domenica, Settembre 8, 2024

Trasporti, il prefetto Di Bari sull’asse Ischia-Casamicciola

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All’inizio erano i trasporti speciali notturni. Oggi (o domani) saranno i trasporti pesanti. Due cose diverse, due esigenze diverse. Due argomenti che vengono miscelati in una coppa di confusione e che, se mai si dovessero avverare le previsioni annunciate dal Prefetto, farebbero piombare l’isola in un caos di grandi dimensioni

Gaetano Di Meglio | All’inizio erano i trasporti speciali notturni. Oggi (o domani) saranno i trasporti pesanti. Due cose diverse, due esigenze diverse. Due argomenti che vengono miscelati in una coppa di confusione e che, se mai si dovessero avverare le previsioni annunciate dal Prefetto, farebbero piombare l’isola – nel pieno della stagione turistica – in un caos di grandi dimensioni e, manco a farlo apposta, diventeremo un nuovo caso nazionale.

L’isola che non consegna potrebbe essere questa la sintesi più ristretta della vicenda. Dalle poche parole emerse dal tavolo convocato dal Prefetto Michele Di Bari nella sala del consiglio comunale, nonostante una platea completamente impreparata e inutile al fine di arrivare ad una soluzione, abbiamo capito che la prima misura ad uno dei più grandi problemi che dobbiamo affrontare sarà l’applicazione di vetuste ordinanze sulla circolazione stradale.

C’è quella del limite del “Castiglione” che non può essere superato dai camion con un peso superiore alle 18,5 tonnellate e quella del limite del “Ponte di Buonopane” dove è vietato il passaggio ai camion con un peso superiore alle 16,5 tonnellate. E come potrà facilmente capire il lettore, queste ordinanze avranno legittimità solo quando si potrà verificare l’effettivo peso! E per il peso c’è bisogno di una pesa, pubblica e certificata che, però, al momento non esiste né sull’isola né a Pozzuoli. Quella presente a Napoli, invece, è utilizzata per le navi che non servono il golfo. I due divieti furono emessi negli anni per l’insicurezza delle strade che, ad oggi, hanno lo stesso grado di insicurezza.
A questi limiti, vanno aggiunti quelli dell’ordinanza che vieta il transito da Piedimonte e Panza di camion con sagoma superiore ai mt. 8,90 che, è evidente, diventa più semplice da applicare perché basta il controllo del semplice libretto di circolazione.

In questo quadro, è ovvio, vanno calate le parole del Prefetto e di quelle che tra poco leggeremo da parte del sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino e del sindaco di Casamicciola Terme, Giosi Ferrandino. Parole diverse, distanti tra di loro e che, nonostante la facciata di buone intese e di spirito di collaborazione, saranno, sicuramente, una fonte di uno scontro non facile da ricucire.
Il prefetto Di Bari, senza colpa perché privo di elementi validi su cui decidere, elementi e dati che gli stessi sindaci non hanno, non ha potuto far altro che buttare la palla in tribuna e convocare una sorta di “tavolo dei sindaci” al fine di arrivare ad una soluzione.
E il primo risultato, per ora non ancora attuato, sarà quello della paralisi di diverse attività. Una pattuglia al Castiglione, in particolare, significa bloccare i camion in transito e, come primo risultato, fermandoci ai camion dei trasporti speciali, avremo il comune di Ischia e il Comune di Barano impossibilitati allo smaltimento dei rifiuti. Perché, è chiaro che i compattatori di Barano e Ischia, se non possono transitare per Casamicciola, ancora di più non lo potranno fare per Buonopane.

Quello che ne è venuto, fuori, però, è una sorta di maionese impazzita. Enzo Ferrandino, per il momento, tiene i toni bassi, Giosi Ferrandino, invece, alza i toni e cambia obiettivo: non più le amministrazioni, ma gli autotrasportatori in generale.
Come per tanti altri ragionamenti, il vero dato politico che viene fuori, è che nessun comune possiede dati sui quali ragionare e basare una strategia. Non conosciamo quanti mezzi pesanti sono immatricolati e circolanti sull’isola. Non abbiamo un osservatorio su quello che è fenomeno dei fornitori della terraferma che ogni giorno sbarcano ad Ischia con i loro carichi di merce da consegnare ai clienti che sfruttano la concorrenza dei prezzi. Non c’è una riflessione sui collegamenti marittimi necessari per garantire le forniture della grande distribuzione, delle piccole attività commerciali, del settore della ristorazione e dell’accoglienza. Se pure esiste una sorta di anagrafe dei mezzi che circolano nelle varie ZTL, non abbiamo un dato pubblico e certo di quello che è il fenomeno trasporti pesanti sull’isola. Ignoriamo le diverse categorie di consegne che vengono effettuate dalla terraferma. Facciamo un unico ragionamento mettendo insieme trasporti medicali, trasporti della catena del freddo, trasporti dei privati, trasporti della GDO e tutti gli altri tipi di trasporti di cui abbiamo bisogno.

In assenza di tutti questi dati, però, vogliamo trovare una soluzione ad un fenomeno che è destinato ad una inesorabile espansione se è vero che l’obiettivo di tutti è quello di voler aver maggior turismo. Come se questo maggior turismo non abbia bisogno di mangiare, bere, divertirsi o fare, semplicemente, la spesa.
Se proprio i sindaci vogliono essere credibili, il primo passo da compiere è quello di chiedere maggior tempo alla Prefettura e di iniziare ad affidare a qualcuno del mestiere una ricognizione puntuale e precisa del fenomeno.
Un fenomeno variegato e complesso che, tuttavia, ha un solo ed unico comune denominatore: le corse dei traghetti. Senza una vera interlocuzione con la Regione Campania e una politica seria di revisione degli accosti che, in un mondo diverso, sarebbero dedicati, stiamo parlando del nulla.
Tornando alla questione trasporti speciali, quelli per cui Giosi Ferrandino si era lamentato, esiste una soluzione più rapida. Basta un’ordinanza che impedisca la sosta e la fermata dei compattatori della NU durante il tragitto. In verità, servirebbe solo buon senso, ma ordinare agli autisti dei compattatori di non effettuare soste tra l’Arenella (o Piedimonte) e il porto di Casamicciola dove sarebbe consentito l’imbarco diretto sui traghetti speciali non costa nulla. Bastano due righe sottoscritte da Chiara Romano, Chiara Boccanfuso e Ottavio Di Meglio o, meglio ancora, un ordine chiaro e netto da parte dei sindaci di Barano, Ischia e Casamicciola.

A questo settore, aggiungerei quello edile. Anche in questo caso, favorire una mobilità notturna dedicata e obbligatoria, potrebbe rappresentare una soluzione di rapida esecuzione. Ora che la Regione ha avuto anche il via libera sui contributi alla Caremar, riattuare quello che è stato lo spreco milionario per Procida Capitale, potrebbe essere una soluzione per toglierci dalla strada almeno una parte di questi mezzi. Anzi, quasi tutti.
Parole al vento? Soluzioni possibili? Beh, se c’è una volontà politica che vada oltre lo scontro tutto è possibile.

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