Chaira Baldino
Sull’isola di Graziella due argomenti scottanti tengono con il fiato sospeso letteralmente la popolazione. Parliamo di trasporti marittimi e di sanità. Due gatte da pelare che con la frequenza di un orologio svizzero ogni tanto vengono a galla.
Per quanto riguarda i trasporti marittimi una serie di corse tagliate ed un certo “lassismo” hanno indotto una serie di pendolari a raccogliere delle firme e addirittura in prima battuta erano indirizzate alla Procura della Repubblica.
La coordinatrice dell’iniziativa Carmen Lubrano ha specificato:
“Abbiamo raccolto circa 600 firme ed indirizzata la lettera, per ora alla Regione Campania, al Presidente del consiglio della Regione Campania, al Sindaco di Procida ed i capigruppo del consiglio comunale di Procida. Chiariamo che non vogliamo togliere corse, ma riavere quello che avevamo e quello che ancora ci manca.
Avviata questa questione dovremmo cominciare a parlare anche di sanità procidana, ma ogni cosa a suo tempo… vi tengo aggiornati. Grazie a quanti lottano e non si arrendono di rivendicare i propri diritti”
Su tutto ciò è intervenuto l’assessore Lucia Mameli.
“Doveroso da parte mia, in qualità di Assessore con delega ai trasporti marittimi, chiarire alcuni punti a seguito della petizione di un gruppo di cittadini, tesa a ripristinare la corsa delle 17.45 da Napoli per Procida.
La Regione Campania ente di programmazione e pianificazione del TPL con nota del dicembre 2021 ci sottopose la modifica scrivendo che per “efficientare al massimo la programmazione Caremar, si sta valutando di assentire dall’ 1/10 al 30/05 la programmazione emergenziale (p.18,15 e 20,05 da Napoli beverello per Ischia via Procida) a completamento dell’attuale corsa estiva delle (1/6-30/9) delle ore 19,45 da Ischia e delle ore 21,05 da Napoli beverello. Naturalmente a tale richiesta l’Ente Comunale fa presente alla Regione che tale soluzione non può vederci concordi, ritendendo essenziale qualsiasi corsa, da Napoli Procida e viceversa al di là dei passeggeri trasportati.
Tuttavia, si conveniva al contempo sull’utilità della corsa istituita alle 20.05 a cura di CAREMAR, che riusciva a riportare a casa cittadini e pendolari altrimenti costretti far rientro a casa intorno alle 23:00, con la corsa delle 21:55.
La continuità territoriale è materia complessa ed articolata, va monitorata, aggiornata anno dopo anno ed è soprattutto difficile da gestire. L’Amministrazione comunale non ha alcun potere di gestione ma solo un ruolo di indirizzo per le scelte gestionali che non le competono; dunque, deve essere un interlocutore affidabile e coerente per l’Ente di programmazione cui avanza le richieste per la Comunità che rappresenta.
Oggi posso solo dire di essere preoccupata per la strada che si è intrapresa, in questi anni ci siamo sempre presi carico di ascoltare e decidere insieme quale strategia avrebbe portato i migliori RISULTATI.
Nel guardare avanti osservo che la prossima scadenza del contratto di servizio Caremar ci potrà dare un nuovo quadro orario in grado di garantire agli isolani la mobilità essenziale allo svolgimento di una normale vita sociale, soddisfacendo la maggior parte delle loro necessità. Auguriamoci che il servizio venga affidato a Vettori selezionati ed affidabili in grado di assicurare effettivamente detto quadro orario.”
Ovviamente non si sono fatte attendere le risposte anche da parte di chi “pendola” con Pozzuoli, come Giuseppe Di Matteo:
“Dal punto di vista dei pendolari di Pozzuoli, mi vien da dire “Troppa grazia Sant’Antonio.” Non si ha idea di cosa vuol dire viaggiare per Pozzuoli su bagnarole raggiungendo il posto di lavoro 2 ore più tardi rimanendo imbottigliati nel traffico e per recuperare rientrare alle 19.40 a Procida, essendoci un buco di 3 ore e spesso di 4 se tutto va bene.
Grazie ad una compagnia bizzarra come Gestour dopo 50 anni la corsa delle 05.50, affiancata dopo poco da quella delle 18.10, da 14 mesi è persa con conseguenze disastrose.
Quindi le prime attenzioni ed energie andrebbero spese su Pozzuoli ma non perché i pendolari che utilizzano questa tratta siano meglio di altri ma semplicemente perché é quella più mostruosamente carente. Ben venga che mantengano tutte le corse ovunque, è ovvio, ma se ognuno guarda il proprio orticello è proprio vero: o sazio nun crer o riun.”