Gianni Vuoso | Il prof. Giuseppe Sollino è scomparso nel 2022. Era nato nel 1951. Coniugato con la prof.sa Tina Cardone, è stato docente di materie scientifiche all’Istituto Mattei di Casamicciola. Fra gli alunni che oggi lo ricordano citiamo Vincenzo Ferrandino, il sindaco d’Ischia che ieri, lo ha ricordato nella Pineta Mirtina dove l’amministrazione comunale, insieme all’associazione Gli Alberi e noi presieduta da Lilli Calace, ha installato una targa a ricordo dello scienziato, del professore e del poeta.
Presenti in pineta, la vedova, i figli, altri familiari, sostenitori dell’Associazione e di altri gruppi che operano in difesa dell’ambiente ed in particolare, delle pinete, un tempo di proprietà privata ed ora, da qualche decennio, per iniziativa del sindaco di allora Enzo Mazzella, acquisite al patrimonio pubblico. Insieme alla targa è stata piantata anche una pianta di Carrubo, quella che noi ad Ischia conosciamo come pianta delle “sciuscelle”, una pianta che produce frutti usati per realizzare crema simile alla crema di nocciole o se volete, alla più moderna e industriale Nutella, un tempo data in pasto ai cavalli ma molto diffusa in periodo bellico, quando anche ad Ischia era diffusa la fame.



La pianta è stata sistemata all’ingresso della Pineta, lato di Via Francesco Sogliuzzo (subito dopo il cinema Excelsior). La prima pala di terreno per fissare la pianta è stata data dal sindaco, poi da Lilli Calace, quindi dalla vedova Sollino, da un nipote del professore. Breve ma significativo il ricordo dell’ex alunno del professore, il sindaco Ferrandino che ha sottolineato la preparazione dello scienziato e la dedizione del professore e figlio d’Ischia, cui si devono numerose pubblicazioni scientifiche ed opere di prestigio come il Parco aromaterapico creato intorno alle sorgenti delle Ninfe di Nitrodi a Barano.
Insieme alla piantumazione del Carrubo e all’installazione della targa anche la lettura di numerose poesie scritte da alunni vari fra cui riportiamo quella di Floriana Porta intitolata “Terra e roccia”.
“Terra e roccia
possiedono la stessa radice
scavando canali curvilinei
sulla superficie
di sempre e di domani
terra che si fa voce
dove l’orma
ha una sola vibrazione
roccia che non conosce strada”