venerdì, Dicembre 27, 2024

ULTIMO ATTO. D’Amore: «Quando arrivai sei anni fa rimasi inorridito»

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Ieri dopo la cerimonia della posa della prima pietra per il nuovo ampliamento dell’ospedale “Rizzoli” alla conferenza stampa tenutasi al Regina Isabella ha preso la parola anche l’ex direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord dott. Antonio d’Amore. Di seguito riportiamo il suo intervento di commiato dall’isola.
«Io quando sono arrivato sei anni fa, sono andato a fare un giro per le strutture sanitarie dell’isola e, per certi versi, sono rimasto abbastanza inorridito. Il poliambulatorio San Giovan Giuseppe versava in situazioni davvero brutte. La Dialisi forse era messa anche peggio. C’erano pochissimi operatori dediti all’assistenza e a livello ospedaliero, feci un giro con i primari – non vedo in sala il dottore Sansone – ma al posto di un monitor, di un ecocardiografo, c’era un televisore.

Non è che sto dicendo stupidaggini. C’era un RSA che funzionava male e mi resi conto che dovevamo rimboccarci davvero le maniche perché l’isola è importante. Gli abitanti dell’isola sentono questa distanza dalla terraferma in maniera molto, molto sentita e io iniziai a ripetere, permettetemi una battuta, come un mantra ai sindaci, “cambiate i segnali dell’ospedale”. Lo ricordate, no?
Molti di voi c’erano sei anni fa e avevamo le frecce stradali arrugginite. Un turista che arriva sull’isola deve sapere dov’è l’ospedale e io volevo dare anche un segno di questo cambiamento, che si iniziava ad avere l’ospedale e, devo dire la verità, i sindaci all’inizio erano un po’ titubanti, poi alla fine, i segnali li avete cambiati. Vi devo dare atto che ora c’è una segnaletica nuova al posto di quella arrugginita. Oggi c’è un bel segnale che indica dove è l’ospedale.

A distanza di questi sei anni è stato fatto, penso, molto.
Per esempio, quando sono arrivato la Psichiatria aveva una struttura che non era autorizzata perché c’erano degli abusi e c’era stato finanche un incendio. Oggi la Psichiatria l’abbiamo inaugurata circa due mesi fa ed ha una struttura totalmente nuova che permette anche la possibilità del ricovero e non costringe più al ricovero in terraferma.
Il poliambulatorio San Giovan Giuseppe è stato disegnato e riammodernato, la Dialisi stessa cosa e tra poco ci sarà lo spostamento nelle nuove sedi del 118 e del servizio veterinario; e poi c’è l’ospedale.
L’ospedale che è molto sentito dagli isolani. Ospedale che è il loro punto di riferimento.

E all’ospedale è stato fatto un lavoro di ristrutturazione. E’ stato ristrutturato il reparto di Cardiologia, sono in atto e sono già avviati i cantieri per la linea TER del Pronto Soccorso per un investimento di 280 mila euro.
E, oltretutto, il nuovo purificatore per 500 mila euro perché, per noi, il mare di Ischia e questa terra è importante. C’era un depuratore vecchio di moltissimi anni e quindi per l’ospedale abbiamo inteso realizzare questo investimento e, guardate bene, sono tutti investimenti con fondi aziendali.
E poi c’è il nuovo ospedale. Questa nuova ala che darà a nuovi reparti nuovi spazi, nuovi ambulatori, nuova assistenza, un investimento di quattro milioni e mezzo finanziato dallo Stato, più due milioni messi da noi. Intanto già c’è stato un forte investimento perché abbiamo rilevato dalla Curia il terreno per 130.000 euro. Insomma, su Ischia è stato fatto davvero un lavoro importante. Per non parlare poi di quelle che sono state le sperimentazioni. Vedo il primario della radiologia di Ischia che saluto cordialmente; c’è la nuova TAC, e nuovi ecocardiografi e mammo grafi. C’è tutta una strumentazione ultra moderna, Al Rizzoli è in funzione un eco cardio di ultima generazione in 3D che forse al Monaldi non c’è.

Quindi rispetto a questo davvero un grande investimento. Però permettetemi di ricordare anche l’investimento degli uomini.
Oggi all’ospedale di Ischia contiamo più di 160 infermieri, 40 oss, operatori sociosanitari che non c’erano prima. Abbiamo ancora qualche difficoltà con i medici, ma abbiamo fatto concorsi soltanto per l’isola, finalizzati alle assunzioni, però non tutti sono andati a buon fine. Nonostante questo, quest’ospedale ha risposto in maniera eccezionale a quella che è stata una pandemia che ha colpito tutti; non dimentichiamolo, che da qui sono partite delle esperienze bellissime e che hanno coinvolto delle integrazioni tra Distretto e ospedale con le ambulanze che andavano a casa della gente.
Però quella pandemia ha messo a dura prova questo cuore di quest’isola ed è per questo che oggi è un nuovo giorno e un ospedale nuovo.
Ma soprattutto il drone: voglio assicurare solo per problemi di autorizzazioni, non partito in volo, ci manderanno il filmato anche dell’atterraggio, se riusciamo.
Un saluto particolare va anche ai termalisti. Con loro, insieme all’assessore Marchiello, dopo vent’anni si sono rinnovate le concessioni; quindi è stato fatto anche qui un ottimo lavoro, anche perché ricordiamo che sono la voce attiva in sanità per la mobilità; quindi questa era una cosa da dover cercare di implementare, da portare a termine. Grazie anche all’assessore Fascione, con cui insieme abbiamo condiviso l’esperienza del drone, ma io devo ringraziare anche le associazioni, la stampa, i cittadini. A volte con le vostre critiche, anche strumentali, però hanno dato sicuramente lo sprone e mi avete fatto capire anche il disagio che quest’isola ha.

Un pensiero particolare lasciatemelo dare a quella che forse è la notte e le giornate più difficili che ho vissuto: quelle del terremoto. Io quelle serate, quelle giornate non le dimentico. Ma in quei momenti con la sanità di quest’isola abbiamo dato una risposta che ha meritato l’encomio da parte dell’ex direttore della Protezione Civile, il dottore Angelo Borrelli, che con l’encomio ufficiale alla sanità di Ischia ci ha portati come esempio ai tavoli ministeriali. Permettetemi di chiedere per quegli operatori che quella notte ci raggiunsero anche se erano in pensione, ancora adesso, un applauso.
Un’esperienza che sicuramente mi ha arricchito e spero in questi sei anni con il mio lavoro di aver restituito, almeno in parte, quello che da questa isola ho ricevuto».

Il bilancio del lavoro fatto su tutte le strutture sanitarie, dalla Psichiatria alla Dialisi, al Poliambulatorio per finire all’ospedale. L’esperienza della pandemia. I giorni del terremoto e l’encomio ufficiale da parte dell’allora direttore della Protezione Civile

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