Mario Scotto | La Nautilus International ha recentemente pubblicato una ricerca che conferma le preoccupazioni riguardo all’ampia diffusione del mal di mare tra i marinai. Secondo uno studio condotto da esperti di salute e sicurezza provenienti da sei prestigiose istituzioni francesi, più di un terzo dei membri dell’equipaggio soffre di questa condizione.
Il mal di mare, noto anche come cinetosi o naupatia, è un argomento tabù tra i marinai nonostante le gravi conseguenze personali e professionali che comporta. La ricerca si basa su un’indagine approfondita effettuata su marinai mercantili provenienti da tutti i principali settori dell’industria marittima, rivelando che questo problema può colpire chiunque si avventuri per mare, indipendentemente dalla durata del proprio servizio a bordo delle navi.
Secondo gli esperti, il 34% dei marinai ha sofferto di mal di mare, con il 30% che ha dichiarato di sperimentare regolarmente questa problematica. In particolare, coloro che lavorano sul ponte sono più colpiti rispetto ad altri ruoli come cuochi e ingegneri.
La Nautilus International sottolinea l’importanza di affrontare apertamente questa problematica e adottare misure adeguate per garantire la salute e il benessere dei marinai durante i loro servizi in mare.
Un dato interessante emerso dal feedback dei marinai è che le donne sembrano essere più suscettibili al mal di mare rispetto agli uomini. Circa il 60% delle donne lamenta questo problema, a differenza del 31% dei colleghi maschi. Nonostante l’intensità dei sintomi sia stata paragonabile tra i due sessi, lo studio ha rivelato che le donne tendono a recuperare più rapidamente rispetto agli uomini.
La ricerca ha anche scoperto che oltre tre quarti delle persone soggette al mal di mare affermano che i sintomi compaiono entro poche ore dal momento in cui salgono a bordo. Mentre il 40% si sente meglio dopo poche ore e un altro 40% entro un giorno, il restante 10% lamenta sintomi persistenti per tutta la durata del viaggio.
I sintomi più comuni riscontrati dai marinai includono nausea (87,5%), sudorazione fredda (50%) e sbadiglio (42%). Altri effetti indesiderati comprendono vomito, perdita di colore dalla pelle, sonnolenza, stanchezza e sensazione di debolezza e depressione.
Nonostante la maggioranza dei marinai non si sottoponga a trattamenti per combattere il mal di mare, gli uomini sono più inclini a cercare una soluzione rispetto alle donne. Il rapporto mette in luce alcuni motivi per cui i marittimi sono restii nel parlare della questione: oltre la metà ammette di sentirsi imbarazzati riguardo alle malattie sul lavoro e il 59% teme che ciò possa influire negativamente sulle performance collettive sul posto di lavoro.
Il rapporto avverte che la nausea può avere un impatto significativo sulle capacità lavorative dei singoli marittimi. Uno studio riporta come il 10% dei cadetti finlandesi abbia dichiarato che il mal di mare era tanto grave da precludere loro il normale svolgimento delle mansioni. Inoltre, c’è un maggior rischio di incidenti per le persone colpite.
Dati questi risultati allarmanti, i ricercatori ritengono necessario condurre ulteriori studi per valutare possibili rimedi al problema.
A conferma di quanto riportato anche le parole di alcuni marittimi isolani che hanno decisamente sofferto e soffrono ancora oggi il mal di mare e nonostante ciò continuano ad andare per mare
“Il mal di mare è qualcosa che non dimentichi mai, anche se ci convivi per tanto tempo – ci dice Giovanni da 15 anni per mare – Ricordo ancora la mia prima esperienza su una nave da trasporto. Avevamo lasciato il porto di Genova ed eravamo diretti verso le coste della Spagna. Il mare era calmo all’inizio, ma dopo qualche ora è cambiato tutto. Le onde erano sempre più alte, e la nave cominciava a rollare e beccheggiare in modo insopportabile.”
“All’inizio pensavo di potercela fare. Avevo sentito parlare del mal di mare, ma non credevo che sarebbe stato così devastante. Dopo qualche ora, ho iniziato a sentire una nausea che non accennava a diminuire. Il mondo sembrava girare in continuazione, e ogni volta che chiudevo gli occhi, tutto peggiorava. Non riuscivo a mangiare né a bere, e ogni movimento della nave mi faceva venire voglia di vomitare. Ero convinto che non ce l’avrei fatta.”
“I marinai più esperti mi dicevano di tener duro e che col tempo il mio corpo si sarebbe abituato. Avevano ragione, ma ci sono voluti giorni prima che riuscissi a stare in piedi senza sentire quella sensazione costante di nausea. Non tutti si abituano allo stesso modo, e alcuni non ci riescono mai. Ma col tempo, ho imparato i miei trucchi: mangiare qualcosa di leggero prima di salire a bordo, evitare di fissare oggetti in movimento, e cercare sempre di guardare l’orizzonte.”
“Ora, dopo anni in mare, posso dire che il mal di mare è diventato raro per me, ma non lo dimentico mai. Ogni tanto, quando il mare è particolarmente agitato, sento ancora quell’inizio di nausea, ma grazie all’esperienza so come gestirla.