L’alternanza in porta, poi la titolarità al posto dell’infortunato Gemito. L’esperto Claudio Mazzella, portiere dell’Ischia, si è raccontato dopo la prima parte di stagione. Dall’importanza di essere l’estremo difensore della squadra di Taglialatela alla gestione di mister Enrico Buonocore, all’orgoglio di indossare la maglia gialloblu.
Fare il portiere in una società che ha come Presidente Pino Taglialatela penso che abbia un peso in più rispetto, magari, a fare l’attaccante.
“Sicuramente Pino Taglialatela è stato un grande portiere e ho piacere ad avere tutti i giorni al campo la sua presenza. E’ un motivo di orgoglio anche da parte mia far parte di questa squadra con la sua presidenza”.
Quest’anno stai lavorando con uno che fino all’anno scorso era un tuo collega e stava tra i pali e parlo di Luigi Mennell, poi c’è mister Michele Migliaccio. Come procede questa collaborazione? Come sta andando avanti? Come la vivi?
“Io la vivo benissimo. Con Michele ho lavorato benissimo l’anno scorso e mi ci sono trovato da subito con i suoi metodi di allenamento. Quest’anno si è aggiunto Gigi Mennella, un professionista che non scopriamo ora come giocatore e come portiere. Come allenatore già avevo avuto il piacere, qualche anno fa, di essere allenato da lui. Quest’anno insieme a Michele ci stanno aiutando tantissimo. A me, in particolare, Gigino Mennella mi sta aiutando tantissimo anche a livello mentale. Il portiere è un ruolo che ha tante sfaccettature, nel senso che ci sono tante componenti oltre quella del gesto tecnico del campo, ma soprattutto dell’aspetto mentale che fa il 90% del ruolo. Con lui, quest’anno, sto lavorando tantissimo da questo punto di vista per non avere mai nessun tipo di calo di attenzione e avere sempre l’approccio giusto alla gara”
Quest’anno con Gemito ti sei alternato parecchio e hai fatto pure qualche panchina. Come si fa ad essere sempre pronti? Per esempio, l’ultima volta Mirco si è infortunato e dovresti entrare a gara iniziata e fosti subito chiamato a dare il tuo contributo. Ecco, appunto, l’aspetto mentale di cui parlavi prima…
“Ti dico la verità, partire dalla panchina ed essere chiamati in causa in corso d’opera non è mai facile. Per questo io preparo la gara allo stesso modo come se dovessi giocare anche quando non gioco, nel senso che dalla mattina o dal giorno prima, faccio tutte le cose abituali che uno fa quando deve giocare, io le faccio anche quando so che non gioco titolare e questo mi aiuta tanto perché durante l’arco dei 90 minuti della gara può succedere di tutto. Un infortunio o un qualsiasi altro tipo di episodio possa far sì che io possa entrare o essere chiamato in causa devo essere sempre pronto a qualsiasi evenienza. Proprio come è capitato con l’Ercolanese. Poi sei chiamato a giocare in questi ambienti che non sono mai facili. Però, comunque, diciamo, un minimo di esperienza ce l’ho e anche questo mi aiuta”
Sta emergendo la compattezza del vostro gruppo e anche la mentalità. Dopo le partite un po’ così che tutti abbiamo archiviato avete imparato la lezione. Essere allenati da Enrico Buonocore e vedere in campo Ciccio Brienza, a voi che fate comunque allenamento separato, come lo vivete? Quali sono le aspettative che avete che e che hai?
