Pasquale Raicaldo | La fumata è decisamente bianca. Perché l’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo ha fatto centro: convocando i sei sindaci dell’isola d’Ischia nella sua sede, ieri, e illustrando il progetto di un “Patto per lo sviluppo”, un piano strategico territoriale per lo sviluppo socioeconomico della nostra realtà. Con la regìa di Mimmo Barra, commissario dell’ente, i nostri amministratori intraprenderanno dunque un percorso comune e strutturato. Perché per risollevare le sorti del turismo dell’isola d’Ischia e, in generale, del suo territorio, l’idea è – naturalmente – quella di fare sistema. Espressione inflazionata, certo: un vero e proprio mantra. Ma mai come in questo momento storico, la frammentazione amministrativa dell’isola dei sei Comuni rischierebbe di essere un fardello insostenibile.
E dunque, dopo l’incontro preliminare di ieri, tutti d’accordo: si remerà in un’unica direzione per perseguire una serie di obiettivi, soddisfacendo le indicazioni della Commissione Europea in tema di politica di coesione 2014-2020 e di sviluppo locale e preparando una strategia condivisa per l’assalto intelligente ai fondi del nuovo POR 2014-2020, considerati forse l’ultimo treno utile per i finanziamenti europei in grado di rendere Ischia competitiva nell’era del turismo globale.
E ieri nella sede dell’Azienda, Barra ha illustrato l’opportunità del “Patto” a un gruppo rappresentativo di tutte le realtà amministrative dell’isola: c’era Barano (con il sindaco Paolino Buono e il suo vice, Dionigi Gaudioso), c’erano Forio (con il vice sindaco Gianni Matarese) e Casamicciola (con Leonardo Miragliuolo), c’erano Lacco Ameno e Ischia, rappresentati rispettivamente dal consigliere Luigi Di Vaia e dall’assessore Cecilia Prota. E hanno convenuto tutti sull’opportunità di cogliere l’assist dell’Azienda per pensare, pur tardivamente, una regìa condivisa in fatto di turismo, e non solo.
Individuato il Comune capofila (sarà Forio), si aprirà così una sorta di tavolo di concertazione permanente. Del resto, ha spiegato in premessa Mimmo Barra ai presenti, «la Commissione Europea sulla politica di coesione 2014-2020, nella proposta approvata dal Consiglio Europeo, tende a perseguire una nuova strategia e tra gli elementi prioritari, che riguardano le politiche di sviluppo locale, emerge che per vincere le molteplici sfide che sta affrontando e affronterà l’Europa dal punto di vista economico, sociale ed ambientale è necessario un approccio locale strategico integrato. Gli strumenti disponibili sono capaci di dare risultati tangibili solo qualora inquadrati in una strategia territoriale integrata e multisettoriale di sviluppo locale». Il fare sistema a cui alludevamo prima. E visto che «l’orientamento strategico regionale consiste nell’evitare la frammentazione di proposte che conducono alla distribuzione di finanziamenti pubblici a pioggia» e che «si cercherà di favorire idee progettuali in grado di garantire lo sviluppo futuro di ambiti omogenei nel medio e nel lungo termine, ottimizzando l’utilizzo di quelli che saranno probabilmente gli ultimi fondi europei, almeno gli ultimi di una certa consistenza», va da sé che Ischia non può certo presentarsi frammentata all’appuntamento, fondamentale. Di qui l’esigenza, individuata da Barra, di creare uno strumento di programmazione come il “Piano Strategico Territoriale” da elaborare in coerenza con il Documento Strategico Regionale 2014-2020 della Regione Campania, propedeutico alla definizione del Programma Operativo Regionale(POR).
Per definirlo, i sindaci saranno chiamati venerdì prossimo a firmare un protocollo d’intesa sul quale sono già tutti, evidentemente, d’accordo. E tra le premesse del testo, si sottolinea come «l’allarmante perdurare della crisi economica rende necessario ed urgente intraprendere iniziative locali dirette alla tutela del benessere della nostra comunità, a contrastare l’attuale recessione e a favorire lo sviluppo sostenibile, la competitività e la crescita socio economica dell’intero territorio isolano».
Ancora: «il nostro territorio – e sembra quasi un’autodenuncia – è caratterizzato da una forte frammentazione delle iniziative di sviluppo. Iniziative avviate da molteplici soggetti locali senza un coordinamento comune e in assenza di obiettivi condivisi e concertati». E non v’è dubbio che, come esplicitato nel protocollo e più volte denunciato dal “Dispari” – «molte iniziative si sovrappongono, a volte si contrastano, con il negativo effetto di disperdere utili risorse finanziarie e provocare una notevole riduzione del livello di efficacia degli interventi programmati». Una sorta di guerra dei poveri, di fronte alla quale è opportuno – come spiega Barra – «predisporre idonei strumenti di governance e di pianificazione integrata dello sviluppo socio-economico dell’intero territorio dell’isola».
Ma il testo spiega anche che «la Regione sia per i fondi del nuovo POR 2014-2020 che per quelli nazionali e regionali, prevede una nuova, agile e moderna programmazione tesa ad evitare la dispersione delle risorse finanziarie in mille rivoli inefficaci e assistenziali, a puntare, per il 50% delle risorse, su pochi e grandi progetti in campo infrastrutturale, ambientale, turistico, culturale e produttivo e ad assegnare i fondi in base alla qualità delle proposte». E tra le attività di programmazione regionale non mancano, naturalmente, opportunità fondamentali per Ischia, tra le quali «un nuovo piano del sistema di depurazione dei reflui civili ed industriali», un piano di utilizzazione degli arenili, ripascimento spiagge, protezione della costa e la mitigazione del rischio idrogeologico. E ancora: riqualificazione dei centri storici e delle periferie, rigenerazione urbana, città intelligenti e risparmio energetico, promozione di un grande distretto turistico globale, implementazione delle filiere termali e del turismo del benessere.
E’ evidente – spiega il procollo – la necessità e l’urgenza che il territorio si organizzi al fine di intercettare, attraverso un’azione coesa e una programmazione unitaria in grado di rispondere con efficienza ed efficacia alle linee programmatiche regionali, le maggiori risorse finanziarie possibili previste dalla programmazione regionale dei fondi europei, nazionali e regionali, risorse necessarie a finanziare progetti che favoriscano lo sviluppo socio-economico dell’intera isola.
Ed è dunque per questo che sarà istituito un tavolo istituzionale permanente, coordinato dai Sindaci, al quale è demandato il compito di definire le linee guida del piano strategico, della sua attuazione ed implementazione. Un tavolo al quale potranno partecipare altri soggetti istituzionali e portatori di interesse. Insomma, fare sistema per davvero. Con la regìa dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo.
Turismo, l’Azienda chiama i sindaci: c’è l’ok per il Patto per lo sviluppo dell’isola

Cioè un piano collettivo per attingere ai fondi europei, regionali e quant’altro, un magna magna fatto con stile, tanto saranno sempre gli stessi ad “attingere”. Un ente inutile come l’azienda di cura e soggiorno che si fa ispiratrice di tale piano e tutto un programma. Chi mi smentisce?