giovedì, Febbraio 6, 2025

Tourist arenato, day 3

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IDA TROFA | Fallite anche le prove del terzo giorno le operazioni del Tourist Ferry Boat Primo di recupero si chiudono al tramonto. La nave resta arenata, più fuori dalla sabbia, di poppa meno vicina alla costa, ma sempre bloccata con un inattaccabile effetto ventosa al fondo di melma e sabbia del canalone sotto al Pio Monte, in forza poppa a terra sulla bitta numero uno del porto turistico.

02-03

Sembra quasi una maledizione. Qualsiasi, mezzo, chiunque provi ad operare da mare a sinistra del Touristone finisce per incorrere in un inconveniente, un disguido tecnico. E’ capitato al “Guarracino”, agli ormeggiatori ed al Benito Buono con i suoi cavi d’acciaio spezzati ed infine è toccato anche alla Sorbona della Marintecnica che, praticamente, non è mai riuscita ad aspirare un granché di sabbia per l’intera giornata di ieri. Ieri, quando era previsto l’escavo perimetrale della nave per liberarne lo scafo e aumentare i livello di galleggiabilità ed invece si sono trascorsi momenti interminabili a riparare, rientrare, chiedere nuovi pezzi. Rotto il motorino di avviamento delle pompe idrovore, guasto il secondo motorino inviato nel primo pomeriggio con il girante davanti a metà servizio dopo l’intervento elettrico, non consegnabile in tempo il nuovo motorino richiesto. Già all’ora di pranzo da bordo l’equipaggio cominciava ad organizzarsi. Viveri e cambi venivano issati in nave, ci si preparava ancora ad una lunga notte.
“Mappatella”, pensieri, cose necessarie che alleviano in parte le ore dure e i timori di questi giorni forzati a bordo, “prigionieri” inermi tra la sabbia e la bassa marea. Maledicendo quella stramaledetta idrovora che prometteva faville: 150/200metri cubi di sabbia al secondo sparati via a rimuovere il gradino di sabbia che tiene incollata la nave.
Non ci sarà, cosi, il previsto tentativo di trainare il mezzo con il Benito Buono a sfruttare lo scavo realizzato a terra. Men che meno sarà utilizzata la catena di acciaio che annullerebbe l’effetto elastico di trazione. Il punto massimo di marea è stato inesorabilmente superato in attesa dei pezzi di ricambio, ogni test campato in aria e privo di fondamenti minimi di Ingegneria navale non può essere assecondato ulteriormente.
Solo l’escavatore della IMPREDIL di Pasquale Verde è, infatti, riuscito ad attuare i piani definiti liberando la chiglia e la prua a dritta prima dell’ora di pranzo ed in tempo utile per l’alta marea delle 12.45.
Tutto nonostante l’intervento del Comandante dei Vigili Urbani Giovanni Mattera. Il comandante Mattera è stato inviato dal Sindaco e dall’Utc, comunale settore demanio di Antonio Piro a verificare la regolarità dei lavori e le autorizzazioni in essere sui movimenti sabbiosi : “Sono qui in rappresentanza del Comune per verificare le operazioni in corso nell’area che ricade anche nelle competenze dell’Ente”.
Il comandante Muscariello, nel merito ha assicurato di essere stato lui ad autorizzare i lavori e di aver creato il canale a mare in maniera tale da non intaccare gli equilibri ambientali. In municipio sarebbe giunta, invece, una segnalazione sui movimenti di sabbia che il comune per competenza non avrebbe avvallato. Anche le associazioni ambientali avrebbero sollevato eccezioni in merito. Il comandante della municipale ha constatato di persona ed in rappresentanza dell’Ente la situazione così come predisposta dal Tenente di Vascello Muscariello. “Ho ponderato e valutato con attenzione la situazione. Ci stiamo impegnando tutti ai massimi livelli mettendo in essere ogni azione sia nelle nostre possibilità nel pieno rispetto della legge e della situazione. Al momento siamo in una condizione di sicurezza per le persone e per l’ambiente. Il nostro pensiero ora è per l’equipaggio a bordo, per il comandante. Loro vivono la situazione peggiore” ha sottolineato il Tenente di Vascello Muscariello.