“Le partite che hai accennato ad inizio domanda, dove purtroppo non abbiamo raccolto punti, anzi, forse sono state le peggiori partite che abbiamo fatto perdendo finanche quella col Monte Calcio in casa che è stata proprio la sconfitta più brutta. Da queste partite abbiamo capito che non dovevamo mai abbassare la guardia contro qualsiasi squadra, nel senso che o la prima o l’ultima del girone, ogni partita la dobbiamo affrontare al 100%. Non possiamo mai calare l’attenzione contro nessuna avversaria. Il Mister? Lui vuole la perfezione in qualsiasi cosa, in qualsiasi esercizio sia in allenamento sia in partita. Vuole che noi, singolarmente e anche collettivamente, non sbagliassimo nulla. C’è questo suo modo di giocare che ci fa andare sempre in avanti e difenderci più lontano possibile dalla nostra porta attaccando tantissimo e che fino ad oggi sta portando i suoi frutti. Poi, allenarsi con Ciccio Brienza, voglio dire, è uno spettacolo. Nel senso con Franco, a parte che è una persona umilissima ed eccezionale come giocatore e, voglio dire, lo conosciamo tutti, è un piacere e un onore dividere il campo insieme a loro”.
Quando tirano loro le punizioni e quando le tirano gli altri, si vede la differenza.
“All’inizio della prima parte del campionato, quando ci allenavamo un po’ più al Mazzella, ecco, facevamo tante gare dal limite e mi divertivo tantissimo. La soglia di attenzione è maggiore quando tirano loro, questo sicuramente. La differenza c’è. E’ chiaro, voglio dire, sono giocatori un altro livello, senza nulla dire a nostri giocatori forti della rosa, ma, chiaramente a livello di palmares e di livello tecnico, loro sono il massimo. Lo ripeto, le gare di punizioni dal limite sono cose che mi rimarranno”
Ti alterni con under, con gemito ed è una strategia quella ovviamente di gestire molto spesso l’under che va in porta e quindi per avere la possibilità di avere un over in mezzo al campo. questa cosa come la vivi
“Io sapevo l’idea del Mister. Ne abbiamo parlato e con molta tranquillità, come ho sempre fatto, mi adeguo a tutte le esigenze. Ne ho parlato anche con Mirko. per me non è importante chi gioca la singola partita. Può capitare che possa fare lui un tot di partite e io magari ne faccio un altro tot. L’importante è la fase finale del dell’anno e l’obiettivo della stagione. E’ quella la cosa più importante. Per me e per lui sono 34 partite più la Coppa, possiamo fare metà e metà, 60 e 40, non è un problema, la dobbiamo vivere tranquillamente e non ci deve essere quella rivalità ostica che ci possa mettere l’uno contro l’altro, anche se comunque questa cosa non avverrà mai”.
Chi è l’attaccante che più ti fa paura, se ce n’è qualcuno in più con la riecco quello che avresti più piacere. Ecco a parlargli, un tiro, c’è qualcuno che attendi tra virgolette.
“Tu dici in generale?”
Si degli avversari in generale.
“Potresti non credermi, non ho un attaccante che attendo. Ogni partita vado a prendere sempre di vista, le loro potenzialità che ci possono far male e dar fastidio e cercare di pararli al 100%. Quindi per me è indifferente, cerco sempre di dare il massimo e difendere la porta fino al fischio finale”.
Che 2023 che ti aspetti
“Beh, nel 2023, al di là della situazione nostra che viviamo sull’isola con la speranza che ogni anno diciamo sempre con la speranza che sia un anno buono su tutti gli aspetti, diciamo sociali, di sport, e di raggiungere l’obiettivo massimo che c’è per la stagione, ecco sarebbe una cosa bellissima, ma non tanto per noi, per quanto la società, tutti gli sforzi che stanno facendo, e poi soprattutto per dare una gioia ai tifosi, a tutte le persone che comunque ci vengono a vedere dovunque andiamo e anche per loro di Casamicciola che non vivono un momento facile con la speranza di dare una gioia non solo alla fine dell’anno, ma ogni domenica.”
BUON COMPLEANNO CLAUDIO
Auguri di buon compleanno a Claudio Mazzella per il 33° compleanno. Una data importante che serve a contare, bene, lo scorrere dei giorni. A Claudio l’abbraccio della sua famiglia, della grande famiglia dell’Ischia e della famiglia de Il Dispari-