venerdì, Gennaio 3, 2025

Una giunta avanti gruppetti di due, ma Giosi medita vendetta!

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Ha giurato fedeltà. Fedeltà assoluta. Ciro Cenatiempo entrerà in consiglio comunale, nonostante la lapalissiana incompatibilità, ma nessuno dirà che lo è. Un modo come un altro di rendere ancora più nullo il consiglio comunale. Non basta la nullità politica di chi gli appartiene, ora ci vuole anche l’evidente condizione dei singoli. Ma il convento, ahinoi, passa solo questo.
Tra venerdì e sabato, il nuovo consigliere comunale siederà sullo scranno che è stato per tanti (troppi) anni di Enzo Ferrandino e vedremo come si posiziona. Sulla carta dovrebbe essere un consiglio comunale lampo: un punto all’ordine del giorno, ma le sorprese ad Ischia non sono mai finite.
Così come è sicura la surroga di Enzo Ferrandino, allo stesso modo è insicura la nuova giunta. Allo stato, ci troviamo con ben 4 gruppi per la scelte di 4 assessori se consideriamo stabile Enzo Ferrandino.
Litigano Gigi Mollo e Paolo Ferrandino (Paolo vorrebbe mettere le mani sull’ufficio tecnico e sui lavori pubblici una volta e per sempre, Gigi, invece, gli vorrebbe dimostrare che l’assessore che ha lasciato, Iannotta, è in quota sua. Del resto, Gigi è stato chiaro: “tieniti a Enzo Ferrandino”). In casa PD, invece, si sono divisi i reduci di Isidoro. Ottorino Mattera e Luca Spignese camminano su una corsia, Luca Montagna e Cristian Ferrandino su un’altra. Tutti e quattro sono parelleli a Gigi Di Vaia, Pasqualino Migliaccio e alla new entry Ciro Cenatiempo.
Il problema vero, però, a questo punto, sono le risorse umane o meglio, le quote rosa. Con la posizione in bilico di Rosanna Ambrosino, non si sa chi deve nominare questa famose “donne”. Toccherà a Ottorino o a Cristian e Luca? La roulette cadrà nella casella di Gigi?
E così, mentre gli acchiattilli vanno in cerca di nomi da sacrificare sull’altare del piccolo orticello (anche se oggi i papabili stanno quasi tutti alla larga da questa classe politica sia per evitare accasamenti troppo precoci sia perché significherebbe, sulla carta, scegliere la squadra perdente), Giosi ed Enzo Ferrandino giocano di palla lunga. Di tempi dilatati, sapendo che i loro colleghi sono abituati a fare come i “purp”. Si cuociono nella loro stessa acqua (vi ricordate Isidoro Di Meglio? Bene!).
Chi conosce bene Giosi Ferrandino sa anche che il sindaco è vendicativo e che non reagisce subito, ma sa aspettare. Secondo molti, infatti, sembra che nell’obiettivo di Giosi sia il gruppetto dei quattro “pro Isidoro” e che abbia già pronta la purga per Ottorino, i due Luca e Cristian. E’ molto probabile che Giosi non nominerà il quinto assessore (la seconda donna, se volete). Una casella vuota come simbolo: “Qui comando io”.

IL FALSO MITO DEL 22 SETTEMBRE. Il 22 settembre si dovrebbe tenere la prima udienza del processo contro Giosi Ferrandino e Silvano Arcamone dinanzi alla prima sezione del Tribunale di Napoli dopo che il GIP Amelia Primavera ha accolto la richiesta del PM. Una richiesta che serviva ad allungare i termini della custodia cautelare poi annullata definitivamente dai giudici che dovranno giudicare gli unici due imputati a processo dello scandalo Metanopoli. Il 22 settembre non è nessuna data particolare. Chissà, forse verrà anche rinviata per i soliti errori di notifica o di chissà cosa. Quindi, chi sta aspettando la boa 22 può tirare un sospiro di sollievo. Il 22 settembre, non è nessuna data.

LA GARA DEGLI SCAVI E LE PRESSIONI DELLO SPIGNESE. Se i giochi politici sembrano ingarbugliati, quelli più relativi, invece, alla gestione amministrativa sembra andare sotto il solito canovaccio. I diretti interessanti hanno negato quando glielo abbiamo chiesto, ma si sa che le bugie hanno le gambe corte. Gli attori di quest’ultimo teatrino sono Silvano Arcamone, Luca Spignese e Giosi Ferrandino. Il nocciolo della questione la gara per l’affidamento degli scavi di Sant’Anna. Premetto, l’opera che portano avanti i ragazzi di Giulio Lauro è meritoria di un encomio pubblico e solenne. Al comune, tra i fondi GAC, viene bandita anche la gara per gli scavi alla quale vengono invitate 5 ditte tra cui quella di Lauro. Quando si scopre che quattro di queste non avevano i requisiti per potervi partecipare e si pensa all’annullamento e alla pubblicazione di una nuova gara, Luca Spignese si reca da Silvano e perora la causa di Lauro. La risposta del dirigente (che evidentemente non ha ancora digerito tutto quello che gli è capitato) è netta e chiara: no! Il consigliere comunale, come prassi, si lamenta dal sindaco. Testimoni oculari ci hanno riferito che avesse detto “metti a cuccia Silvano”. Morale della favola? Il 14 settembre scade il bando per la nuova gara dove Giulio Lauro verrà messo in concorrenza con altri operatori. Nel frattempo, però, abbiamo aggiunto un altro tassello utile a capire chi è come ci amministra.

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