Durante il corteo che ieri mattina ha portato in strada centinaia di persone per rivendicare i propri diritti in questo difficoltoso “post – terremoto” abbiamo raccolto alcune testimonianze dirette. Dai ragazzi delle superiori, agli attivisti, dai residenti nelle zone rosse ai simpatizzanti. Ecco le voci del corteo.
Gaetano De Nigris: “Rivendichiamo i nostri diritti e le nostre speranze, spero che la politica prenda coscienza.”
Carmine: “Siamo rovinati, sia Piazza Majo che Fango. Io ho perso casa e lavoro, avevo una attività commerciale. Da mesi non trovo lavoro e molti non trovano una casa perché non vogliono fittare a noi terremotati. Spero che riaprano via Spezieria per riavere la normalità.”
Ragazzi del Mattei: siamo vicini a chi ha organizzato e come loro sono vicini a noi, che cerchiamo di andare avanti con tutte le difficoltà. Anche con la pioggia siamo qui per lottare con tutti anche perché dobbiamo riaprire la nostra scuola. Per i trasporti EAV si migliora e le corse scolastiche stanno funzionando. Per la scuola, dobbiamo fare chiarezza sulla questione palestra col Mennella. Abbiamo buone notizie per il Mattei, forse per la prossima settimana prossima ci saranno buone notizie.
Don Gaetano Pugliese: “Le prove ci uniscono e ci affratellano. Ognuno ha vissuto e vive questa frattura, c’è chi ha paura e chi è traumatizzato, dalla perdita della casa e altro. Ma la frattura ci deve unire, si condividono beni e presenze, unico modo per iniziare a risalire.”
Giovanna, insegnante del Mennella: “Le mie figlie frequentano l’Ibsen e non voglio che vadano nei contanier. Le scuole per i bambini e le case chi le ha perse. Noi siamo ospitati da una parte all’altra e non si può continuare. Lo Stato deve esserci vicino e aiutarci.”
Antonello Impagliazzo: “Grande partecipazione nonostante il tempo inclemente, questa è una vittoria in più.”
Nunzio Capuano: “Siamo qua, purtroppo i morti viventi di piazza Majo sono qua. Anche gli abitanti di Ischia, Barano e Serrara Fontana sono qui, non come i sindaci che non hanno voluto aderire. Sono arrabbiato perché anche le scuole dovevano indire una giornata di solidarietà, e invece niente.
Purtroppo si pensa non alla salvaguardia dei cittadini ma delle case e delle strutture, ma dovrebbero pensare alla salvaguardia dei cittadini, andare sul territorio e vedere le difficoltà che si vivono tutti i giorni, per gli uomini e gli animali. Mettere le persone al centro.”
Felice Meo: “Sono anche io un terremotato e sono un manifestante. L’affluenza è poca, un po’ mi spiace anche sotto il profilo istituzionale vedo poca solidarietà dal restante territorio isolano. Mi auguro che al più presto si possa avere una rinascita che parte dall’isolano e non dalle istituzioni. Le istituzioni si è capito che ci abbandoneranno, la storia ce lo insegna. Affidiamoci al nostro buonsenso e cerchiamo di essere solidali e uniti.”
Stani Senese: “Vista la drammaticità della situazione è importante essere presenti, prendere decisioni con l’appoggio della popolazione è molto più semplice. Si sono create delle fratture, ma da ciò deve nascere una coesione per porre rimedio. Dobbiamo lavorare tutti insieme perché siamo tutti nella stessa condizione.”
Gigi Lista: “Stupefacente la partecipazione dei bambini, molti preti… si chiede il decreto e che queste persone non diventino merce politica per le elezioni imminenti.”
Augusto Coppola: “Sono contento della partecipazione, la pioggia non ha fermato i manifestanti.”
Mario, albergatore: “Il problema è serio, bisogna fare attenzione ai delinquenti e a chi ha perso tutto. Noi non abbiamo nulla da perdere e dobbiamo andar a vanti. I sindaci che non hanno partecipato, potevano venire come cittadini, noi abbiamo bisogno di solidarietà e saremo sempre vigili per l’isola.”
Manuela: “Non ci ferma nessuno, nemmeno la Polizia. Vorremmo il sindaco con noi ma non sappiamo dove si trovi, speriamo che qualcuno si faccia sentire.”
Ciro: “Da quel giorno aspettiamo le istituzioni. Dopo i primi soccorsi siamo stati lasciati soli.”
Mario Savio: “Sono qui in piazza con tutti per rivendicare un diritto sacrosanto per la nostra isola che lo Stato centrale ci ha negato. Chiediamo un intervento dello stato che possa garantirci una adeguata fase di ricostruzione e che metta in prima linea l’isola d’Ischia.”
Antonio Longobardi: “Grande riuscita per la manifestazione, un migliaio di manifestanti presenti. Abbiamo aspettato la fine della stagione turistica, ora tutti, e anche chi stava lavorando deve aderire, dobbiamo manifestare. Dobbiamo andare avanti uniti.”
Luigi Mennella: “Io sono convinto che è una buona manifestazione, ma non ha un fine preciso e giusto, doveva essere organizzato in modo diverso e i sindaci non l’hanno gestito bene. Anche i comitati si fanno influenzare da chi non è stato in grado di gestire il territorio. Noi ora vaghiamo in una fase surreale, mi auguro che la proposta che ha organizzato Il Dispari con il convegno col dott. De Natale, base per un decreto importante, possa essere presa in considerazione.”
