mercoledì, Febbraio 19, 2025

Un anno di Carlo Sanchez a Forio, ora la Micri: “La nostra mentalitàè il gruppo. Vogliamo vincere in trasferta e dare continuità”

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Dodici mesi di Carlo Sanchez in biancoverde. Il Real Forio si prepara alla gara esterna contro la Micri e cerca un risultato importante in trasferta per migliorare il proprio rendimento.Il tecnico festeggia l’anniversario alla guida dei turchi e apre così la sua conferenza stampa: “È un anno esatto oggi (14 febbraio, ndr), proprio con la festa di San Valentino. È stato un anno bello in tutto, anche all’inizio perché l’anno scorso avevamo un bellissimo gruppo. Si è riconfermato con tanti giocatori che già conoscete, poi sono arrivati i nuovi e stiamo facendo qualcosa di carino”.

Come sempre proviamo ad analizzare quella che è stata l’ultima gara del Real Forio. Quali sono le indicazioni dopo qualche giorno?
“Le indicazioni sono positive, ne parlavamo prima dell’allenamento con i ragazzi. Abbiamo affrontato tre squadre giovanissime nelle ultime gare. Il Sant’Anastasia correva tanto, ci aveva messo in difficoltà attraverso l’intensità del gioco. Noi però siamo stati bravissimi a portare la gara sul giusto binario, abbiamo avuto le occasioni per chiudere il match. Sono contentissimo perché queste sono vittorie preziose, importanti. Sono queste gare che ti danno quello step in più per crescere, per migliorare e per fare un qualcosa di buono. In alcune gare vengono naturali l’adrenalina e la voglia. Quando invece giochi contro squadre giovani, di poca conoscenza perché magari sono ragazzi che si stanno approcciando al calcio da breve tempo, è sempre più complicato. La mia squadra però si adatta tantissimo agli avversari ed è questa la cosa fondamentale”.

Mister, queste gare contro le piccole possono riservare difficoltà maggiori perché c’è il rischio di sottovalutarle. La forza di una squadra sta nel trovare le motivazioni giuste?
“Nel calcio, per esperienza, non si sottovaluta nessuno perché le partite sono tutte particolari e complicate, non esistono gare semplici o difficili. Esistono le partite. Poi, come dico sempre, nelle partite ci sono altri spezzoni. C’è un periodo della gara dove magari domini, altri invece dove devi sacrificarti perché la squadra avversaria vive un buon momento. Sono queste le difficoltà. Quando affronti determinate squadre, soprattutto nel girone di ritorno, ci sono ostacoli maggiori. Le formazioni che devono salvarsi lottano per portare punti fondamentali a casa. Le squadre che lottano per i piani alti, dopo aver fatto investimenti importanti, vogliono portare a casa il bottino pieno, altrimenti dopo subentra la parte di scoraggiamento per non aver raggiunto l’obiettivo. Quest’anno ho la fortuna di trovarmi in una società e in un gruppo che ha sempre fatto degli step, voi ne siete testimoni perché siamo qui dal 5 agosto, da quando abbiamo iniziato. Non abbiamo mai sottovalutato nessuno. Dico sempre che, se siamo presuntuosi, facciamo il più grande errore che un giocatore, un allenatore o una squadra possa commettere. Noi non dobbiamo fare questi errori”.

Mister, cosa è cambiato in quest’anno?
“È cambiata un po’ l’organizzazione, è cambiata la mentalità di tutto l’ambiente, della società, mia e della squadra. Ci siamo conosciuti di più, quindi ognuno comincia a conoscere i difetti dell’altro ed è una cosa importantissima perché conoscere i difetti di qualcuno significa rapportarti meglio ad un incontro, ad un chiarimento o ad una chiacchierata. Quando alleni un gruppo di 28 ragazzi, affiancato dallo staff, dalla società e dai tifosi che vengono a seguirci tutte le partite, la situazione diventa più ampia perché ci sono tante mentalità diverse. Stiamo portando avanti questa mentalità con un’unica risposta che è il gruppo. In questo momento gruppo, società, staff e ambiente siamo una sola cosa. Questa è la mentalità che ha portato ad un miglioramento rispetto agli altri anni. Come ho detto tante volte e anche all’inizio dell’anno, ci voleva del tempo perché non si crea un rapporto in pochi giorni. Abbiamo lavorato, ci stiamo costruendo. Ora dobbiamo perfezionarci perché ci saranno da fare tanti step fino all’ultimo secondo”.

La partita contro la Micri nasconde le solite insidie. Il Real Forio deve migliorare nel rendimento esterno.
“Si va con l’attenzione massima. Troveremo la squadra più giovane del girone, con l’età media più bassa. Abbiamo sfidato Frocalcio, Virtus Afragola e Sant’Anastasia che sono tre progetti giovani. Affrontiamo adesso l’avversario più giovane, quindi avrà ulteriori motivazioni. Abbiamo poca conoscenza perché ci sono tanti ragazzi che vengono da un settore giovanile importante, la Micri ha uno dei vivai migliori a livello nazionale. Stanno facendo un grandissimo lavoro e sono allenati da un tecnico preparatissimo. C’è tanto da monitorare. Andremo lì consapevoli della nostra forza, ma dobbiamo andare in campo con umiltà e con la voglia di fare una partita importante. Vogliamo tornare ad Ischia con tre punti fondamentali in vista delle prossime partite. Dobbiamo ancora fare tanta strada”.

Come ci arriva il Real Forio a questa gara?
“Abbiamo Tomasin squalificato. Poi ci sono i tre infortunati. Ero convinto di ritrovare Iacono, invece ha bisogno di qualche altro giorno di riposo. Arrulo ha ripreso col gruppo, ma non verrà convocato. Delgado ha ancora qualche acciacco, però la settimana prossima rientrerà tranquillamente”.

Guarderete la gara tra Nola e Afragolese?
“La guarderò come ho fatto con Afragolese e Gladiator, da persona interessata perché facciamo parte del girone. Si affronteranno le due favorite alla vittoria del campionato. Quindi sarà sicuramente una bellissima partita. Si deciderà chi vincerà il campionato, almeno secondo le parole degli addetti ai lavori. Guardiamo in casa nostra, veramente, con la massima trasparenza ed umiltà. Merito alle avversarie che stanno sopra in questo momento. Se siamo bravi a raggiungerle e fare un passettino importante sopra, significa che abbiamo fatto meglio di loro. Per questa situazione è lunga, pensiamo alla Micri e vinciamo. Poi prepariamoci per le settimane successive”.

Mister, sabato abbiamo rivisto Aniceto. Stai usando gli under in maniera intelligente, vedremo ancora un utilizzo diverso o una staffetta tra i ragazzi?
“Non lo so ancora, devo vedere dopo la rifinitura. Però si allenano tutti benissimo e mi mettono in difficoltà, sono contentissimo. È dura mandare un ragazzo fuori, come è durissima mandare un calciatore più esperto fuori. Però è il mio ruolo e bisogna accettarlo, i miei ragazzi si fanno trovare sempre pronti con prestazioni importanti”

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