venerdì, Gennaio 17, 2025

“Un seme che muore”. Addio al Don Orione

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Ida Trofa | Era la casa degli anziani dei poveri e dei derelitti, la casa costruita con il sudore e le fatiche del popolo che aveva creduto a questa opera di bene, ora è l’albergo dell’affare e dell’interesse. Un’intera comunità, seguendo il sogno del Venerabile Parroco Morgera di Don Orione, si è spogliata per decenni di ogni bene, ora proprio i figli di quel popolo, una politica losca ed affarista, ne fa merce di scambio favorendo la speculazione e la vendita.
Scommesse politiche e speculazioni immobiliari si mischiano ad una falsa religione, una missione deviata da tempo. Cosi “Un seme muore”! Ceduto per poco più di 2milioni e mezzo di euro, il “Don Orione”, costruito dal popolo di Ischia sarà un grande albergo.
La struttura per anziani è già in mano ai privati. Da due anni circa la chiesa di San Giuseppe in Sant’Antonio resta chiusa favorendo una graduale dismissione dell’antico centro di accoglienza per i meno abbienti. Da mesi gli attuali dipendenti non vengono pagati. Non si contano le morti violente, e gli improvvisi incidenti agli anziani rimasti, ora poco meno di 25 e tutti paganti. E’ durato, cosi, meno di cinquant’anni il sogno di tanti benefattori rincorso e vagheggiato per tutta una vita.
Il tentativo di acquisire il bene va avanti ormai da tre o quattro anni e sembra potersi finalizzare proprio in queste ore.
C’è già il compromesso per la vendita in favore un noto imprenditore politico nel campo delle SLOT MACHINE. Il 31 marzo è fissato il passaggio di consegne e la presa di possesso.
Manca solo la delibera definitiva dell’amministrazione dell’ente benefico il cui consiglio di amministrazione resterà in carica fino a Luglio 2016. Padre generale è Flavio Peluso, il Referente in Campania Padre alfarano Alberto Antonio.
La politica locale sà, tace e acconsente, barattando un patrimonio di tutta la comunità per tre posti lavoro ad altrettanti fidi elettori. Gli Orionini, a cui fu donato lo stabile dalla famiglia del venerabile Morgera, hanno già rifiutato l’offerta di 1milione e 700mila euro avanzata da un altro istituto ufficialmente a sfondo benefico seppure con forti ingerenze politiche.
L’imprenditore specializzato nel gioco d’azzardo ha di fatto, invece, definito le trattative per l’acquisizione dell’ex Ospizio ed attende solo di entrarne in possesso. C’è già la registrazione del compromesso tra le parti per la definitiva cessione. Appena dopo la Pasqua il piano speculativo sarà perfezionato.
La struttura è stata acquistata per un valore abbondantemente al disotto di quello di mercato, due milioni e mezzo di euro, ma sopratutto contro ogni vincolo di destinazione ed uso imposto all’atto della donazione nel 1957 fatta dalla Giuseppina Morgera in favore dell’Istituto Religioso Piccola Opera della Divina Provvidenza.
Villa Joseph, ormai da tempo una srl, non sarà più per i poveri ed i meno abbienti, per gli anziani e gli indifesi. Sarà un hotel per fare business ed impresa.
Per il momento, gli unici dati certi sono le carenze strutturali ed igienico sanitarie riscontrate nella struttura casamicciolese, la volontà dell’attuale ente morale gestore di cederlo, l’intenzione di alcuni notabili di farne un centro sforna soldi e il palesato interesse del privato di prenderla per se o per altro soggetto. La postilla nel compromesso già siglato.

