Ad un anno dal tragico incidente, il 9 maggio 2019, i genitori di Francesco Taliercio hanno affisso un manifesto murale. “Un anno – scrivono – fa un’anima inquieta, oscura, di 36 anni guidando in stato di ebbrezza e sotto effetto di sostanze psicotrope, investì e uccise Francesco 17 anni, anima pura, solare, brillante di luce propria, anima la cui esistenza aveva un bellissimo perché quella sera non ci fu giustizia divina perche al colpevole fu permesso di tornarsene a casa sulle proprie gambe mentre Francesco, vittima innocente, non tornerà più a casa. Da un anno Francesco, la vittima, è seppellito al cimitero.
Da un anno, il colpevole, colui che lo ha ucciso si trova a casa sua. Da un anno, il pensiero di noi genitori di Francesco, la vittima innocente, è quello di andare avanti senza nostro figlio. Da un anno, il pensiero dei genitori del colpevole. è quello di fare in modo che al figlio sta inflitta la minor pena possibile.
Quando si mette al mondo un figlio si ha il piacere e il dovere di tutelarlo, di difenderlo, ma c’é una linea sottile oltre la quale un genitore non dovrebbe andare, ovvero il confine che separa il proteggere il proprio figlio, dal rendersi complice del figlio. Quando tuo figlio toglie la vita al figlio di un’altra mamma e di un altro papà, quando tuo figlio per la sua scelleratezza uccide un’anima innocente che voleva sola poter tornare a casa, beh allora il tuo compito non è più quello di proteggerlo ma è quello di fargli assumere le sue responsabilità.
Un genitore onesto non si scende complice delle nefandezze compiute dal proprio figlio, ma lo educa facendo in modo che paghi per gli errori commessi, così si educa un figlio al rispetto delle leggi giuridiche e morali. Non ci resta che confidare in una giustizia terrena per Francesco, per Emanuele e Shelly, per noi genitori, per tutti coloro che amano Francesco, ma anche per tutti i ragazzi il cui cuore è stato marchiato per sempre dalla morte di Francesco e per i genitori di questi ragazzi che hanno visto i propri figli soffrire senza poter dire loro un valido perché di tale sofferenza.
09.05.2019 Omicidio Stradale”