È di recente scoperta la compagnia sottostante alla maggior parte delle truffe di trading online che partiva dalle Isole Marshall, rinomato paradiso fiscale dell’Oceano Pacifico.
Una indagine dell’ICIJ (International Consortium of Investigative Journalists), frutto di anni di ricerche sulle compagnie registrate presso i paradisi fiscali di tutto il mondo ha portato alla luce che la maggior parte delle truffe concernenti il trading online europeo hanno origine da una sola compagnia, situata sull’atollo di Majuro: si tratta della Trust Company Complex.
La tesi dell’ICIJ: una rete di compagnie fantasma
A tesi propugnata dall’ICIJ andrebbe ad individuare nella Trust Company Complex e nelle oltre 30 aziende affiliate, società fantasma, create appositamente per mascherare sezioni di multinazionali più importanti o di società di investimento anche molto grosse e influenti.
Che le grosse società abbiano particolari interessi nei paradisi fiscali è più che ovvio, e in parte ne giustifica l’esistenza: se grossi interessi non fossero in gioco, come potrebbe anche solo esistere l’idea di un luogo in cui le massime autorità finanziarie e giudiziarie non hanno giurisdizione alcuna?
Detto questo, l’indagine della ICIJ ricostruisce una rete di oltre 30 aziende intorno alla Trust Company Complex, la quale negli ultimi anni ha prodotto non pochi broker truffa che hanno causato enormi danni ai cittadini europei: impossibile dimenticare il caso Globalix o quello Cobra CFD!
Oltre a questi, ormai da tempo condannati dalla CONSOB e schedati nella black list dei broker fraudolenti, molti altri sono stati gli aborti partoriti dal perfido genio della Trust Company Complex.
Si tratta di una società che, in quanto fantasma, non rilascia né informazioni circa il suo organico dirigenziale né circa i contatti. L’indirizzo della società è completamente falso e riporta al centro di un atollo, quello di Majuro, che è interamente ricoperto dalle acque.
L’allerta delle autorità: diffidate dalle pubblicità
La reazioni delle autorità non è mancata: è stato rinnovato l’appello ai trader di lasciar perdere e diffidare dalle facili promesse e fare sempre più affidamento sugli enti regolamentatori.
Ogni qual volta se ne presenta la necessità, infatti, le autorità nazionali e internazionali in ambito finanziario rilasciano una lista di broker per il trading e una black list di piattaforme fraudolente, aggiornate in base alle ultime regolamentazioni, alle ultime registrazioni e alle ultime denunce.
Diffidare dalle pubblicità è la prima arma di difesa contro le truffe, mentre la seconda viene fornita proprio dalle regolamentazioni. Se un broker è regolamentato, è impossibilitato in ogni modo a attuare una torsione illegale ai propri servizi. E del resto perché dovrebbero?
Broker truffa: sono come stelle cadenti
Grazie ad un attivo coinvolgimento della comunità online, i broker truffatori hanno una aspettativa di vita compresa tra i tre e i sei mesi. Dopo la prima segnalazione, si calcola che una simile piattaforma abbia si e no qualche mese in più da spendere.
Prima dell’intervento della CONSOB, che spesso ordina l’oscuramento del sito, arriva la condanna della comunità online: in poco tempo il web inizia a pullulare di recensioni negative e analisi anche molto dettagliate, spesso denominate in gergo “guide”, che ne mettono in evidenza la malafede.
Un barlume di speranza per il settore del trading online lo si intravede proprio nelle pubblicazioni simili a quelle dell’ICIJ, che forniscono materiale aggiuntivo alla comunità virtuale per intervenire sempre più preventivamente su questo tipo di truffe.
La CONSOB, trattandosi per lo più di società offshore, si vede costretta in questi casi a possibilità di intervento assai ridotte. Proprio per questo la comunità online creatasi intorno al mondo del trading online si è da tempo smossa per colmare i vuoti lasciati da una gestione governativa ancora insufficiente e impreparata ad affrontare il settore.