uffici speciali, a reclutare personale e a formarlo, a sperimentare le procedure e a definire il quadro di programmazione. Questi tempi di avvio saranno abbattuti drasticamente”. Legnini nelle sue prime uscite ufficiali sui media non teme che una struttura centralizzata possa creare problemi di coordinamento: “Non vedo rischi. Questo percorso di riforma è stato condiviso con il Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, dal Capo Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande. La ripartizione delle funzioni è chiara. Dopo un evento sismico la Protezione civile presta la prima assistenza e gestisce la fase di emergenza, per poi passare la mano alle strutture preposte alla ricostruzione, compresi gli enti locali”.
La contabilità speciale del Terremoto
Al commissario Legnini ora saranno trasferiti gli atti di Schilardi contabilità speciale compresa. Ai sensi dell’art. 19 del citato decreto-legge 109/2018 il Commissario straordinario – Cons. Carlo SCHILARDI – è intestatario della Contabilità Speciale n. 6103 accesa presso la Tesoreria Provinciale dello Stato di Roma nella quale confluiscono le risorse finanziarie a vario titolo destinate o da destinare alla ricostruzione nei territori interessati dal sisma e per l’assistenza alla popolazione e della Tesoreria unica n. 0185470 presso la Tesoreria dello Stato di Napoli.
Qui era già confluita la contabilità del precedente commissario delegato Grimaldi, le risorse finanziarie per la somma di Euro 19.654.268,11 ivi giacenti sono state trasferite sulla contabilità speciale al fine di provvedere alle attività relative all’assistenza alla popolazione e portare ad esecuzione gli interventi di gestione dell’emergenza già avviati da Grimaldi con la contabilità speciale aperta presso la Tesoreria Provinciale dello Stato – sezione di Napoli n. 6063 intestata al “COMM DELEGATO OCDPC 476-17”.