ANTEPRIMA | Ancora mare agitato per la Diocesi di Ischia. Ancora un prete sotto i riflettori. Questa volta, però, la vicenda è ancora più delicata, e i suoi contorni sono legati alle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Napoli.
Nei giorni scorsi, infatti, le forze dell’ordine, incaricate delle indagini dagli inquirenti, hanno eseguito un mandato di perquisizione e sequestro emesso ai danni di un sacerdote ischitano, nell’ambito di un’inchiesta che è ancora agli inizi e che sarebbe partita da una dettagliata denuncia.
I fatti, al momento, come è giusto che sia, sono coperti dal segreto istruttorio. Un segreto che deve essere tutelato e mantenuto per diversi motivi: sia per proteggere l’indagine stessa, che potrebbe essere compromessa dalla diffusione di informazioni non autorizzate, sia per garantire la tutela del sacerdote, che, al momento, non è ancora formalmente accusato di nulla.
E allora perché alzare subito un polverone? Come si è veloci a mettere con le spalle al muro qualcuno. Con questo non voglio difendere i preti e la chiesa anzi per quello che si è sentito e fatto meglio starne alla larga. Dico solo che senza prove si parla. Invece perché non parlate della povera Antonella di Massa e della verità di come è successo? La si è dimenticata dicendo che si è tolta la vita. Non ci crederò mai e poi mai.