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Un aeroporto. E non solo | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 13 luglio 2024

Mentre le politiche deluchiane in Campania sono sempre più salernocentriche, con buona pace del Ministro Salvini che, naturalmente, pur di non perdere anche una sola vetrina non disdegna di stringere la mano e colloquiare a chi gli diede del Nehanderthal, trovando finanche punti d’incontro sull’abolizione dell’abuso d’ufficio e sui fondi di coesione, Ischia resta a guardare impassibile, inerme e inerte il progresso del resto della regione, dall’alto del suo atavico mancato sviluppo e delle enormi criticità che ne stanno compromettendo l’economia e l’immagine.

L’inaugurazione dell’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi, con tutta la cassa di risonanza che, giustamente, ha comportato, rappresenta l’ennesimo schiaffo a quella che, un tempo, era la prima località turistica campana e che da sola, fino a pochi anni fa, conferiva oltre un terzo di tutto il prodotto interno lordo regionale del settore.
Sentir parlare di uno scalo aereo che non solo faciliterà gli arrivi in Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina con l’apporto -per ora- di compagnie come Ryanair, EasyJet e Volotea, ma che presto prevedrà un nuovo investimento di ben trecento milioni di euro per essere collegato con una linea metro dal centro città, dovrebbe provocare negli amministratori dell’isola d’Ischia e in noi stessi, cittadini sempre più cloroformizzati nel nostro inutile egoismo, un benché minimo rigurgito d’orgoglio, se consideriamo che nei soli trasporti marittimi di casa nostra, rimasti per la loro quasi totalità all’età della pietra quanto a rapporto qualità-prezzo, ritroviamo buona parte dei motivi per i quali i turisti preferiscono andare altrove anziché sottoporsi a costi esorbitanti e file estenuanti per poi imbarcare su traghetti e aliscafi a dir poco antidiluviani e super affollati.

Ma è chiaro che io vado ben oltre, altro che accontentarmi! Lo dirò e lo ripeterò fino alla morte: anche ad Ischia, il futuro è un aeroporto o, quanto meno, un piccolo aeroporto sul mare è parte integrante del futuro possibile e utile a non far sprofondare Ischia oltre il baratro che è ormai dietro l’angolo. Bisogna pensare in grande e costringere Regione e Governo centrale a intervenire sulla nostra Isola in materia di trasporti con lo stesso impegno con cui è stato favorito il territorio di provenienza dell’attuale governatore, senza per questo dimenticare che i disagi della discontinuità territoriale, dalle nostre parti, non vanno colmati solo nei trasporti, ma anche e principalmente in quella sanità che a partire dal nostro ospedale, l’amministrazione De Luca sta facendo letteralmente a pezzi.

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