Un mondo di apparenza, annunci ad effetto e superficialità, quello in cui viviamo. La sostanza dei nostri giorni si riduce sempre più al lumicino: e per quanto le poche menti pensanti rimaste in circolazione si sforzino a dimostrare un barlume di spirito critico ancora vivo e vegeto, il pensiero unico continua a mietere vittime a più non posso.
Andrò avanti alla spicciolata: martedì sera a Sanremo ci ha pensato Jovanotti, con un’esibizione tanto stonata vocalmente quanto spettacolare coreograficamente, a far risalire la china degli ascolti di Carlo Conti (che hanno superato quelli di Amadeus dello scorso anno, nonostante la Champions League in tivù) ponendo in pochi minuti nell’oblio un’esecuzione penosa di “Imagine” in lingua madre delle due performer, l’israeliana Noa e la palestinese Mira Awad, per lanciare un improbabile quanto scontato messaggio di pace che loro stesse hanno facilmente dribblato limitandosi a un reciproco “Grazie!” finale. E che peccato scomodare nello sfondo l’immagine della Basilica d’Assisi e finanche il videomessaggio di Papa Francesco, sicuramente evitabile e decontestualizzato. Ma per l’audience si fa questo ed altro!
Altra sostanza mancata, quella del centrosinistra italiano a fronte dei commenti oltremodo critici e fuori luogo di tale “Francamente” contro l’inno nazionale italiano, invocando un’Italia più inclusiva e accogliente all’insegna di una politica woke a fronte della quale, se non fosse stato per il rischio di essere incriminata per vilipendio, avrebbe senza dubbio cambiato il testo del Mameli da lei (e la E capovolta non la metterò mai) eseguito alla finale di Coppa Italia di volley femminile. Avete per caso sentito, oltre Giorgia Meloni e qualche esponente della Lega, un’espressione di biasimo, condanna o reprimenda da parte di PD, Cinquestelle, AVS e compagni vari? Manco a dirlo, per carità. Si tratta di categorie intoccabili e super protette da quel che resta della sinistra italiana e delle sue ormai poco mentite spoglie post-comuniste. Ci ha pensato però Marco Rizzo, inossidabile comunista sul serio e tutt’altro che impegnato a sobillare giudici e generare denunce contro ministri in carica o a raccogliere firme per mozioni di sfiducia, ad esprimersi con chiarezza ed obiettività: “Mandiamoli a c….e!”. E bene ha scritto su Facebook la mia amica Lina Giordano, dopo aver ricordato a questi loschi figuri che continuano a rimarcare l’inesistente caso Almasri dimenticando la vicenda Baraldini del governo D’Alema di ventisette anni fa: “Giorgia Meloni:Settembre 2022 26,2% – Febbraio 2025 30,5%. Stai andando forte, Elly”.E’ un panorama totalmente desolante, cari amici Lettori, quello di un paese (ma perché no, di un’intera umanità) che ha urgente bisogno di ritrovarsi intorno ad una lunga serie di certezze e sostanza ormai smarrite da troppo tempo. E se non ci sbrighiamo a riscrivere l’agenda delle nostre priorità, molto presto ci accorgeremo dell’irreparabile.
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