E’ vero che il perentorio messaggio di protesta diffuso dal gruppo di tifosi organizzati “Anni ‘90”, a mio giudizio efficacissimo e lodevole, sia giunto con qualche tempo di ritardo rispetto alla vicenda dello stadio Mazzella, della piscina comunale e, più in generale, dell’assoluta incuria degli impianti sportivi nostrani da parte di Enzo Ferrandino e compagni. Ma è altrettanto vero che anche questi ultimi non sono stati certo un esempio di perfetto tempismo, se consideriamo che il comunicato con tanto di foto di rito del primo collaudo da parte della Lega Nazionale Dilettanti al fondo preparato per quella che dovrebbe essere l’imminente posa in opera del manto erboso è parso tanto “ad orologeria”. Un po’ come se questi grandi strateghi dell’amministrazione pubblica, con la complicità (fatemi passare il termine) della società Ischia Isolaverde e di qualche altro genius loci da strapazzo, l’avessero considerata come la risposta migliore al manifesto per sottacerne la contestazione.
Poveri illusi! Il problema resta ed è molto semplice: la pessima reputazione e la considerazione di questa categoria di amministratori pubblici da parte della gente rappresentano ormai fenomeni del tutto conclamati! E bene hanno scritto i tifosi: “VI PRENDETE GIOCO DI UN POPOLO CHE NON S’INDIGNA”, sintetizzando alla perfezione quale sia l’unica vera forza di un gruppo di eletti e nominati del tutto incapaci che sta ancora in piedi solo grazie al collante del potere e all’indifferenza di cittadini facili da prendere per i fondelli in quanto prevalentemente indifferenti, distratti e anche molto egoisti, sempreché il problema di turno non tocchi direttamente loro o i relativi congiunti.
Non è certo semplicemente il non poter vedere giocare l’Ischia al proprio stadio il problema! Così come non lo è, almeno del tutto, quello di non poter usare la piscina comunale da anni e men che meno lo stato del palasport Taglialatela o quello del Rispoli, presi isolatamente. Se invece proviamo a ricondurre ognuno di questi fattori a un modus operandi divenuto del tutto insopportabile e alla mancanza assoluta di un’agenda politica con ogni relativa e reale priorità del Paese, allora potrebbe risultare molto più semplice e alla portata di tutti comprendere che è giunto veramente il momento di indignarsi. Tutti. E non solo per gli impianti sportivi, ma per un’amministrazione comunale tutt’altro che all’altezza del compito, votata a furor di popolo solo perché non c’era un’alternativa disponibile ma che non per questo merita di essere lasciata ancora a lungo a far danni indisturbatamente.
Ecco! Solo quando riusciremo a creare questo tipo di collegamento tra ciò che ci sta a cuore e quel che dovrebbe stare a cuore a tutti, prendendo coscienza della necessità di ribellarsi una buona volta, potremo considerarci una comunità matura.
Daily 4ward di Davide Conte del 4 dicembre 2024
Questo vi meritate perchè il popolo è Sovrano e l’amministrazione è sempre lo specchio del popolo