Ciro Frallicciardi: “L’acqua non ci ferma, aspettiamo risposte dagli enti sovra comunali. Speriamo che questa manifestazione serva a lanciare un messaggio forte in Regione e avere le risposte da De Luca. Questo deve essere un inizio di presa di coscienza della popolazione isolana. Noi siamo qui vicino ai nostri concittadini.”
Agostino Mazzella (vicesindaco Ischia): “Sono qui come vicesindaco. C’è stato un equivoco di fondo, non è stato mai in dubbio la partecipazione del comune di Ischia, il sindaco è impegnato altrove e sono presente io come istituzione. Piena solidarietà.”
Susy Capuano: “Il Commissario ha fatto venire l’antisommossa per sbloccare le strade. Noi abbiamo un permesso fino Le motivazioni: il decreto non è stato ancora fatto, e visto che siamo tutti figli della stessa regina, vogliamo il decreto. Noi abbiamo avuto solo una sospensione breve delle tasse, mentre Livorno l’ha avuta per un anno per l’alluvione. De Luca, il governatore continua a dire che non ha ricevuto nulla dai sindaci di Casamicciola Terme e Lacco Ameno. Voglio poi vedere a dicembre il comune con le luminarie natalizie, apposte con fondi che diranno già vincolati. Quei fondi dovrebbero essere destinati ai terremotati, non si dovrebbero accendere le luci natalizie né a Casamicciola e né a Lacco Ameno.”
Annalisa Iaccarino: “Andremo a Roma a chiedere il decreto per la nostra isola. Il Presidente è a Roma e chiederà il documento.”
Dionisio: “Sono qui per difendere la nostra terra, perché ci hanno abbandonato.”
Protagonisti per l’isola: “Contento di come sia andata la manifestazione anche se il tempo non ha giovato”.
Franco: “Volevo portare qui tutte le istituzioni, tutti quelli che avevano amore per la nostra isola dovevano essere con noi. Siamo tutti isolani, dobbiamo essere uniti e chiedere un progetto di ricostruzione.
Benedetto Valentino: “Bisogna attrezzarsi con una proposta istituzionale politica forte, cosa che non vedo dal territorio. Il problema è molto serio, ad esempio Livorno,dopo poco ha avuto un decreto. Noi forse avremo un emendamento. Siamo una comunità dilaniata e non riusciamo nemmeno a partecipare ad una manifestazione. Vedo che non vi è. Sembra sia il problema solo di pochi cittadini.”
Arnaldo Ferrandino: “Spero che prendano atto che da oggi si dovranno confrontare con una marea di persone che porteranno avanti le proprie idee. Mi auguro che questo sia l’inizio per far capire a chi di dovere che noi ci siamo e se non avremo pari trattamento rispetto alle altre regioni d’Italia, scenderemo in piazza non solo per dire che siamo presenti, ma per rivendicare i nostri diritti.”
Gigi Lista: “La politica non ci tutela, lo sottolinea l’assenza delle istituzioni dal corteo. Dobbiamo manifestare assieme in Regione e poi a Roma, assieme alle altre realtà terremotate.”
Maria Grazia Di Scala: “Sono presente come cittadina, abito ai limiti della zona rossa. Sono qui come cittadina prima che come politica. Sono solidale sul problema, ma non condivido molte parole dette da questo palco.
Certo, chi stanzia milioni di euro per le luci di Natale a Salerno non può essere chiamato Presidente anche nostro, mi riferisco a De Luca. Lui se voleva essere vicino alla nostra comunità avrebbe dovuto dirottare il finanziamento verso l’isola. Non vi sono divisioni in comuni, il danno lo abbiamo avuto tutti. Occorre unitarietà di intenti. Io in Regione ho depositato una proposta di legge per la ricostruzione, ma è poca cosa rispetto a quanto può fare il Presidente. Noi dobbiamo affrontare anche il problema dell’insularità, che acuisce i disagi. Sono felice di essere venuta, le iniziative mediatiche fanno sempre bene al popolo, andiamo avanti tutti così.”
Vescovo Lagnese: “Siamo vicini da sempre alla popolazione. C’è un clima di grande incertezza e forse a mio avviso si è un po’ giocato a minimizzare. Questo è stato un terremoto vero e proprio e quindi è giusto sostenere la popolazione che ha bisogno di certezze, che il diritto alla casa e al lavoro sia garantito, ma anche il diritto a ritrovare la propria identità culturale. Abbiamo intenzione di fare tutto ciò che è necessario fare. Sono qui stamattina a testimoniare alla gente la vicinanza della Diocesi tutta, e per capire cosa altro c’è da fare. Noi ci siamo.”
Don Gino Ballirano: “Siamo qui per stare vicino alle persone, non solo per esprimere solidarietà, ma perché il problema lo sento anche io, per le persone e per le chiese che sono ancora chiuse. Abbiamo chiesto, infatti, la messa in sicurezza delle due chiese alla Marina che hanno avuto meno danni, per la Maddalena e la chiesa dell’Immacolata alla Sentinella abbiamo chiesto di iniziare i lavori. C’è molto disagio tra le persone e mancanza di fiducia man mano che il tempo passa e non si vedono le soluzioni.”