Sicuro che nessun danno o azione pericolosa si stata posta in essere Capo Vanni Ferrandino: “Non stiamo dragando ma scavando intorno alla nave per sfruttare la marea massima prevista entro le 12.45 (ndr ieri). Le questioni altrimenti poste non hanno ragione di essere. Al momento c’è sicurezza assoluta. I passeggeri sono stati sbarcati, l’equipaggio è al sicuro e vista l’integrità della nave e dei fondali non ci sono conseguenze o pericoli a livello ambientale o di inquinamento. Avremmo voluto diminuire ulteriormente il carico sulla nave, ma ciò è impossibile vista la posizione in cui si è arenata la nave e la localizzazione particolare dei portelloni. Abbiamo interpellato i Vigili del Fuoco che hanno rilevato come si impossibile sbarcare i camion carichi di bombole di gas, un materiale infiammabile e potenzialmente pericoloso quando soggetto a particolari movimenti, come sarebbe potuto essere uno sbarco di emergenza. Proseguiremo scavando con la speranza che muti la marea nella caletta e salga il livello di galleggiamento”
Per tutta la giornata sono proseguiti per questo i summit, le verifiche ed i controlli del RINA con i responsabili di armamento e la Capitaneria di Porto agli ordini del Comandante Muscariello che vigilano costantemente sui lavori. E’ intervenuto anche il presidente della società rimorchiatori Napoli a testimonianza che tutti dalla società i vari organismi, al di la delle chiacchiere, sono collaborativi ed impegnati fattivamente, pronti ad intervenire.
Tra le vicende del giorno, infatti, è spicca la causa o minacciata tale di un ricorso alle vie legali per danni tra le società Pozzuoli Ferries e del rimorchiatore Guarracino, mentre martedì era circolata la vice ufficiale secondo cui il gruppo rimorchiatori avrebbe espresso il proprio rifiuto a ritornare su Casamicciola.
La capitaneria di Porto, barcamenandosi tra burocrazia, rumors e pettinate di bambole varie, è stata, sopratutto ed in ogni caso, costantemente a contatto con gli uomini a bordo. Muscariello e il Capo Ferrandino, supportati da tutte le unità del Circomare, hanno colloquiato telefonicamente con il capitano Peppe Buono per sincerarsi delle condizioni sulla nave e se vi fossero particolari necessità per l’equipaggio. Sono stati confermati i turni di guardia e di ronda notturna con le varie reperibilità in caso di bisogno sottolinenado di non ascoltare voci o altri consigli, compresi i commenti del web, sulle manovre a farsi. Gli unici ordini per il comando a bordo proverranno, in ogni caso, esclusivamente dalla Capitaneria. Pena sanzioni pesantissime. Non sono stati ammessi colpi di testa e men che meno di cavo. Questa era la voce circolata a lungo sui molti in previsione di un possibile traino in sordina a notte fonda, lontano da occhi e controlli indiscreti.
Buono, visibilmente provato, ha ribadito che a bordo stanno tutti bene, stanchi, ma pronti ad affrontare la nuova sfida, una nuova notte ed un nuovo giorno a bordo della Nave arenata per tentare di disincagliarla. “Non mi muovo da qui sopra finché non sarà liberata” ha risposto a Capo Ferrandino quando gli è stato chiesto se avesse bisogno di qualcosa per se e per il suo equipaggio.
E’ certamente lui con i suoi uomini ad essere il più colpito, oltre ogni responsabilità da una vicenda di cui avrebbe volentieri fatto a meno di essere protagonista.
Termina, così, ufficialmente e prima del previsto il piano B di recupero del Tourist Ferries Boat I. Era cominciato all’alba sotto i migliori auspici. Alla fine il rischio che ogni cosa buona prodotta risulti vana . D’ora in avanti sarà una corsa contro il tempo ad evitare il possibile effetto boomerang. La nave mossa dalle onde potrebbe rinfilarsi e più in profondità nel canale di sabbia scavato. Vietato sbagliare. L’appuntamento è fissato per stamattina alle 7.00.
La situazione, però, giunti a questo punto, comincia a farsi pesante. Si stanno ponendo in essere tutte le azioni umanamente e tecnicamente possibili in questa fase e a questi livelli. L’Ammiraglio Antonio Basile del Compamare Napoli vuole la nave libera e via dalla spiaggia entro oggi. La pressione sulla vicenda è ad ogni livello e sale raggiungendo anche i piani alti. Peccato non faccia lo stesso la marea. Tutti vogliono evitare una “mini Concordia”, il fallimento totale degli sforzi profusi fin qui per passare ad un coinvolgimento ministeriale innalzando il caso ad un livello ampio. A quel punto solo studi ingegneristici approfonditi, calcoli statistiche e investimenti cospicui.

