Una batosta senza attenuanti, di quelle che fanno male, malissimo. In un Mazzella sempre più silenzioso e deserto, l’Ischia Isolaverde viene umiliata con un inequivocabile 5-0 da un Matera in netta ripresa ma certamente non irresistibile. Gli uomini di Bitetto si rendono protagonisti della peggiore prova della stagione, una prova all’insegna ancora una volta di errori marchiani su calci piazzati e di cali di concentrazione che si fanno sempre più sconcertanti. Come parziale giustificazione per i gialloblu ci sono le pesanti assenze nel reparto offensivo, con Orlando e Mancino che in settimana si sono aggiunti al lungodegente Fall. A pesare sono state anche le condizioni tutt’altro che perfette di molti dei protagonisti in campo, come Moracci, Izzillo, Bruno e soprattutto Yaye Kanoute, sceso miracolosamente in campo grazie all’opera di Leonardo Sene dell’Ischia Salus Club, che grazie alle sue terapie ha permesso all’Ischia di non presentarsi con le riserve delle riserve. Tanti, dunque, i gialloblu tra infortunati e acciaccati, ma questo non giustifica certamente una sconfitta di queste dimensioni, la più larga subita nei campionati professionistici tra le mura amiche (peggio, insomma, del 5-1 contro la Salernitana del 1989 e il 4-0 contro il Gualdo del 1994). Una sconfitta senza precedenti che condanna l’Ischia in piena zona play-out
LA GARA. E pensare che il match non era iniziato nel peggiore dei modi per gli uomini di Mister Bitetto, capaci comunque di tenere testa ad una squadra organizzata come quella guidata da Pasquale Padalino. I gialloblu, dopo gli scarsi risultati riscontrati a Monopoli, si ripresentano con la difesa a 3 che in fase di contenimento si trasforma a 5, alla luce dell’abbassamento di Florio a destra e Porcino a sinistra. Il 3-5-1-1 scelto da Bitetto sembra funzionare contro il 4-1-4-1 proposto dai lucani, che trovano nel giovane D’Angelo il playmaker davanti alla difesa e in Letizia una sorta di “falso nueve” che non dà particolari riferimenti, così da agevolare gli inserimenti di Iannini, Rolando e Carretta.
La prima è una fase di studio, con i lucani che fanno registrare un maggiore possesso palla e i gialloblu che si fanno preferire negli ultimi sedici metri. L’Ischia, però, è penalizzata da un attacco spuntato: il solo Kanoute si rende pericoloso in un paio di occasioni, ma tende a svariare lungo tutto il reparto offensivo e, così, a non garantire lo stesso gioco di sponda di una prima punta classica come Orlando. La squadra di Mister Bitetto, inoltre, non riesce a macinare gioco, oltremodo penalizzata in questo dall’assenza di un giocatore fondamentale come Nicola Mancino, uno in grado di inventare e di dettare i tempi di gioco: al suo posto c’è Izzillo, ma l’ex Messina non riesce ad entrare in partita. La prima frazione di gioco è spigolosa, con il terreno di gioco pesante non consente giocate ad entrambe le squadre. Quando il primo tempo sembra destinato a finire sul pari, il Matera passa in vantaggio con la prima, vera conclusione verso la porta difesa da Iuliano, che non può nulla sulla punizione da applausi di Armellino.
L’INCREDIBILE DEBACLE. Nel secondo tempo l’Ischia letteralmente non scende in campo. Il Matera dà subito l’impressione di volere chiudere la gara e nell’arco di un quarto d’ora riesce nell’impresa: prima l’avvertimento con la traversa di Carretta, poi le reti di Letizia (errore imperdonabile di Iuliano) e Armellino, la cui doppietta sigla l’inizio del festival degli orrori della difesa ischitana su calci piazzati. I gialloblu cercano una reazione, con Bitetto che inserisce anche i baby Manna e Romano, schierando così la squadra con un 3-4-3 puro. Niente da fare, però, i gialloblu prima si vedono annullare un gol (decisione dubbia) poi sprofondano negli abissi con le incredibili disattenzioni su calci d’angolo in occasione delle reti di Piccinni e Ingrosso, che mostrano – come Migliorini e Nicastro una settimana fa – le sconcertanti lacune isolane nel gioco aereo. L’anno scorso Maurizi parlava di mancanza di centimetri: la problematica si ripropone o qui parliamo solo di cali di concentrazione paurosi?
SCENARI FUTURI. Quando Ingrosso sigla la rete del definitivo 5-0, ecco l’ennesimo infortunio stagionale in salsa gialloblu: protagonista questa volta Nicolas Izzillo, alle prese con un guaio alla caviglia che verrà analizzato in settimana e che potrebbe tenerlo lontano dai campi di gioco almeno fino ai primi di gennaio. Con questo ennesimo incidente si fa sconcertante il numero di infortuni in casa gialloblu ed è forse arrivato il momento di porsi delle domande sui campi da gioco napoletani e sulle metodologie di lavoro. La gara di ieri ha altresì mostrato che le riserve gialloblu non sono all’altezza della Lega Pro, per qualità ed esperienza: a gennaio sarà fondamentale intervenire sul mercato, per mantenere una categoria conquistata dopo anni passati in campi di periferia. È il momento di agire, lo chiede una piazza in subbuglio (come dimostrano le scene nel finale di gara, con giocatori e staff “a rapporto” dai tifosi), lo chiede la storia di una squadra che non merita certamente brutte figure di questa portata.