Gaetano Di Meglio | Sofia è bellissima! Ha la passione della danza e trascorre le sue estati dai nonni in Ucraina, a Ternopil. Da settembre ad agosto, però, vive a Piedimonte. Vive con la sua splendida famiglia. Cresce con i nostri figli e si diverte con i nostri figli. L’ho vista crescere anno dopo anno, dall’asilo alla seconda media. Per cinque anni sono stato il suo rappresentante di classe e oggi sento un dolore forte. Voglio bene alla sua famiglia così come sono affezionato a tutte quelle che hanno percorso lo stesso pezzo di vita e oggi, mentre le bombe di Putin fanno vittime, mi sento colpito e affondato. Mi sento senza soluzioni e senza parole, tranne quelle del Vangelo, da poter condividere.Questo è un dolore forte perché, al netto delle motivazioni che stanno alla base di questa assurda guerra nel 2022 (che, in verità, interessa poco sapere considerati i gravi effetti che produce), parla della vita di molti di noi. Natasha, Iuri e tutta la loro famiglia sono un bell’esempio. Gente onesta, seria, lavoratrice e che ha valori comuni. Belli.
E come loro, c’è un’Ucraina ischitana che merita attenzione e ascolto. C’è un’Ucraina d’Ischia che dobbiamo tenere in considerazione.
Ci sono 876 fratelli ischitani che stanno vivendo ore di dolore, angoscia, paura e terrore.Siamo una comunità che ha bisogno di ritrovarsi anche in questi momenti. Come? Sicuramente con la preghiera ma anche con l’attenzione per quello che accade lontano da noi. E serve anche che iniziamo a smuoverci come comunità.Un altro, ennesimo e inutile appello a sentirci qualcosa senza spirito di personalismi e senza la necessità di mettere la firma sotto ad elenchi che non hanno significato.Ho chiesto a Paolo May di trattare questa guerra con il taglio dell’artista, dello scrittore e di chi ha una sensibilità aperta ad andare oltre i confini.
Ho chiesto a Sandra Malatesta, invece, di raccontarci il viaggio di una camomilla e l’importanza di gesti umani. Che rendono l’Ucraina della porta accanto, quando questa parola non è solo un modo di dire.In altra parte di questo giornale vi raccontiamo con le parole di Alexandra e Leonardo, la loro bella storia d’amore e di successo iniziata a Dnipro e resa stabile a Barano d’Ischia.
Tra poco proveremo a renderci conto di quelli che son i numeri di questa Ucraina d’Ischia.
Ma prima di conoscere dove vivono questi 876 fratelli, è giusto raccontarvi un altro aspetto di questi giorni.
Da giovedì 24 febbraio, così come è cambiato il modo di vivere del mondo, è cambiata anche la vita di questi “ischitani”Ho rubato queste parole da una conversazione privata. Le rendo pubbliche perché meritano di essere lette.“Da giovedì abbiamo smesso di vivere. Non riesco a fare più nulla. Chiamo ad ogni ora in Ucraina per aggiornamenti e per capire come vanno le cose. So che stanno chiamando un sacco di giovani a combattere. Hanno preparato le cantine per nascondersi ma è difficile da capire”.“Io non so come fare, i miei parenti vanno in chiesa russa e sentono dei racconti. I miei nipoti mi chiedono se è vero che Putin sta facendo questo e si chiedono come mai. Noi siamo confusi”
La voce si commuove. “Da Ischia stanno partendo in tanti. Ho letto sui gruppi. Sono tanti giovani che hanno la possibilità di andare là perché è difficile da capire. Mamma e papà, sono la. Mia cugina e le ragazze di 13 e 17 anni. Mio padre potrebbe venire in Italia, ha 65 anni ma non vuole lasciare. Non vuole partire. Mamma non lo lascia solo e io mi sento in colpa. Gaetano, che devo fare?”E sono queste le domande che ti fanno sentire male.
Ti fanno arrabbiare e ti rendi conto che la guerra non è lontana da te. Non può essere una guerra lontana da te se una persona con cui hai condiviso il sorriso di una pizza, l’allegria di una cena d’amicizia e se la gioia di una promozione, ne vive i dolori, le paure e le ansie. È anche la “tua” guerra. Anche se non hai strumenti e modi per aiutare. È la tua guerra e hai l’obbligo e il dovere di stare vicino.
La comunità ucraina sull’isola d’Ischia conta 876 residenti e proviamo a raccontarla con i numeri comune per comune. Nel comune di Ischia, la comunità dell’Ucraina rappresenta il 19,9% della popolazione con 58 donne e 167 uomini per un totale di 225 cittadini. Nel comune di Enzo Ferrandino, la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Repubblica Dominicana con il 21,0% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Ucraina, appunto al 19,9% e dalla Romania al 18,7%.A Barano, invece, i residenti ucraini sono 102 e rappresentano il 22, 03% degli stranieri residenti nel comune. 26 donne e 76 maschi rappresentano la comunità più numerosa. Seguiti da quella della Romania con il 21& e dalla comunità dalla Repubblica Dominicana con il 9,5%. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall’Ucraina con il 22,0% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (21,0%) e A Forio la comunità che oggi vive ore di angoscia e terrore è composta da 316 residenti e rappresentano il 18,21% della popolazione straniera del comune Turrita con 108 donne e 208 uomini. La comunità più numerosa, però, è quella romena con il 26,6. Dopo il 18% della comunità dell’Ucraina ci sono c’è l’8,8% dalla Repubblica Dominicana (8,8%).A Casamicciola Terme, con 129 residenti, la comunità proveniente dall’Ucraina è la più numerosa con il 31,85%. A Casamicciola vivono 42 donne e gli 87 uomini ucraini. La comunità ucraina è seguita dalla Repubblica Dominicana con il 17,8% e dalla Romania con 14,3%.Nel comune di Irene Iacono, invece, la comunità ucraina è la terza tra le più numerose con il 12,9%. Solo 21 cittadini per Serrara Fontana: 6 donne e 15 uomini. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dal Marocco con il 16,0% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania con 14,1% e, come detto, dall’Ucraina al 12,9%.Anche a Lacco Ameno la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall’Ucraina con il 26,1% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Repubblica Dominicana (24,2%) e dalla Romania (11,6%). All’anagrafe di Lacco Ameno sono registrati 83 cittadini provenienti dall’Ucraina: 29 donne e 54 uomini.