L’INTERESSE DI CELESTINO VUOSO
Circa tre anni fa, il consiglio dell’associazione Opera Pia riunitosi manifestò la volontà di trattare per l’acquisizione o la locazione dello stabile in San Pasquale a Casamicciola.
Il presidente Celestino Vuoso, Silvano Arcamone consigliere, il vice presidente Raffaella Mazzella, Carlo Mancusi e Antonio Figiani hanno disposto che si sondasse il terreno. Infatti il dott. Vincenzo Acuto esponente di spicco della fondazione ischitana, in data 26 ottobre 2012 si recò a Roma presso la sede della Provincia Religiosa Madre della Misericordia di Roma. Nell’incontro avvenuto è emerso che la Provincia Religiosa Madre della Misericordia di Roma era interessata a dare l’immobile della casa di riposo del Don Orione di Casamicciola Terme, denominata “Villa Joseph”. Prima una locazione prodromica all’esecuzione dei lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione su di esso ora dopo appena due anni la vendita definitiva.
Il coniglio di amministrazione della Fondazione Opera Pia Avellino Conte, considerata importante tale proposta, in quanto affine agli scopi della Fondazione ha dato mandato al presidente e al Dott. D’Acunto di aprire le trattative con la Provincia Religiosa. A spuntarla però, incredibilmente è stato l’impresario delle SLOT. Al momento c’è già l’autorizzazione d’ambito alla conduzione di un albergo per anziani non autosufficienti.

