La POLPA E L’OSSO di Francesco Rispoli | Viandante, sono le tue impronte il cammino, e niente più,
viandante, non c’è cammino, il cammino si fa andando. Andando si fa il cammino, e nel rivolger lo sguardo ecco il sentiero che mai
si tornerà a rifare. Viandante, non c’è cammino, soltanto scie sul mare A. Machado
Per Lèvi-Strauss (La pensée sauvage 1962) il “bricoleur” attinge solo da quello che è disponibile, a portata di mano (les moyens du bord).
Un esempio di questa condizione è nel film Cast Away (2000). Tom Hanks è Chuck Noland, un dirigente della FedEx, multinazionale di spedizioni espresso, che opera in una dimensione taylorista: non va sprecato un secondo tra commessa e consegna. Il tempo è tutto, lo spazio niente. La distanza si misura con l’orologio.
Parte nelle feste di Natale per un’urgenza di lavoro. Il suo aereo precipita nell’Oceano. Si salva. La corrente lo trascina su un’isola deserta. Per sopravvivere beve acqua di cocco, mangia granchi e impara ad accendere il fuoco sfregando i legni.
Non trova nessuno. Quando tra i detriti sparsi dell’aereo vede un pallone, lo afferra con la mano insanguinata imprimendogli, per caso, l’immagine di un volto. Lo chiama Wilson, come la marca che vi è stampata. Wilson diventa il compagno con cui parla, urla, si sfoga, si confida.
Costruisce una zattera. Ne lega i tronchi con liane e nastri delle cassette di registrazione trovati tra i detriti. Prova a lasciare l’isola ma vento, corrente e onde lo respingono ogni volta a riva.
Quattro anni dopo il mare porta sulla spiaggia un relitto di plastica: le due pareti ad angolo di un bagno dell’aereo. Vi sono stampate delle ali. Chuck intuisce che può farne una vela, da spiegare per superare la grande onda di risacca della barriera corallina. Ha imparato a leggere il vento, la sua direzione, la sua intensità e a conoscere delle onde l’altezza, la frequenza, l’infrangersi sulla barriera. Si sensibilizza con ogni cosa che lo circonda per capire quando è il “momento buono” per andare via.
Così finalmente prende il largo. Va alla deriva per giorni, senza più cibo né acqua. Dopo una tempesta “l’amico Wilson” cade in mare aperto. Chuck tenta disperatamente di “salvarlo” e, quando rinuncia perché rischia di affogare, gli grida, straziato: “perdonami Wilson”!
Allo stremo delle forze, e della speranza, una nave lo raccoglie.