COLPI DI MANO NO GRAZIE

Si era ipotizzato un colpo di mano in notturna.
La previsione solo bisbigliata non ha trova affatto concorde le autorità marittime per le quali, al momento si deve aspirare solo quanta più sabbia possibile. Tirare, impiegare cavi, catene o quant’altro in condizioni immutate non ha senso. Di un eventuale traino, si parlerà solo stamattina all’ora prevista per la piena di mare delle 14,15. Il cavo nuovo è pronto ed imballato già sul molo da 24 ore.I cavi, almeno quelli, che siano di nailon, corda o acciaio non mancano mai.
E’ bene ricordare quanto sottolineato dalla Capitaneria. Ovvero Non si draga ma si scava intorno alla nave per sfruttare la marea massima prevista entro le 14,15 di oggi. Se non si dovesse riuscire sarà rimandato tutto per prevedere nuove strategie. La nave è letteralmente attaccata a terra. Se tutto andrà bene si continuerà a scavare e stasera si procederà al tiraggio altrimenti appuntamento a domani.

LE PREVISIONI PER IL 4 GIORNO

Si procederà a rimuovere la sabbia, Sorbona permettendo, per tutta la giornata. Il nuovo pezzo, motorino e girante integro arriveranno con il primo mezzo in partenza per Ischia dalla terraferma. L’obbiettivo è liberare la chiglia e l’opera viva al centro. Raggiungere subito la linea sottochiglia, tenere fuori dalla sabbia l’elica ed il timone poppiero. Poi potrebbe essere predisposto il traino del TFB1′.Questo solo a condizioni di insabbiamento e di marea mutate.
Ovvero quando ci saranno le marche di bordo libero e le linee di livellamento in posizione di pescaggio. In questa condizione si potrà pensare ad un’ulteriore test di sganciamento per trazione a mezzo cavi che possa consentire di disincagliarla la motonave con l’ausilio di una nave assistente.
Le autorità marittime dal canto loro proseguiranno nell’obbiettivo di far alleggerire il carico della nave, liquidi di bordo ed ingombri vari, o quanto meno bilanciarli il più possibile contestualmente e tutte le altre operazioni in essere.
Sará un traino a due o singolo, questo non è stato ancora stabilito bisognerà prima verificare secondo i fondamenti dell’ingegneria navale e con un consulto esperto lo sforzo di trazione necessario.
Non è stato stabilito se sarà fatto con navi sociali o rimorchiatori. Certamente non andrà ad incidere, o almeno dovrebbe, sui collegamenti che le navi aziendali della Medmar che al termine delle corse potrebbero essere impiegate per tentare di liberare la nave sociale della Pozzuoli Ferries dello stesso armatore prima di noleggiare unità extra.
La situazione è particolarmente difficile, sono difficili le condizioni di operatività.Non si può tirare di poppa o di prua, ne ci si può liberare dei carichi semplicemente sbarcandoli, i portelloni sono impraticabili.
La speranza anche oggi è negli uomini e nei piani d’azione, è, particolarmente, nel favore del vento e delle mare che non porti marea sotto la darsena, ad asciugare giù infondo la baietta del Pio Monte

Ma fusse che fusse l’ Effetto Schettino

Si ironizza sulle particolari vicissitudini che aleggiano sulla compagnia. Un particolare effetto Schettino sulle navi di D’Abundo che un’estate aveva portato con le sue navi ad Ischia il famigerato comandante ospite di eccezione alle sue feste. Dopo solo arenaggi. Due mesi due navi. E pensare che proprio ieri è stato condannato per un inchino fatale, altro che parcheggi in spiaggia e manovre in retromarcia.

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