UNO STRANO DISINITERESSE PER L’OSPIZIO
“La struttura ricettiva per anziani “Villa Joseph” per lunghi anni risultava priva della prescritta autorizzazione al funzionamento in quanto dal 27/01/2000 non ha mai prodotto alcuna istanza di rinnovo dell’autorizzazione posseduta”. Era l’ 8 settembre 2011 quando il sindaco Vincenzo D’Ambrosio con propria Ordinanza n° 28, con la su menzionata motivazione, pose fine alle attività condotta senza titoli in quel del ricovero per anziani conosciuto come Don Orione. Fu una nota trasmessa dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute – N.A.S. di Napoli con la quale si comunica che a seguito di predisposti controlli presso la Casa Albergo per anziani “Villa Joseph”, gestita dalla “Provincia Religiosa S.S. Apostoli Pietro e Paolo” sita in Roma e legalmente rappresentata da Padre Alfarano Alberto di Camini, veniva accertato che “la struttura ricettiva per anziani “Villa Joseph” risulta priva della prescritta autorizzazione al funzionamento in quanto dal 27/01/2000 non ha mai prodotto alcuna istanza di rinnovo dell’autorizzazione posseduta, così come già previsto dal D.G.R.C. n° 711/04, dal Regolamento Giunta Regione Campania n° 6/06 ovvero dal D.P.G.R.C. n° 16/09” e sono stati rilevati altresì inconvenienti di tipo strutturale puntualmente descritti nella richiesta di chiusura del citato Comando Carabinieri per la Tutela della Salute – N.A.S. di Napoli. Quella condizioni, fino a luglio 2014, non è mai stata sanata. Una vicenda che visti gli esito del “caso Stefania” non è certo passata inosservata tanto da meritare un nuovo sollecito al Comune ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità. Il Don Orione non ha avuto per lunghi anni l’agibilità! Ma questo è un altro particolare.
Tra il 2015 ed il 2106 ha ottenuto l’autorizzazione per lo svolgimento di attività alberghiere.
Il punto è che forse c’è un disegno dietro questo improvviso risveglio di attenzione rispetto alle certificazioni e alle autorizzazioni dell’Ospizio? Perchè per tanti anni la struttura è stata lasciata ad un lento logoramento e in totale assenza di autorizzazioni fino alla chiusura D’Ambrosio? Chi e per chi voleva indurre la vendita e far si che il valore del bene diminuisse?
E ancora, la donazione della signorina Morgera era per sole opere di beneficenza? Nel tempo poteva essere modificata?
Anche in assenza di quelle testimonianze, tutti a Casamicciola, sanno quale era la finalità della Pia nipote del Venerabile Parroco Morgera, ancella di Padre Pio. Era l’amore ed il sostegno alle fasce deboli, non certo l’affarismo spicciolo. Dal 2000 i gestori della struttura, la “Provincia Religiosa S.S. Apostoli Pietro e Paolo” sita in Roma e legalmente rappresentata da Padre Alfarano Alberto di Camini, sapevano di non essere in regola. Eppure non sembrò preoccuparsi di ottenere le autorizzazioni.
L’ente responsabile della struttura non ha mai integrato o completato l’iter per ottenere i permessi e le agibilità necessaria ad operare, non ha documentato la sua attività, un particolare strano per una delle associazioni più quotate della Regione Campania, ma che per Casamicciola e i suoi anziani non ha interesse.
Anzi, per il meglio noto Don Orione, c’è solo il nulla, l’oblio, la trasformazione in un lager, dove maltrattare e imprigionare quei poveretti, reduci di un ospizio che devono per giunta pagare profumatamente. Questo da anni nel silenzio e nell’omertà di tutti, soprattutto delle istituzioni, dei sindaci che non si son battuti e non si battono per recuperare quella struttura che ha vissuto nei decenni dalla donazione Morgera, di opere pie e carità.
L’ombra del business grandi alberghi da tempo aleggia sulla struttura con l’ipotesi sempre più concreta che i nostri anziani, le fasce deboli della popolazione non abbiano più punti di riferimento e anime caritatevoli disposte a prendersi cura di loro.
L’attività condotta presso la ”Casa Albergo all’insegna “Villa Joseph” che scaccia i poveri e gli infermi per fare business va contro ogni principio morale e sopratutto di rispetto avverso la popolazione di Casamicciola Terme, ma anche dell’Isola tutta. Un popolo che con Giuseppina Morgera prima, Don Castiglione e Don Vincenzo Avallone ha lottato al fianco di personalità del calibro della signora Fanfani, moglie di Amintore Fanfani e lo stesso Senatore, tra i ministri e presidenti del senato della Repubblica più illustri (nell’82 presenzio addirittura alla inaugurazione).
Donazioni, lavoro fisico, amore ed impegno per creare una struttura che fosse della comunità che invece ora,un manico di palazzinari dell’ultimora, vuole strappare a prezzo di mercato a tutta la comunità.
Ci sono cittadini che si sono spogliati di ogni bene per un idea di misericordia.
Giá da molto tempo il re del gioco e delle scommesse stava puntando ad impossessarsi ad ogni costo della struttura, capitalizzando probabilmente, per quanto possibile, anche il favori della politica tant’è che alcuni esponenti hanno già contrattato l’impiego di tre favoriti.
«Ci troviamo di fronte ad un caso “scolastico”», scriveva un noto politico ischitano, «di conflitto di interesse»,ma oramai è pacifico che la nostra comunità è preda di tale realtà.
La sottrazione della casa per anziani alla comunità casamicciolese è la prova inequivocabilmente che una certa politica ambisce a mettere le mani sul patrimonio immobiliare di maggior pregio e valenza sociale.
Ma il desiderio dei Santi è un seme che non muore anche se tarda a nascere, anche se tarda a crescere,anche se tarda a fiorire.
Quel seme dovrebbe passare nella mente intorpidita dei cittadini di Casamicciola, nelle menti ottunde dei politici conniventi in chi vuole mettere tutto a tacere. Ignoto, a tratti incomprensibile il ruolo del Vescovado di Ischia, del decanato locale, paurosamente silenti in questa vicenda come in tante altre che creano imbarazzo.

4 COMMENTS

  1. Niente di nuovo, alla prima processione i fautori di quanto descritto saranno in prima fila.
    Purtroppo ci sono tante maschere e pochi volti.

  2. Casamicciola sembra essere il comune isolano più al centro delle losche manovre: il silenzio dell’amministrazione su Capricho e Pio Monte, mentre sotto sotto certi disegni si stavano compiendo.. la vicenda del convento dei Padri Passionisti.. il flirtare di certi politici casamicciuoli con gli ambulanti.. ora arriva pure l’ospizio di Don Orione..
    Gli oppositori Arnaldo e Luigi dove sono? Sono bravi solo a carpire i voti di chi non tollera i giovannonidi e si è stupidamente fidato di loro in campagna elettorale?

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