IDA TROFA | A tre giorni dall’incidente, i medici dell’Ospedale di Salerno hanno effettuato i primi test sull’autonomia delle funzioni vitali Tommaso Patalano, primi passi verso il risveglio dal coma farmacologico, in cui è stato indotto per arginare i danni. Una prova nel tentativo di stabilire le capacità di reazione del paziente. C’è cosi moderato entusiasmo per le sue condizioni ed ottimismo per i rapidi segnali di miglioramento mostrati dopo la riduzione dei farmaci.
Tommaso sembra reagire agli stimoli, specie in presenza di soggetti conosciuti, i familiari, recependo al meglio le terapie a cui è stato sottoposto fin’ora. Ieri i medici del nosocomio salernitano hanno tentato con successo, per la prima volta dopo il drammatico incidente, di diminuire i sedativi. Gli edemi vanno via via diminuendo con un riassorbimento costante, l’aspetto cardiaco è stabile, mentre resta da valutare il quadro post traumatico complessivo al rene. Unica incognita a preoccupare i medici in attesa di esami più approfonditi con gli specialisti di Urologia.
L’ex sindaco di Lacco Ameno resta in ogni caso in terapia intensiva presso il reparto di rianimazione. Sabato la prognosi sul suo stato potrebbe essere sciolta. Il ricorso alla ventilazione assistita non è dovuto, in ogni caso, ad una questione o a complicanze respiratorie, ma ad una specifica strategia medica per favorire anche il recupero cerebrale al momento potenzialmente compromesso dal trauma e dalla presenza di liquido ematico nel cervello. Gli stessi dicasi per traumi addominali.
Sabato sarà dunque il giorno della verità quando finalmente si potrà avere un quadro chiaro sulle condizioni dell’uomo. Solo a quel punto potrà stabilirsi il prosieguo del percorso clinico sia in termini umani che propriamente medici ed operatori di quello che si preannuncia già come un lungo e delicato periodo di recupero. Almeno un anno. Quel che fa ben sperare sono i leggeri ma costanti miglioramenti cerebrali. Solo dopo una definitiva e completa stabilizzazione si potrà pensare agli interventi necessari per il recupero dei danni riportati al viso, ad un occhio e ad una spalla. Quasi certamente dopo gli interventi necessari per il definitivo recupero degli organi interni, il rene sopratutto, potrebbe essere trasferimento, molto probabilmente, al Cardarelli di Napoli dotato di un reparto per il maxillo facciale tra i più all’avanguardia della penisola.
Il pericolo di vita, in ogni caso, da quando è stato preso in cura a Salerno è stato scongiurato benché legato alle attrezzature che lo tengono in vita. Nonostante ciò stando alle previsioni dei sanitari qualche postumo resterà.